two

                                    

                                          
dieci minuti dopo avevo davanti Diego e il suo sorrisetto beffardo 
《paura che ti rubi qualcosa?》
chiese evidenziando il fatto di non averlo invitato a salire
《no solo non serve che sali per un anello》
porsi la mano aspettando l'anello esitò senza distogliere lo sguardo dai miei occhi
《e se volessi salire?》
sbuffai
《non sai manco il piano》
un sorriso malizioso comparve sul suo volto
《stai tranquilla che sono bravo a trovare le cose》
mi lanciò l'anello e se ne andò rimasi a guardarlo finchè non salì in macchina 
                          
Diego ed io parlammo per tutta settimana, via messaggio, più che parlare ci mandavamo frecciatine. 
                          
coso
                          
oh minchiona che fai?
                          
da quando ti interessi di ciò che faccio?
                          
da quando hanno finito di succhiarmelo, quindi?
                          
fai schifo cazzo
                          
ma che voi, non l'ho nemmeno pagata per farlo
                          
si ma non te l'ho chiesto
                          
come siamo schizzinose
                          
problemi?
                          
io no, il tuo futuro ragazzo si. sempre se lo avrai
                          
fottiti.
                          
hossy baby fammi tuo
                          
...
                          
che c'è c'hai il ciclo oggi?
                          
Diego vaffanculo
                          
allora passo a prenderti così mi dici la strada, 10 minuti e son li
                          
ed esattamente 10 minuti dopo sentì il campanello suonare lo feci salire un po' tanto sorpresa. appena entrò fece la sua solita battutina
《preferisci farlo sul letto o per terra?》
lo mandai a cagare
《che ci fai qui?》
si mise comodo e mi squadrò dal alto al basso con un sorrisetto sulle labbra
《sei tu che mi hai mandato a fanculo, ed eccomi qua》
ci guardammo per qualche secondo
《sei proprio un coglione..》
scoppiò a ridere e si alzò di scatto 
《eppure sto coglione te lo mangi con gli occhi》
scossi la testa, e lo lasciai li come uno scemo
《non ignorarmi bella》
iniziò a seguirmi come un cagnolino per tutta casa
                          
《la smetti di seguirmi?》
dissi buttandomi sul divano
《sono abituato al contrario ma non sono stato cosi male dai》
girai gli occhi al cielo mentre lui si stendeva su di me come una vacca svizzera
《guarda che io sono pieno di tipe che mi vogliono, sei fortunata ad avermi in torno》
sbuffai
《allora perchè invece di rompermi il cazzo perchè non vai da loro?》
iniziò a fissarmi intensamente rimase zitto per il resto del tempo che si è offeso?
                          
ci guardammo due film anche se lui sembrava morto ma è molto più simpatico così, sono finita per accarezzargli i capelli tutto il tempo. almeno finché non si alzò di scatto e se ne andò sul balcone a fumare, questo c'ha più ciclo di me.
                          
dopo una ventina di minuti tornó dentro
《vuoi rimanere qui a cena?》
mi osservo per qualche secondo poi un sorrisetto apparve sulle sue labbra
《solo se cucino io》
lo guardai storta come per dirgli che so cucinare pure io, dopo qualche secondo di silenzio sospirai
《eh va bene, ma non bruciare nulla》
scosse la testa divertito e si diresse verso i fornelli e senza proferire parola inizió a cucinare, se la cavava piuttosto bene ed era cosi preso dal cucinare che io ebbi il tempo di osservarlo per bene. di solito quando lo faccio se la tira quindi evito, ma ora è cosi impegnato che non si accorge di niente. 
                          
dopo aver apparecchiato la tavola ci mettemmo a cenare non parlammo visto il nostro impegno a mangiare ma al improvisso ruppe il silenzio
《quindi sei single?》
mi osservava con una faccia inespressiva come se la risposta la sapesse giá
《chi te lo dice?》
sorrise divertito
《sapevo che l'avresti detto, e poi se fossi fidanzata ne mi avresti chiesto di rimanere ne saresti venuta con celia l'altro giorno》
il suo sorriso si amplió compiaciuto
《sei uno stronzo》
a quelle mie parole scoppió a ridere