𝑄𝑢𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑑𝑖𝑐𝑒𝑠𝑖𝑚𝑜 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 || "𝑳'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒕𝒓𝒊𝒐𝒏𝒇𝒂 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆"

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Quella sera rientrammo in casa con una voglia matta di possederci. Non facemmo in tempo ad aprire la porta che ci trovammo già nudi, a far l'amore tra un gemito e l'altro. Neymar mi pressò contro il muro, tenendomi stretti i polsi con la mano destra.
Lo sentivo ansimare sul mio collo e questo mi fece eccitare il doppio. Quando si spinse oltre la mia intimità ebbi la consapevolezza che fossimo un'unico corpo, con una sola anima.
La sensazione che provai fu magica, diversa. Mi sentivo completa, finalmente.
Ci baciammo quasi con violenza, come se ogni centimetro del nostro corpo non bastasse a sedare quella voglia irrefrenabile di appartenerci.
Poi ci stendemmo sul letto e ci addormentammo abbracciati. Non sarei voluta essere da nessun'altra parte se non tra le sue braccia.

Finalmente tutto sembrava essere tornato alla normalità. Le nostre famiglie tornarono unite più di prima e Neymar fece rientro in campo dopo il consenso del Dott. Dubois.
Ricordo che fosse emozionantissimo, si sentiva pronto a dare il massimo.
Avevamo preso anche un altro cane, Coco. Una Spitz color crema super dolce. E presto, insieme a Rocky, avrebbero riempito la casa di cuccioli, perché a quanto pare era in dolce attesa.
«Che bello amore, ci pensi a quanto saranno carini i loro cuccioli? Avremo delle nuvolette a girare per casa» mi emozionai al pensiero.
«Sì è vero, saranno carinissimi. Quel furfante di Rocky non ha perso tempo» rise.

Quel giorno Neymar aveva una partita importante, quindi sentimmo la mia famiglia e decidemmo di raggiungere lo stadio tutti assieme. Con noi venne anche suo figlio Davi, era entusiasta.
«Vado amore» mi baciò «E tu fai il tifo per me» accarezzò la testa del figlio.
«Sì papà! Urleremo un sacco!»
Gli sorrise, poi scese in campo insieme a Nicolas.
La partita inizio dopo una ventina di minuti e la tensione poteva quasi tagliarsi con il coltello. Speravamo tutti che potesse prendersi la sua rivincita visto come era andata l'ultima volta.
Effettivamente il PSG passò subito in vantaggio:
«Vai così! Bravi» urlai.
Al quarantacinquesimo minuto, Neymar fece goal e tutti ci alzammo per applaudirlo.
I compagni in campo corsero ad abbracciarlo ma lui si divincolò, e corse verso il confine del campo, formando un cuore con le dita verso la tribuna. Subito dopo infilò il pallone sotto la maglia e lo accarezzò. Nello stesso momento vidi trasmessa la mia immagine sullo schermo dello stadio: a quel punto mi alzai e mostrai il pancino di 3 mesi.
Aspettavamo il nostro primo figlio.
Quando Nicolas capii cosa stesse succedendo corse da lui, quasi travolgendolo. Lo abbracciò fortissimo.
I tifosi iniziarono a gridare e Davi si avvicinò e mi chiese stupefatto:
«Avrò un fratellino?»
«Sì, un fratellino o una sorellina»
Vidi i suoi occhi diventare lucidi e scoppiò a piangere proprio sul mio addome. Lo strinsi e gli baciai la fronte. Poi tutti vennero a farmi gli auguri.
«Non ci credo! Perché non ce l'avete detto?» esclamò Rafaella commossa.
«Doveva essere una sorpresa e così è stato» sorrisi soddisfatta.
Mamma e papà erano in una valle di lacrime, come tutti del resto.
Finalmente potevo dire di avere tutto quello che sognavo da bambina: una famiglia unita, un uomo meraviglioso accanto, una bella casa, due meravigliosi bambini ed i nostri cani, Rocky e Coco.
Ma c'era di più! Ci saremmo sposati a fine mese, anche se questa non era affatto una sorpresa. Mi aveva fatto la proposta il giorno del mio compleanno e non ebbi alcun dubbio che fosse lui l'uomo che avrei amato per tutta la vita.

«Vuoi tu, Bianca, accogliere Neymar come tuo sposo, promettendo di essergli fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo ed onorarlo tutti i giorni della sua vita?»
«Sì lo voglio» pronunciai, emozionata.
«E vuoi tu, Neymar, accogliere Bianca come tua sposa, promettendole di essere fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla ed onorarla per tutti i giorni della sua vita?»
«Sì lo voglio»
«Allora è con immenso piacere che vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa!»
«Finalmente!» si fece scappare.
A quel punto sollevò il velo e mi baciò, scatenando il caos tra gli invitati:
«Viva gli sposi!» gridarono all'unisono.
Avevo finalmente coronato il mio sogno.
«Ti amo» sussurrai.
«Da morire» completò, baciandomi ancora.

Se qualcuno mi avesse detto che quel viaggio mi avrebbe cambiato la vita non gli avrei mai creduto.

𝐶𝑜𝑛 𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 || 𝑵𝒆𝒚𝒎𝒂𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora