25. Sesso scassa amicizie

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Ciao ragazzi! Di nuovo un sacco di tempo, ma finalmente sono matura! Esatto, molti ritardi erano proprio per via della maturità... quindi ora posterò moooolto più spesso. Soprattutto ci tengo a ringraziare di cuore tutti i lettori che continuano a seguire la storia nonostante i miei terribili ritardi💓siete fantastici
Siamo proprio sul più bello! Buona lettura✨

Da quando era iniziato tutto tra noi, quando dovevamo vederci, mi sentivo in ansia. Avevo paura di sbagliare qualcosa, imbranato com'ero, e che questi gli facesse cambiare idea.

Avevo iniziato a indossare vestiti più attraenti, spruzzare quantità imbarazzanti di profumo, pulire casa di continuo, fino a farla brillare.

Pensavo di dover meritare di stare al suo fianco. Per me, Nikolaj era sempre stato una vetta irraggiungibile; attirava come una calamita, avrebbe potuto sedurre chiunque.

Perché proprio io? Cos'avevo di speciale?

Se, ad oggi, mi chiedessero di descrivere il Paradiso, racconterei delle serate trascorse a chiacchierare, commentare stupidi film, mangiare cibo spazzatura o qualsiasi altra cosa nel mio salotto. Essendo casa mia quasi sempre vuota, e il divano più comodo, preferivamo stare lì.

Era il posto più "sicuro" per noi, dove non dovevamo avere inibizioni.

"Quello stupido, guarda come fa la corsa!"

Nikolaj faceva fatica a seguire film in italiano, perché gli attori spesso parlavano troppo veloce e si perdeva: stavamo sperimentando i film muti, in bianco e nero. Non saprei dire se gli stavano piacendo o no, si limitava a prendere in giro i personaggi perché secondo lui si muovevano troppo.

"Dovrebbe far ridere, sai"

"Quello solo stupido!"

Aveva portato dei cioccolatini. Credo che si vergognasse di dire che erano per me; li stavamo mangiando insieme, ma avevo capito.

Parlava così tanto. Non riusciva a star zitto neppure ai titoli di coda, nonostante il vocabolario limitato. Era un vero talento. Cosa ci facevo con uno come lui? Non ci somigliavamo per niente.

Ma stavamo davvero bene.

All'inizio avevo dubitato... ora sapevo che ci divertivamo con poco, ci capivamo con poco, il tempo correva via, dovunque fossimo.

Intanto che infieriva sui personaggi, posai la testa sulla sua spalla; e per un po' riuscì a farlo smettere: prese la mia mano e la strinse forte.

Stargli vicino mi dava i brividi... non mi sarei mai abituato a quella sensazione; mi ritrassi, ma non feci in tempo ad allontanarmi, perché accostò il viso e mi baciò.

Tranne per il nostro primo bacio, era sempre stato lui a baciarmi: non perché non lo desiderassi, bensì perché la timidezza mi uccideva.

Mi prese per la vita, rimasi a cavalcioni su di lui; continuò con irruenza, finché non smise per guardarmi, con occhi attenti e vispi: "Andrej, bene così?" mi sussurrò a un centimetro dalle labbra.

"Io... scusami... mi sento stupido..." sviai lo sguardo, "lo so... che sono stato io, la prima volta, ma adesso... cazzo..."

Mi abbracciò, mi lasciò un bacio veloce sul collo, poi posò il mento sulla spalla: "Profumo", mormorò, con le labbra vicine al mio orecchio, "tu profumo per me?"

Era il suo modo di dirmi che non gli importava se ero imbranato o troppo timido. Gli accarezzai con delicatezza i ricci, e ne approfittai per eludere la domanda: "Nikolaj, vuoi stare con me?"

"Fidanzato?"

"Sì, fidanzati..."

Alzò la testa, così da potermi guardare. Mi prese il viso fra le mani: "Solo se tu bacio, va bene? Odin, pozhaluysta", si morse il labbro, in modo seducente e sfrontato, perché voleva tutta la mia attenzione.

My strange love //(boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora