Quante volte mi sento piccola,
anzi direi davvero piccolissima.
Eppure il mondo
mi sta così stretto.
No, forse non è neanche questo.
Forse, e lo dico a bassa voce,
il mondo, e intendo quello
che sta appena al di là
dei miei confini corporei,
quello che non per forza è lontano
e forse il peggio è che è vicino,
è semplicemente un estraneo.
Sono caduta e mi sono rialzata,
ho cercato un equilibrio,
ho trovato la mia valvola di sfogo
e oggi mi vien da dire
"Grazie a Dio ho trovato quel foglio
e ho cominciato a scrivere".
Senza di lui sarei morta da un pezzo,
incapace di gestire il dolore
di mille aghi conficcati nel petto.
Aghi che nessuno vede,
eppure ci sono,
aghi che provo a spiegare
ma nessuno comprende.
Forse non conosco ancora
la mia vera essenza,
dopotutto, ho iniziato da poco
a riconoscere il mio profumo
e magari verrà il tempo
di sceglierne uno nuovo.
Conosco però molto bene
ciò che il mio cuore nasconde
e che vorrei raccontare,
ma nessuno è in grado di ascoltare.
Così, ho deciso di non parlare,
ho deciso di tenermi strette
le mie emozioni;
Sono stufa di darle in pasto
a chi del pane non sa cosa farne
poiché non ha denti per masticare.
Le mie parole resteranno sul foglio,
forse quella è la parte migliore
dove farle respirare,
oppure me le terrò dentro e
come quelle del fenicottero,
le piume delle mie ali,
stanche di provare a volare,
si coloreranno dal rosso al nero,
passando per il viola e l' arancione,
provando a indossare ogni colore
a dipesa dell' umore.
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Presunte sfumature di poesia
PoetryUn viaggio dentro e al di fuori di sé, attraverso le mille sfumature delle emozioni assaporate mediante la sublime arte della poesia lontana dai suoi schemi strutturali