Sono qui,
dinnanzi a questo foglio
a cercar parole,
quelle più giuste,
per scrivere di te,
per raccontar chi eri.
Penso e ripenso
e il tormento m'assale,
così capisco che in fondo
sia meglio scrivere per te,
del perdono che ho tra le mani
e che non sono riuscita a darti.
L' ho stretto forte perché
pensavo non lo meritassi.
Cosa si scrive ad una persona
che ti ha fatto del male,
ma ha pagato con la vita
il danno fatto?
Ci ho pensato tanto e
credo di saperlo, perché
ho guardato indietro e
ho visto il mondo che
non ti piaceva.
Per questo ti dico che
MI DISPIACE.
So di non poter fare niente, ma
il perdono è grande
e sa arrivare
oltre le persone,
oltre le parole.
Ho chiuso gli occhi e
ti ho vista chiaramente,
prigioniera delle catene
realizzate (con) dal rancore.
MI DISPIACE
di aver avuto timore
dei tuoi occhi e
di non averli guardati
ancora una volta.
TI RINGRAZIO
per avermi fatto conoscere
il dolore, non quello fisico, ma
quello che senti sotto la pelle,
quello che non vedi perché
lo nasconde il cuore.
TI RINGRAZIO
perché mi hai fatto conoscere
la persona che non voglio essere.
Ed ora son pronta,
consegno nelle tue mani
il perdono che forse
avrei dovuto già darti.
Chiedo scusa se ho tardato
in questo mio gesto accorato, ma
mentre prima aspro e pungente
sarebbe arrivato e in pochi istanti
si sarebbe disintegrato,
ora eccolo, dolce e delicato
per durare per sempre
una volta conclamato.
TI PERDONO
cara anima dispersa.
Ora gioisci e danza,
lascia le catene che
la nebbia si dirada.
Ritrova la tua cara, maestra, strada.
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Presunte sfumature di poesia
PoetryUn viaggio dentro e al di fuori di sé, attraverso le mille sfumature delle emozioni assaporate mediante la sublime arte della poesia lontana dai suoi schemi strutturali