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yoongi non era un tipo molto intraprendente quando si trattava di relazioni, tuttavia quel fine settimana tutti sarebbero stati impegnati con i loro compagni e yoongi si sentiva un po' patetico a stare da solo in studio per tutto il week-end.

per cui, per la prima volta in vita sua, si trovava di fronte alla porta dell'appartamento di un ragazzo che gli interessava con una busta di cibo cinese stretta nella mano sinistra mentre l'altra si accingeva a bussare il campanello.

fanculo, disse tra sé e sé, per poi pigiare il pulsante e udire il suono riecheggiare all'interno dell'abitazione.

ci volle qualche minuto perché qualcuno venisse ad aprire e yoongi rimase piuttosto sorpreso quando ciò accadde.

sul ciglio della porta v'era un hoseok coi capelli bagnati ed un asciugamano legato in vita...e quello era un piercing al capezzolo?

yoongi scosse la testa per scacciare via pensieri inappropiati e si concentrò sulla cosa più strana, ovvero il bambino in accappatoio che il beta teneva tra le braccia. un bambino che ormai yoongi conosceva piuttosto bene.

-storm?-

-yoongi hyung!-

-yoongi-ssi? che ci fai qui?- chiese hoseok giustamente perplesso, in fondo il maggiore si era presentato senza alcun preavviso.

-ehm...io...volevo venire a trovarti, ecco-

allora l'espressione di hoseok si addolcì: trovava adorabile quel tentativo di yoongi di passare del tempo con lui, e visto che l'evidente interesse del rapper nei suoi confronti era reciproco, decise di assecondarlo.
-be', se a stormy fa piacere avere un altro babysitter per questa sera e a te non da fastidio questo incarico, sarò infinitamente felice di passare del tempo con te, yoongi-ssi-

-hyung va bene, e per me va benissimo fare da babysitter a stormy, se a lui fa piacere- i due beta si voltarono verso il bimbo in cerca di un verdetto.

-evviva, c'è anche yoongi hyung!- il piccolo esultò facendo scaldare il cuore ad entrambi.

allora hoseok si spostò di lato, invitando yoongi ad entrare ed accomodarsi.

-che ne dici se andiamo a renderci presentabili per il nostro ospite, stormy?- propose hoseok, ricordandosi che effettivamente lui e storm erano ancora in asciugamano e accappatoio.

-mi scoccio di asciugare i capelli!-

-dai, stormy! se non ti asciughi ti prenderai una brutta febbre e poi non puoi andare a scuola, e devi restare sotto le coperte a casa...-

yoongi osservò hoseok giocherellare con storm. notò quanto l'altro beta ci tenesse al piccolo e quanto egli fosse bravo con i bambini e la cosa lo intenerì.

hoseok era proprio la persona di yoongi.

taehyung non aveva intenzione di portare jeongguk in un posto troppo elegante, troppo lussuoso o semplicemente troppo, da una parte non voleva che l'alfa spendesse troppo, però dall'altra aveva un po' paura che quel ristorante non avrebbe soddisfa...

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taehyung non aveva intenzione di portare jeongguk in un posto troppo elegante, troppo lussuoso o semplicemente troppo, da una parte non voleva che l'alfa spendesse troppo, però dall'altra aveva un po' paura che quel ristorante non avrebbe soddisfatto le aspettative di jeongguk.

al contrario al cantante non importava neanche un po' del ristorante dove avrebbero mangiato, del resto era con taehyung e il dove e il quando non importavano affatto.

-questo è il ristorante di mia zia- ammise l'omega una volta che ebbero parcheggiato.

jeongguk non era solito mangiare in posti del genere ma non era affatto dispiaciuto.

trovandosi in periferia il piccolo locale non era disturbato dai rumori della metropoli, l'aria che si respirava era più leggera, la struttura, che ricordava le architetture tradizionali coreane, era quasi circondata da un prato pieno di fiori selvatici.

-è davvero molto bello- commentò jeongguk, seguendo taehyung che si era incamminato verso l'ingresso.

abbassò lo sguardo osservando la mano di taehyung che stringeva la sua e sorrise, stringendo la sua altrettanto forte.

qualche minuto dopo erano seduti nella sala esterna del ristorante, ogni tanto tirava un leggero vento che rendeva il tutto ancora più piacevole.

-sono contento di essere qui. con te- parlò jeongguk di punto in bianco, facendo sbocciare un sorriso timido sulle labbra dell'omega, che arrossì.

-anch'io sono contento, jeonggukie. mi mancava vederti- rispose l'altro, allungando la sua mano verso quella del moro in cerca di un minimo contatto.

-seokjin hyung mi ha chiesto di aspettare una settimana, mi dispiace- sospirò l'alfa, poggiando il capo sulla sua mano come se volesse tenerlo su.

-è okay, jeonggukie. tanto non avrei potuto lo stesso- taehyung gli accarezzò dolcemente le dita, tentando di tranquillizzarlo anche tramite quel leggero legame tra loro.

il moro però scosse la testa, sospirando ancora una volta e portando le mano che aveva fin'ora tenuto sotto il meno a massaggiarsi la fronte come per spremere le meningi perché riuscisse a trovare le parole giuste.

-no, no, è che...lui non vuole...- balbettò nel tantivo di parlare, fin quando non sospirò per l'ennesima volta e ammettere la verità.
-ecco, lui non voleva che ci vedessimo dopo lo scandalo e non vuole che si sappia che noi ci...f-frequentiamo...a-ammesso che sia quello, cioè, non voglio assumere nulla--

il suo blaterare venne interrotto dalla dolce voce di taehyung che si liberava in una risata divertita, il che fece inspiegabilmente scomparire il peso che aveva sul petto.

-jeonggukie...- lo chiamò, invitandolo ad alzare lo sguardo, cosa che jeongguk fece senza indugiare.
-perché credi che io sia a cena con te?- chiese poi, anche se non si aspettava sul serio una risposta verbale, che infatti non arrivò.
-perché mi piaci, scemo. e sei il mio compagno, dopotutto. io sono ancora uno studente universitario mentre tu sei un cantante di fama mondiale e capisco perfettamente se in quanto tale devi sottostare a degli obblighi. e per tua informazione, sì, ci stiamo frequentando e a me non interessa farlo sapere al mondo intero, per cui possiamo rimanere discreti fin quando il tuo manager lo richiederà-

-...ne sei davvero sicuro? non vorrei che tu smettessi di vederti con me per questa cosa--

e ancora una volta venne interrotto da taehyung e le sue labbra che improvvisamente si posarono sulle sue, rispondendo tacitamente alla sua domanda.

slow hands ; kvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora