Capitolo 10

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Amo i suoi occhi
così profondi
come la notte
e così luminosi
come le stelle.

Ormai il tempo scorreva veloce, e come uno schiocco delle dita arrivammo a ottobre, il mio mese preferito, vedere le foglie che cambiano i loro pigmenti, passando a dei colori caldi, i vestiti che cambiano, e iniziano a essere più pesanti ma non troppo, amavo tutto ciò.

Mi riscossi dai miei pensieri grazie alla folata di vento che mi attraversò nei capelli, non troppo forte, ma tanto da sentire dei brividi che passano lungo la schiena, come se si stessero rincorrendo.

Ero seduta su degli scalini davanti la porta di casa mia, mentre leggevo un libro che mi ha regalato Noah, mi aveva preso sin dall'inizio, ecco il motivo per cui ero quasi arrivata alla fine, ero però anche malinconica, perché lo stavo per finire; le giornate in quel periodo passavano tutte uguali, avevo iniziato ad ambientarmi, e a riempire quel vuoto che mi aveva lasciato la vecchia vita.

I rapporti con i miei amici miglioravano ogni giorno, tranne con Jennifer, con lei litigavo sempre, anche se avevo imparato a conoscerla, e forse, non era così male se non mostrasse il suo lato da viziata.

Con Math va di male in peggio, siamo come i successi di Mozart, alti e bassi, non andiamo particolarmente d'accordo, anche se è ancora l'unico a sapere su mio padre oltre la mia famiglia, e va bene così; avevamo ancora un conto in sospeso però, quello della lista, dall'episodio successo in cortile non l'aveva più nominata, e nemmeno io, sentivo che c'era qualcosa sotto, e che quel discorso non era ancora concluso del tutto.

Ripresi a leggere il mio libro, cacciando via i miei pensieri, riga dopo riga arrivai al momento cruciale, dove tutto si sistemava, ne ero certa.

Ma non fu così.

Finì d'impatto, era finito, ma non sembrava nemmeno così, decisi di voltare pagina, ma in quella dopo c'era solo la nota d'autore, rimasi lì a fissare quel foglio assente, l'unica cosa che mi aspettai fu proprio quella, un finale senza finale.

Decisi di alzarmi per rientrare, era sabato sera, e stranamente non avevo organizzato nulla con i miei amici, o meglio, avevo evitato visto che necessitavo un po' di tempo da sola.

"Ruby, se resti fuori con solo una maglietta a maniche corte prenderai il raffreddore!" Disse mia madre quando notò il mio abbigliamento, oramai era tornata da qualche giorno dal suo viaggio di lavoro, anche se l'aspettava un'altro a tempo di distanza una settimana.

Io non risposi e mi dirigei semplicemente in cucina a prepararmi un panino alla Nutella, la merenda che amavo sin da piccola, me la faceva spesso mia nonna, ormai non la sento da mesi e non so se è meglio così, anche lei si è fatta una nuova vita e dubito che io sia fra i pensieri della sua mente, sarei solo di intralcio alle sue nuove abitudini.

"Mi prepari anche a me un panino?" Mi chiese mio fratello, manco me n'ero accorta che si fosse avvicinato.

"Fartelo tu?" Chiesi.

Lui sbuffò e prese il barattolo contenente il cioccolato.

Io mi sedetti sul divano vicino a mia madre che stava guardando la TV con Jake, non sapevo manco come si chiamasse il programma, avevo solo capito che parlasse di gossip e che Jake si stava per addormentare dalla noia, a differenza di mia madre che era elettrizzata a ogni notizia che dicevano sulle celebrità.

Sentii vibrare il telefono nella mia tasca dei miei pantaloni.

Era Sharon, mi alzai e andai verso le scale al piano superiore rispondendo.

"Ciaooo" Urlò facendomi spostare il telefono dall'orecchio istintivamente

"Vedo che sei allegra, che succede?" Chiesi sorridendo.

"Mi sono svegliata col piede giusto" Dice sempre con il suo tono allegro.

"Come sempre, perché mi hai chiamato? Mi devi dire qualcosa o era per sentirmi?" Chiesi notando quanto mi fosse mancata solo per una settimana, ero stata troppo concentrata sulla scuola, anche quando avevamo le ore in comune non avevamo parlato molto, e durante gli intervalli nemmeno ci incontravamo visto che io mi dirigevo sempre verso la biblioteca, era un periodo abbastanza difficile riguardo la scuola e i compiti.

"Volevo dirti che oggi verrai a dormire da me, è un ordine, non una richiesta" Mi disse con tono deciso.

"Ok ok, chiedo a mia madre e ti scrivo" Dico per poi salutarla.

Corro di sotto per interrompere la vista del suo interessantissimo programma.

"Che c'è Ruby?" Mi chiese un po' scocciata, visto che aveva perso il filo del discorso delle celebrità sconosciute per me, tutte troppo uguali sotto il mio punto di vista.

"Oggi posso andare a dormire da Sharon?" Chiesi.

"Va bene" Mi liquidò in fretta per riportare l'attenzione sullo schermo che tanto amava.

Io iniziai a preparare lo zaino, dove inserii tutto il necessario, con alcuni vestiti, talmente era prevedibile Sharon che probabilmente mi avrebbe fatto imbucare in una delle sue solite feste.

Appena Noah mi vide con un zaino in spalla alzò un sopracciglio.

"Hai per caso deciso di scappare?" Mi chiese.

Io gli risi in faccia non trattenendomi.

"Tra tutte le cazzate che hai sparato questa è la migliore, sto solo andando da Sharon curiosone" Dissi cercando di ricompormi.

Lui annuì soltanto, prendendosi il colpo che gli avevo dato.

Uscii dalla casa per poi prendere la bici, in questo periodo l'avevo usata molto visto che Math non mi accompagnava più a scuola dopo la litigata che avevamo avuto.

La strada era deserta, d'altronde chi uscirebbe il sabato sera dopo aver avuto una settimana piena?

Quando arrivai alla casa della mia amica non molto distante dalla mia, parcheggiai la mia bici nel suo garage, stranamente aperto, bussai alla porta e in men che non si dica mi piombò davanti Sharon con un sorriso a trentadue denti.

"Entra, abbiamo un sacco di cose da fare, stasera andiamo anche a casa di Jughead, ha organizzato una festa".

Che avevo detto?

Mi prese il polso, con le sue mani calde e mi strattonò all'interno della sua casa, un po' più piccola della mia, con colori freddi, come il grigio e il bianco, a differenza della mia che aveva come colore principale il marrone.

"Vieni, stavo preparando la pasta, e tu ora mi aiuterai".

Sarà una serata molto intensa.

-angolo autrice-
Salveee
Non so, questo capitolo è corto e in più è un po' inutile, ma serve come collegamento per il prossimo che sarà pronto per domani.
Ci vediamo.

Ire💗

Candido come il biancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora