Meloni vede Orban: «Con lui posizioni divergenti ma troviamo soluzioni»

I due leader hanno parlato di Ucraina, migranti e semestre europeo. Il leader ungheresi sui top jobs: «Per noi inaccettabile l'ipotesi di accordo 

«l'Italia è tra i nostri alleati più importanti. Specie per raggiungere gli obiettivi su migranti e competitività»: sono le prime parole pronunciate dal premier ungherese Viktor Orbàn al termine dell'incontro avuto questo pomeriggio a Roma con Giorgia Meloni. Il faccia a faccia tra i due è durato circa un'ora e mezza.  «Condivido le priorità del semestre di Presidenza ungherese dell'Ue, che partirà il primo luglio, a cominciare dalla decisione non scontata di inserire tra queste la sfida demografica» ha replicato dal canto suo la presidente del consiglio italiana. 

Fidezs, il partito di destra guidato da Orbàn, era anche in procinto di entrare a far parte del gruppi dei Conservatori al parlamento europeo (Ecr) presieduto da Meloni. Ma una serie di divergenze, in particolare sull'atteggiamento nei confronti della guerra in Ucraina, hanno mandato a monte il progetto.  « Abbiamo discusso del conflitto ucraino, le nostre posizioni non sono sempre coincidenti ma apprezzo la posizione ungherese in Ue e Nato che consente agli alleati di assumere decisioni importanti anche quando non è d'accordo. Con Viktor abbiamo ribadito il sostegno all'indipendenza e sovranità ucraina» ha puntualizzato Meloni. «Ho reso chiaro che noi seguiamo una politica nazionale e non possiamo far parte di una famiglia politica di cui fa parte un partito rumeno che è anti-ungherese. Ci impegniamo tutti al rafforzamento della collaborazione e della cooperazione tra i partiti di destra europei» ha aggiunto Orbàn. 

Orbàn non ha rinunciato ad attaccare .- come fa da giorni - l'ipotesi di accordo sui cosiddetti «top jobs» (le principali quattro cariche della Ue: «Non possiamo accettare che in Europa si creino una maggioranza e un'opposizione e che una coalizione si divida i top jobs», ha detto il premier ungherese. Dal 2014, «si è creata una situazione in cui la commissione da guardiano dei trattati è diventato attore, si comporta come un governo. Tre partiti hanno formato una maggioranza e si comportano come un governo, con una maggioranza e un'opposizione. In origine l'Europa non era così: si basava sul coinvolgimento di tutti, dei grandi e dei piccoli, non sulle esclusioni. Questo come Ungheria non possiamo accettarlo». Orban ha poi lamentato il fatto che Bruxelles sia ritardando l'allargamento dell'Unione ai Paesi balcanici: «Vergognoso che siano in attesa da 15 anni». 

Come slogan per il semestre di presidenza europea, il leader di Budapest ha scelto uno slogan - Make Europe great again - che riecheggia quello della campagna elettorale di Trump negli Usa e al termine dell'incontro si è soffermato anche su questo tema dell'agenda politica: «La nostra presidenza si batterà per la competitività, la transizione green non sia contro l'economia». 

Meloni e Orban hanno invece detto di concordare sulle soluzioni per la questione migratoria: difesa dei confini esterni, lotta ai trafficanti, accordi con i Paesi di origine dei flussi, modello Albania per i centri di accoglienza.

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24 giugno 2024 ( modifica il 24 giugno 2024 | 22:53)