Solo

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Questa piccolissima porzione di Roma in cui sono costretto, è vuota senza di te.

Nulla della routine di tutti i giorni ha senso senza di te. Vorrei solo poter tornare indietro e fare qualcosa per evitare che tu ti possa fare male. Ma più ci penso, più capisco che sia un discorso folle, perché se il destino ha voluto questo, come avrei potuto evitarlo?

E più ci penso, però, più sto male.

Sto male perché mi manca svegliarmi con te nel letto accanto, mi manca fare colazione insieme, litigare per chi debba usare prima il bagno, correre per andare a lezione per evitare un provvedimento disciplinare, mi manca ridere con te degli errori durante la lezione di classico, mi manca sentire il suono della tua voce e della sua risata.

Mi manca sentire il tuo profumo.

Mi manca respirarti anche se non ci sei in stanza.

E vorrei poter dire che mi dispiace per te, perché tu hai perso un'opportunità quest'anno, ma no, mi dispiace per me. Perché tu a settembre qui ci tornerai, senza di me, ma con una chance in più rispetto a quella che il destino ti ha tolto.

Io invece?

Sto vivendo tutto questo, ma senza esserne davvero consapevole, perché dentro di me ci sei sempre tu, i miei pensieri sono completamente offuscati dai ricordi. E quando mi permetto di tornare alla realtà, il vuoto riempie il mio petto e vorrei solo urlare per quanto dolore provo.

Eppure so che sei solo a cinquecento chilometri da qui, perché sto soffrendo così tanto? Infondo sappiamo già che passeremo quest'estate insieme, inseparabili ancora di più che dentro questa casetta, ma allora, davvero, perché mi sento così? Perché sento che ti sei portato via una parte del mio cuore?

Ho preso il tuo letto, ma questo già lo sai, lo avrei visto un daytime, immagino.

Ma ti sei chiesto perché?

Perché io me lo sono chiesto.

Cioè, all'inizio quando ho saputo che il letto non sarebbe potuto rimanere vuoto, mi si è gelato il sangue ed ho iniziato a tremare per la paura di chi potesse riempire quel vuoto, il solo pensiero mi faceva vomitare, pensare a qualcuno in quel letto, sotto quelle coperte, che girandomi avrei visto nel posto dove vedevo tutti i giorni te, mi faceva sentire male. Ed è stato naturale per me alzarmi e sdraiarmi sopra quel materasso vuoto, senza più la coperta verde con scritto 'Mattia' e prenderne possesso.

L'ho fatto così, senza pensarci, ma quando quella stessa notte mi sono addormentato guardando per un istante Alex, lui mi ha sorriso dolcemente, come se potesse capirmi.

E li ho compreso.

Matti, perché sto soffrendo così tanto per te? Perché sono quindici giorni che piango per te? Perché non riesco a sorridere spontaneamente e anche ballare non mi basta?

Sai, ho paura che il maestro possa sospendermi la maglia, proprio come aveva fatto con te quella volta, quando ti aveva visto distratto durante la lezione in cui provavamo il tango.

Ultimamente sono troppo distratto, talmente tanto da provocarmi del male senza farlo apposta.

Eppure il pensiero di uscire, in questo momento non mi spaventa. In realtà nulla mi tocca più, se non il pensiero di te, lontano da me, fuori da questa casetta, dove abbiamo passato i cinque mesi più belli della mia vita.

Di esperienze belle ne ho avute tante, ma nulla può essere paragonato ai minuti, le ore, i giorni, le settimane e i mesi passati in simbiosi con te.

Forse tutto questo fa ancora più male perché nelle ultime settimane mi ero aperto di più, sai? Non so se te ne eri accorto, non so se quei sorrisi che mi regalavi fossero un modo per avvertirmi che lo vedevi e mi stessi chiedendo di smettere o di accelerare i tempi, però stava diventando tutto diverso.

Forse la maschera stava crollando. Forse stavo capendo finalmente qualcosa avendoti accanto in un modo più spontaneo di sempre, ma non ne abbiamo avuto il tempo, non ho avuto il tempo di parlartene e trovare una conclusione a tutto ciò, insieme. Perché è difficile affrontare un cuore che scalpita da solo, per una persona che è lontana, troppo lontana, quando il tuo unico desiderio è quella di vederla sorridere al tuo fianco.

Perché forse, Matti, stavi smettendo di essere un fratellino per me.

Perché forse questo soprannome ormai ti sta troppo piccolo.

E avrei voluto avere più tempo per rendermene conto in modo meno doloroso, per poterne parlare direttamente con te, senza dover commentare degli stupidi post in un modo che mi fa male, troppo male, nonostante io cerchi di infonderti tutta la sicurezza di cui hai bisogno anche tu.

Perché nonostante io sia un egoista che pensi solo a se stesso, so che stai soffrendo anche tu. Lo so perché non si guarda un 'fratello' nel modo in cui mi guardavi tu, non si desidera un 'amico' nel modo in cui ti desidero io qui accanto a me.

E fa ridere che per arrivare a questa conclusione io abbia dovuto pensare a tutti gli altri ragazzi in questa casetta, nel modo in cui penso a te. Inutile dirti che è stato terribile il solo pensiero di desiderare di avere qualche istante in più insieme a qualcuno di loro per poterlo vedere sorridere. Tutto questo, questo sentimento potente che sento nascere dal profondo delle viscere e che mi fa accelerare il cuore, io non lo avevo mai provato Matti, non lo proverò mai per nessuno, se non per te.

Per te che sei così piccolo, che hai bisogno di essere spronato, ma che qui dentro avevi la forza per poter portare avanti insieme a te anche me. Perché siamo sempre stati della stessa sostanza io e te, fatti nello stesso modo, nonostante le persone pensino che siamo due poli opposti.

Per questo non mi è complicato pensarti a casa a piangere mentre guardi il daytime, proprio come faccio io la notte, nel mio letto, nel tuo letto, con accanto delle persone che non sono te, che non potrebbero mai colmare il vuoto che hai lasciato, nonostante tutti siano diventati molto buoni con me e cerchino di sollevarmi il morale in ogni momento in cui mi vedono fuggire via, cercare di nascondermi, ma non nella stanza verde, nei miei pensieri, nei miei ricordi.

E non sai quante cinquine mi sono beccato, anche se mi manca il modo in cui scherzosamente mi colpivi tu.

Avrei voluto avere più chance di quelle che ho avuto con te, più momenti, ma la verità è che ti ho sempre avuto davanti, sempre te stesso, sorridente e magnifico, ma non mi sono accorto di nulla. Ti hanno dovuto portare via affinché io capissi e la cosa mi distrugge.

Perché se fossi stato qui, se avessi potuto stringerti le mani e guardarti negli occhi per qualche ora in più, sicuramente me ne sarei accorto in modo meno doloroso che ti amo.

Probabilmente ho sempre evitato di pensarci, forse perché quando cresci con un determinato schema in testa pensi che certe cose, certo esistano, ma non possano capitare a te, accetti che qualcuno possa provare amore per una persona del suo stesso sesso, ma finchè non accade a qualcuno che hai vicino o direttamente a te, non ci pensi veramente.

Ma alla fine perché mi devo porre questo problema?

Mi sono semplicemente innamorato di te, nel modo più semplice e genuino in cui potesse accadere e credimi se ti dico che mi fa male il cuore al pensiero che leggendo tutto questo tu possa piangere. Perché forse sono stato uno sciocco a non vederlo quando eri qui accanto a me, ma Matti, tutti gli edit che ho visto, tutte le nostre foto, i tuoi sguardi, i tuoi modi, li ho notati finalmente.

Quelli non sono gli occhi che regali ad un 'fratello'.

Quindi anche tu la pensi come me, vero? Ti prego, dimmi che quando uscirò da qui non ti allontanerai da me per questo azzardo, per essermi sfogato, per aver detto di amarti e di credere che anche tu possa ricambiare.

Tutti lo pensano, chiunque ci abbia visti anche solo per un istante lo ha capito: io e te non siamo amici.

Matti, ti vorrei regalare il mondo intero per farti capire quanto tu sia importante, quanto niente qui abbia più senso senza di te, ma mi limito a dirti che il mio cuore è tuo, solo tuo, per tutto il tempo che lo vorrai e non vedo l'ora di poterti riabbracciare per potertelo dire in faccia, osservando i tuoi profondi occhi azzurri che mi hanno sempre lasciato senza fiato, ma di cui non me ne ero mai reso conto.

Sarà difficile affrontare questo periodo separati, ma lo supereremo e sarà ancora più bello abbracciarsi quest'estate.

Tuo per sempre, Christian.

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