𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 30

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Mattheo Pov
Ho passato il resto della lezione a pensare a quanto cazzo sia bella T/n, senza prestare benché la minima attenzione al suono della campanella, indicando così la fine delle lezioni di oggi.

"Finalmente, non c'è la facevo più" lamenta Malfoy raccogliendo i libri nello zaino.
"Un altro giorno è passato" esclama con il suo solito essere solare Blaise.

Ci dirigiamo in Sala grande assieme Pansy e T/n, prendendo posto al nostro solito tavolo.
Ovviamente mi siedo accanto T/n, ma credo sia inutile specificarlo.
Mentre gli altri scambiano quattro chiacchiere tra buoni amici io e lei parliamo privatamente, le racconto degli aneddoti divertenti su di me e iniziamo a scherzare.
Mi piace da morire vederla ridere, e mi piace ancora di più sapere che sono io a farla ridere.

Sta andando tutto per il verso giusto fin quando non vedo avvicinarsi a noi un ragazzo moro con gli occhi cristallini: Edward coglione White.
Senza chiedere permesso si mette in mezzo a noi due, avvicinandosi sempre più a T/n.
Il suo sorriso si spegne d' improvviso, proprio come il mio.

"Come mai ridete così tanto voi due?" chiede iniziando a prendere del cibo dal piatto di un ragazzo Serpeverde.

"Non ti riguarda" dico a denti stretti serrando la mascella.
"Vattene Edward" sbotta T/n, visibilmente irritata dalla sua presenza.
"Uff come siamo suscettibili" risponde sarcasticamente facendo passare un braccio attorno alla vita della ragazza, stringendole il fianco destro.
"Fanculo Edward" grida T/n dando un calcio al coglione per poi andare al tavolo Grifondoro.

"Cazzo che male!" impreca White alzandosi e uscendo dalla Sala grande.

Non solo ha interrotto la mia conversazione con T/n ma mi ha anche fatto perdere l' appetito.
Batto forte un pugno sul tavolo, facendo voltare verso la mia direzione Blaise e il resto del gruppo.

"Amico tutto apposto?" chiede Zabini vedendomi incazzato nero.
"Non ho fame" rispondo facendo spallucce per poi allontanarmi dalla Sala grande.
Fine Mattheo Pov

Mai possibile che ogni volta che sto bene con Theo debba interromperci sempre qualcuno? E la cosa peggiore è che ad interromperci è stato proprio Edward, roba da matti.
Le sue imprecazioni per il calcio datogli da me sono musica per le mie orecchie.
La prossima volta non mette le mani dove non deve, che gli sia di lezione.

Vedo Theo andare via da qui, sul collo si vede una vena che sembra quasi sia sul punto di esplodere e la mascella serrata.
Decido di aspettare qualche minuto per lasciarlo calmare da solo per poi raggiungerlo.
Starà sicuramente sulla Torre d' Astronomia.

"Sapevo che eri qui" esclamo con un sorriso non appena lo vedo appoggiato alla ringhiera con una sigaretta tra le dita.
"Che ragazza intelligente" scherza facendo un tiro.

Roteo gli occhi e gli vado vicino, accarezzandogli lentamente il braccio.

"Non incazzarti per uno come Edward, non ne vale la pena davvero" sussurro al suo orecchio.
"Non ha ancora capito che le cose di mia proprietà non si toccano" sbotta voltandosi verso di me sorridendo.
"E così io sarei tua" incrocio le braccia ironicamente alzando un sopracciglio.
"Ovviamente" ammicca spegnendo la sigaretta.

Sorrido vedendo quel gesto, sa quanto mi dia fastidio l' odore del fumo e apprezzo che ne prenda atto.

Dopo ciò si siede vicino al pilastro, così lo raggiungo prendendo posto accanto a lui e poggio la testa sulla sua spalla, godendomi le sue carezze.
Siamo solo noi due, non ci servono alcun tipo di parole, non ne abbiamo bisogno.
Ci intendiamo con un solo sguardo. Ed è proprio dai suoi occhi persi che riesco a capire che c'è qualcosa che gli passa per la testa.

𝐻𝑖𝑚 𝑎𝑛𝑑 𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora