Mercoledì

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Autostrada del Sole A1, Milano-Napoli 

I due erano in viaggio già quasi prima che sorgesse il sole, non avevano nemmeno fatto colazione in quel piccolo bed & breakfast siccome quello che gli si era presentato davanti non era molto invitante, così dopo pochi minuti aver rimboccato l'autostrada verso il sud Italia, si fermarono ad un Autogrill, Fabio ne approfittò per mettere benzina e per prendere un caffè veloce, così come Margherita e così si rimisero in viaggio "quale sarebbe la meta di oggi amore?" domandò Fabio prendendola in giro "smettila" rispose lei sorridendo "perché?- rise - non sto facendo niente, te la prendi per una semplice domanda?" rispose "ti conosco" rispose lei " e siccome sei troppo euforico oggi, andiamo a Firenze" sorrise "come vuoi tu, amore" rispose Fabio continuando a guidare per quei pochi chilometri che separavano ancora la coppia dal capoluogo fiorentino.

"comunque c'è qualcosa che tu ancora non mi hai detto" esordì la mora, Fabio strinse il volante, indeciso se dirle la verità o mentirle per l'ennesima volta. Cosa poteva fare meno male? Una bugia bianca nella speranza che le cose migliorino? Che qualche manna dal cielo lo benedicesse e gli permettesse di continuare a vivere senza tanti problemi? Sapeva che non doveva mentirle, ma sapeva che non poteva dirle la verità, avrebbe cercato in ogni modo di tornare a Milano e di sistemare le cose, e questa volta non poteva permetterle di farsi del male, c'era scampata tante volte, e tutte le volte non sapeva cosa, non sapeva chi li aveva salvati.  "non c'è nulla che non sai amore, perché?" domandò cercando di apparire disinvolto "sei strano...non lo so" rispose dubbiosa lei "è solo un tuo pensiero amore, va tutto bene" le sorrise Fabio "ti sei cacciato ancora nei guai?" domandò, lui scosse energicamente la testa, anche se si stava chiedendo come facesse goni volta nell'innocenza delle sue parole, pronunciate magari anche in modo causale, a beccare sempre il punto preciso della situazione "sicuro?" domandò nuovamente "Dio, ma non ti fidi di me?" domandò spazientito lui, odiava questo suo continuo insistere "scusa..." sussurrò la ragazza semplicemente, per poi rintanarsi nel silenzio.

Fabio si girò per pochi istanti e la guardò, sapeva di star sbagliando, lo sapeva bene, ma infondo cosa poteva fare adesso? Aveva fatto di tutto per finire in quella situazione, gli era andata bene per troppo. Non sarebbe successo nuovamente. 

Presero l'uscita per Firenze, dopo pochi chilometri si ritrovarono nel capoluogo toscano. "cerchiamo un posto in cui mangiare? Ho fame" si lamentò la ragazza appena il fidanzato arrivò nel centro della città "d'accordo" rispose lui continuando a guidare "guarda questo, non è molto distante dalla basilica" disse Fabio indicando un grazioso ristorante. La mora annuì "va bene, parcheggia, ti prego" disse "com'è possibile se hai fatto una colazione per tredici persone" rise il moro mentre guardava in entrambi i lati alla ricerca di un posto vuoto dove parcheggiare la loro auto "che stronzo" borbottò la mora "ti amo, lo sai" disse per poi allungare la mano tatuata e lasciandole una carezza sulla pelle morbida "non ti salverai per sempre, ricordalo" rispose "inizia ad apprezzare la verità" rise "non sei simpatico" sbuffò "sto scherzando dai oh" rispose lui mentre sistemò l'auto tra le strisce bianche "sarà" disse lei scendendo dall'auto una volta che Fabio la spense

[...]

"va meglio?" domandò Fabio una volta che entrambi conclusero il pranzo "decisamente" sorrise Margherita posando una mano sul ventre sazio "dovresti mangiare di meno, ingozzarti così non fa molto bene" disse il moro posando il volto sul dorso della mano, mentre con l'altra giocherellava con le dita della ragazza "ti stai fissando però" rispose "lo faccio per te" rispose sorridendole dolcemente "come desideri papà, mangerò di meno, contento?" rise "brava" rispose lui sorridendo "che dici, ce ne andiamo?" domandò successivamente "sì, direi" rispose lei alzandosi, pagarono e uscirono, prendendosi per mano ritornarono all'auto, Fabio si fermò di fronte ad essa, Margherita lo guardò confuso "visitiamo la basilica che è qua dietro, prima oppure troviamo qualche posto dove appoggiarci?" domandò "io direi la seconda, almeno se si fa tardi sappiamo dove andare" annuì la mora "perfetto" disse per poi avvicinarsi alla portiera ed entrare in auto assieme alla mora. 

[...]

"andiamo agli uffizi, ti prego" supplicò la mora "ma che palle, non possiamo fare qualcosa di più divertente?" si lamentò Fabio, Margherita lo guardò quasi come se potesse incenerirlo "va bene d'accordo" disse alzando entrambe le mani "non capisci l'arte" sbuffò la ragazza "ah perché te ne capisci di più" rise Fabio "oggi sei più stronzo del solito" rise la mora consapevole che infondo, per quanto le piacesse l'arte ne capiva meno di quanto ne volesse capire in realtà " tu non dire stronzate" rise Fabio riprendendola per mano e avviandosi verso gli Uffizi

In quei attimi, stando con lei in giro, si sentiva una persona normale, quasi che pensava che potesse vivere normalmente se fosse scappato da quella realtà che gli stava troppo stretta. Troppo tardi per correre via davvero. 

L'Ultima Settimana|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora