19
Le mie palpebre iniziarono ad aprirsi, se pur a fatica, mettendomi a mugolare.
Appena si aprirono, scorsi un barlume rossastro trapassare il vetro lucente; il tramonto fece capolino fin dentro la stanza silenziosa.
Mi sollevai a mezzo busto e mi drizzai in piedi, stiracchiandomi le ossa. Nel frattempo, nemmeno un rumore di passi si udii oltre la porta, tutto taceva.
Forse erano impegnati con gli schiavi deportati, o forse si erano già recati tutti nel salone da ricevimento.
I miei occhi si posarono sul piccolo cassetto della scrivania e, lì, mi venne voglia di scrivere, anzi, dovevo per ricordare tutti gli episodi accaduti nelle ultime ore, così che un giorno sarei riuscita a venirne a capo.
Scrissi ogni cosa, finché non chiusi il piccolo diario dalla copertina floreale e lo riposi sulla scrivania.
Calai il capo per osservarmi il vestito: per la cena sarebbe stato più opportuno cambiarsi e indossare altro, in fin dei conti lo avevo addosso già da troppo a lungo.
Uscii dalla stanza con l'intenzione di cercare Madama, trovandola immersa nelle faccende domestiche.
Raggiungemmo camera mia.
***
"No, è... troppo vistoso" obbiettai, indicandolo e opponendomi dall'indossare quell'abito appariscente, dallo scollo a cuore più profondo di tutti gli altri e col bordo di pizzo dentellato. Mio padre prodigava le inservienti di acquistarmi sempre i migliori abiti. Era una lunga veste di seta dalla tonalità azzurrina, i cui ricami disegnati donavano il tocco di classe, mentre davanti possedeva un piccolissimo fiocco bianco fatto di nastrini che a malapena si intravedevano. Le spalline ricoperte da un tessuto trasparente, come le maniche, facevano percepire freddo, passando alla gonna, erano state aggiunte due stoffe ai lati di una colorazione più scura, raccolta in vita.
Era l'unico abito a sottolineare le mie curve.
"Se ti riferisci allo scollo, ti sbagli. Per una dama della tua portata è sufficiente, ti starebbe egregiamente" madama tentò di persuadermi, mentre lo reggeva con entrambe le mani.
Inclinai la testa da un lato, osservandolo incerta. "Non penso sarebbe adatto per questa sera. No, per niente" dissentii, respingendo quella scelta di gusto.
Madama sbuffò.
"Invece pensa come potresti sembrare agli occhi di Ben, una meraviglia" quel commentò mi lasciò piatta, tanto da contrarre le braccia. La fissai disapprovando del tutto il suo punto di vista. "Perché mi guardi così? Sai bene che sei promessa a lui" mi fece ricordare, ma io continuai a fissarla nello stesso portamento che avevo assunto, senza scompormi. "Va bene, come preferisci" lasciò andare l'abito alla sponda del letto e si voltò a guardami, posando le mani sui fianchi.
Avanzai sviando gli occhi sull'abito e portando le dita della mano sotto al mento, come a riflettere.
Lo osservai per un po', valutando i pro e i contro. "Forse invece hai ragione, perché non indossarlo" cedetti, ritrovandomi ad approvare quella scelta. Batté le mani davanti a sé soddisfatta della mia decisione, soprattutto perché l'avevo data vinta a lei. "Aiutami a svestirmi, così vediamo come mi sta" mi voltai dando l'agio a madama di aiutarmi a disfare dell'abito indosso, e quando provai a infilarmi l'altro risultò più difficile del dovuto.
"Reggiti, così che possa stringere i lacci"
Strinsi le dita esili attorno all'asta di legno del letto, trattenendo il fiato, mentre tirava a sé i lacci che, di conseguenza, portavano il busto a stringersi ulteriormente. Erano molto in voga in quei tempi. "Perché mi sono lasciata..." a un altro tiro faticai a continuare "convincere" e strozzai la voce per la presa stretta che parve quasi soffocarmi.
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𝐼 𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 - 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎
Fantasy(In Revisione) Anno 1720, la fine dell'era pirata. Una donna fuori dagli schemi e dall'ordinario collettivo, previsto dai canoni dell'alta società, trasgredisce a ogni sorta di regolamento impostato dall'autorità del padre, obbligata per suo vole...