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11.9 hrs on record (5.2 hrs at review time)
Mi è dispiaciuto molto leggere diverse recensioni negative di questo titolo. Si, capisco che il concept di fondo sia molto semplice e a tratti ripetitivo, ma la vera forza di The Tiny Bang Story sta tutta nelle ambientazioni oniriche e nelle musiche minimal ambient, grazie alle quali riesce a rilassare il giocatore e a far scorrere al meglio il tempo tra un puzzle e l'altro. Perché è di questo che si tratta, di un puzzle game puro e semplice, ma nel quale i puzzle sono innanzitutto da scovare e in seguito da risolvere. Ogni cosa può trasformarsi in puzzle, ogni oggetto all'inizio inutile e che incontreremo più volte nei passaggi da un'area all'altra diventerà di vitale importanza nella scoperta di un ulteriore enigma da risolvere. Il fatto poi che per accedere agli enigmi bisogna aguzzare la vista per trovare un numero preciso di oggetti uguali che serviranno per attivare i suddetti, ci fa capire come ogni singola cosa presente sullo schermo può trasformarsi in un pezzo essenziale per il proseguimento della nostra avventura (ed anche il solo notare che il tutto inizia con un mondo fatto di tessere di puzzle che crollano e che dovremo poi trovare nei posti più disparati lungo il percorso ed in seguito risistemare al loro posto fa capire come il concetto stesso di enigma/puzzle sia quasi un'ossessione ridondante in tutta la durata del gioco). Il modo poi in cui è trattata la risoluzione stessa degli enigmi è di per sé particolare ma non banale: il fatto che basti raccogliere un tot di mosche blu per avere il pulsante degli indizi sempre pieno, e quindi poter accedere alla soluzione illustrata di ognuno di essi, non è di certo un aiuto definitivo. Anzi, molte volte la soluzione stessa fa travisare la possibile risoluzione appropriata per l'enigma, costringedo il giocatore ad andare a tentativi disperati anche se ci si trova davanti un disegno che riproduce quello che deve essere il risultato finale dell'operazione. Il nostro problema sarà capire come arrivare alla soluzione definitiva non potendoci basare su quelli che dovrebbero essere gli effettivi indizi che ci devono portare a trovarla, e ciò va a costituire un paradosso secondo me divertente e che motiva il giocatore nella sua odissea onirica. Per ultimo, come già accennavo in precedenza, c'è una fantastica commistione di ambientazioni e musiche che rilassa così tanto il giocatore da non farlo nemmeno stressare troppo durante i molti enigmi, sia banali che un po' più difficili. Insomma, un gioco che fa della semplicità la sua arma vincente e che può essere usato come un buon anti-stress quando si ha voglia di perdere tempo e allo stesso tempo mantenere attivi i propri neuroni. La colonna sonora (fantastica) può essere scaricata gratuitamente qui http://www.colibrigames.com/.
Posted 20 August, 2014.
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5.3 hrs on record (3.2 hrs at review time)
Primo capitolo di una bella avventura grafica vecchio stile, dal sapore jamaicano e dalla trama intrigante ed ilare quanto basta per annoverarla tra quei titoli che propongono al giorno d'oggi revival ben riusciti, tali da fungere da macchina del tempo verso le vecchie glorie videoludiche. Peccato per la brevità, ma si tratta comunque del primo capitolo (che ho impiegato 3 ore per finire) e che ci lascerà con il fiato sospeso in attesa del secondo (che dovrebbe uscire a breve proprio in questo mese), del quale avremo un assaggio quando termineremo l'avventura grazie all'apparizione di un collegamento nel menù principale al dietro le quinte di questa bella produzione indie. Insomma, belle le ambientazioni, belle le musiche raggaeggianti, fantastici i personaggi e i loro accenti (il gioco è tutto in inglese e richiede una conoscenza dello slang abbastanza avanzata, visto che il protagonista è un rastafariano dallo strano accento anglo-africano che io personalmente ho adorato ed il resto del cast segue questa vena black). Begli enigmi, abbastanza semplici ma divertenti e soddisfacenti. E non manca un pizzico di ironia sui puzzle, visto che il nostro personaggio è fondamentalmente un cazzone al quale non frega una ceppa di arrovellarsi su questi ultimi, con risultati comici sugli esiti di altrimenti cervellotici enigmi classici. Di certo non deluderà gli amanti del genere. Aspetto con ansia il secondo capitolo.
Posted 18 August, 2014.
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8.9 hrs on record
Degno seguito di Syberia, questo secondo capitolo che conclude la saga non ha subìto stavolta la traduzione in italiano. Sarà quindi obbligatorio giocarlo in inglese, il che non è affatto un male visto che, a parte qualche espressione gergale, tutto sarà perfettamente comprensibile (almeno per chi ha studiato lingue a scuola). La grafica e le ambientazioni sono perfettamente identiche al primo capitolo (magari con una maggiore cura nelle animazioni e nelle azioni dei personaggi, ma stiamo comunque parlando di un gioco del 2004 quindi non aspettatevi chissà quali grandi cose). Una nota positiva in più sono le scelte di dialogo: a differenza del primo Syberia, qui le note segnate nel nostro taccuino scompariranno quando l'argomento sarà esaurito, cosa che non avveniva nel capitolo precedente, col conseguente rischio di ripetere all'infinito le stesse parti dialogate. D'altra parte, però, c'è da dire che se nel primo capitolo, quando si scopriva qualcosa di nuovo del quale potevamo chiedere informazioni, un suono di penna che scrive e un'icona di un blocco note ci indicavano che un nuovo argomento era stato inserito nei possibili dialoghi con i personaggi, qui niente ci fa capire che possiamo chiedere altro di quello che avevamo in precedenza, tranne il nostro intuito. Detto questo, le dinamiche restano le stesse del predecessore. Ma è giusto giocare anche questo secondo titolo per giungere alla fine delle avventure di Hans e Kate verso l'isola di Syberia. Inutilissime le scene di intramezzo con i capi di Kate che sguinzagliano sulle nostre tracce un detective e che ogni tanto vedremo intenti a contattarlo per conoscerne le novità sulla nostra posizione. Inutili perché il personaggio non lo incontreremo mai e non ci sarà di ostacolo in nessun modo, e quindi farà apparire tutte quelle scene come un riempitivo senza capo ne coda per allungare la tempistica di gioco. A parte ciò, anche questa avventura rientra nei must have dei veri giocatori di avventure grafiche. Tra l'altro ho visto sulla pagina facebook della Microids che è in lavorazione il terzo capitolo della saga. Speriamo bene, anche perché, per chi ci è arrivato, sa che il finale di Syberia 2 lascia molti interrogativi in sospeso.
Posted 12 August, 2014. Last edited 13 August, 2014.
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17.4 hrs on record
Credo che questo sia un titolo obbligatorio da gustare e possedere per ogni amante delle avventure grafiche. Questo piccolo gioiello del 2002 viene qui proposto completamente in italiano, con un eccellente doppiaggio che ci catapulterà ancora più profondamente nella straordinaria avventura dell'avvocato americano Kate Walker. Quella che doveva essere un semplice viaggio d'affari, si trasforma presto in un viaggio del tutto diverso. Una sorta di riscoperta dell'io della protagonista che si rende sempre più conto di aver bisogno di una scossa al piattume che regna nella sua vita a New York, con un fidanzato rompipalle, un'amica non poi così amica e una madre fuori di testa che non accetta di essere ormai avanti con gli anni e sogna ancora una vita agiata nell'alta società. E chi non vorrebbe fare come lei: decidere di seguire il proprio istinto imbarcandosi in un'avventura verso l'ignoto a bordo di un treno meccanico guidato da un automa. Cosa può esserci di meglio? La componente steampunk è forte (gli automi Voralberg o gli strani macchinari che incontreremo sono quasi sempre al centro di molti degli enigmi di gioco, piuttosto semplici e che richiedono solo una buona dose di pazienza, visto che molto spesso dovremo trovare combinazioni completamente a caso senza nessuna guida, mentre altre volte dovremo esplorare ben bene i diversi ambienti per trovare documenti utili che vanno letti nella loro interezza assimilandone il contenuto, che potrà servire anche per altri enigmi che incontreremo molto più avanti), ma bisogna dare merito anche alle ambientazioni accuratamente dettagliate e varie. Per quanto riguarda il gameplay, c'è da dire che non ci troveremo di fronte ai classici "combina oggetto" o "usa su te stesso". Queste sono azioni impensabili nel mondo di Syberia, e, scartate queste possibilità, non resta che capire che tutto ciò che ci serve è sempre a portata di mano, basta cercare bene. E ricordate: parlare con le persone non è mai una perdita di tempo, ma l'azione più utile che possiate fare quando siete bloccati. Per l'intreccio narrativo, l'estetica, i personaggi e la varietà delle ambientazioni, questo titolo rientra nei must have del vero giocatore di avventure grafiche. Vi affezionerete a Kate, alla sua voglia di vivere e alla sua divertita curiosità per le cose fantastiche con le quali avrà a che fare; vi appassionerete alla sua missione e alle strane città nelle quali vi fermerete, tutte con caratteristiche uniche e stravaganti. E, alla fine, non potrete che desiderare di giocare anche il secondo capitolo.
Posted 12 August, 2014. Last edited 13 August, 2014.
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53.9 hrs on record (15.4 hrs at review time)
Questo gioco è speciale. Talmente speciale che si merita un parere ancor prima che la serie finisca. Siamo al quarto dei sei capitoli che formano la fantastica avventura di The Dream Machine, e alla fine di ognuno di essi ti senti sollevato e spaventato allo stesso tempo. Sollevato, perché sei riuscito a cavartela tra rompicapi vari (ma comunque sia abbastanza intuitivi, e che richiedono solo uno sforzo un tantino sopra la media per essere risolti); spaventato, perché non vuoi avvicinarti alla conclusione di questo viaggio unico nel suo genere. The Dream Machine travalica il senso comune di avventura grafica, perché trae il suo punto di forza da ogni singolo elemento di ogni singola area di gioco: ognuna di esse è viva, respira della magnifica semplicità della clay motion, ti ingloba tanto da farti sentire quell'odore pungente di argilla con la quale ti sporcavi le mani alle elementari. E ancora le musiche, un ambient onirico, emozionante, unico, indispensabile per completare i diversi quadretti brulicanti di vita dei quali il gioco si compone. E ultimi, ma non meno importanti, i personaggi. Ogni singolo personaggio è come se fosse un nostro conoscente di vecchia data. Il protagonista, Victor, con il suo fare fatalista, sempre tranquillo anche nelle situazioni più assurde ed impensabili che affronterà, è uno specchio neutro e cristallino di ogni gamer. Ma le emozioni le senti, le sue e quelle degli altri compagni di avventura, in un mondo dove non c'è bene o male, ma soltanto trascinanti gorghi emozionali dentro le insospettabili vite di piccoli pupazzetti di argilla, sfogliate fino al nucleo stesso della loro anima attraverso rompicapi più o meno originali. Un gioco davvero, ma davvero speciale. Coinvolgente, emozionante, a tratti ironico e sarcastico, ma anche oscuro e inquietante, The Dream Machine entra nel mio cuore assieme alle altre avventure grafiche "particolari" come quelle dell'Amanita Design, con le quali condivide le perfette atmosfere musicate, ma che in più porta con sé una sceneggiatura e dei dialoghi suggestivi e mai noiosi. Da avere assolutamente, se non si era ancora capito.
Aggiornamento a caldo dopo aver finito il capitolo 5: Forse il capitolo più difficile da risolvere, ed anche il più largo da esplorare (gli sviluppatori affermano infatti che il suo gameplay equivale a quello di tutti i capitoli precedenti messi assieme). 45 nuove bellissime ambientazioni dettagliate in maniera certosina, nuovi intrighi, nuovi ragionamenti filosofici oltre la soglia del tangibile, un doppio sogno con il suo labile confine da affrontare, ed il finale che alimenta la straziante attesa dell'ultimo capitolo di un'avventura unica e straordinaria come poche.
Posted 3 August, 2014. Last edited 25 November, 2014.
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19.2 hrs on record (15.4 hrs at review time)
Ho trovato questo titolo nell'ultimo Humble Bundle, e sinceramente mi aveva alquanto incuriosito già prima di questo acquisto obbligato. Mi intrigava la grafica colorotassima commista all'azione classica dei platform a scorrimento con nemici da fare a fette per ottenere più potenza, nuovi oggetti da aggiungere al proprio equipaggiamento stando attenti a bilanciarli bene, nuovi poteri da scoprire ecc. A parte la componente furry dei personaggi che magari farà gonfiare il pacco agli appassionati (devo dire che la volpina rossa non è affatto male a pensarci), il giocatore viene trasportato in questo mondo fantastico che qua e là dona dei richiami all'antico giappone feudale, coloratissimo e vivace, ma anche oscuro e misterioso quando si va ad esplorare il sottosuolo o le viscere di un vulcano.
Forte della sua componente nostalgica, il gioco risulta fluente come pochi. I combattimenti sono molto semplici, ma allo stesso tempo soddisfacenti. Si alterneranno normali attacchi con la spada ad attacchi speciali che possono essere combinati con quelli della nostra piccola aiutante (i quali varieranno fino a tre tipi). Ma la vera soddisfazione sta nei diversi passaggi di livello, con un Dust che diventerà sempre più veloce, agile, forte, inarrestabile, pronto a creare le combo più svariate (purtroppo non sono stato così abile da raggiungere la mega combo da 1000 colpi, ma son dettagli). La potenza raggiunta sarà ben visibile nei ritorni obbligati nelle varie mappe (indispensabili per esplorare il mondo al 100% e per terminare le tante missioni secondarie che si incontreranno, altra piacevole incombenza che non sarà affatto pesante affrontare), dove nemici prima ostici saranno distrutti con un sol colpo dalla nostra spada.
Molto apprezzabili altri due punti: la storia di fondo (misteriosa quanto basta senza strafare troppo) e le varie chicche sparse qua e la e rappresentate dai diversi amici da salvare dalla loro prigionia in gabbie pluri lucchettate (tutti tributi ai giochi indie di ultima generazione, da Super Meat Boy a Bastion). Una menzione particolare va anche alla colonna sonora, ben fatta e capace di adattarsi perfettamente ad ogni ambiente che esploreremo (anche qui lo stampo giapponese è forte).
Insomma, un gioco semplice, ma adatto a qualsiasi tipo di giocatore. Chi vuole finirlo subito seguendo solo la storia principale potrà farlo (ma perdendosi tutto il bello del gioco, che fa dell'esplorazione e l'accumulazione compulsiva la sua arma per soddisfare appieno chi gioca). Chi vuole trovare tutti gli achievement ed esplorare tutto il mondo al 100% potrà farlo (mettendo alla prova le proprie abilità, magari ad un livello di difficoltà più alto, cosa che farò in futuro per trarre ancora più compiacimento dai miei passi avanti, se mi ricapiterà di riprendere tra le mani questo titolo).
Ora voglio riprendere dark souls e vedere dove mi porterà, ma intanto consiglio questo titolo per un'esperienza efficace e coinvolgente, che soddisfa, intriga e diverte con poche, semplici mosse (e colpi di spada).
Posted 10 March, 2014. Last edited 11 March, 2014.
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2.0 hrs on record (1.6 hrs at review time)
La prima cosa che colpisce di Hotline Miami non è la grafica vintage, lo splatter pixeloso o le psichedeliche atmosfere, bensì la colonna sonora meravigliosamente creata ad hoc per l'occasione. Una commistione di acid house, psichedelia ambient e dance per rivevere le atmosfere anni ottanta che il gioco riporta in auge assieme ad un gameplay vecchiostampo che ricorda molto i primi gta (per dirne uno). Bella la trama misteriosa, bella la violenza gratuita e varia (troveremo sempre nemici che moriranno nei modi più disparati per la gioia dei nostri occhi assetati di omicidio). Forse un tantino troppo corto se vogliamo trovargli una pecca, ma per il resto è davvero un ottimo gioco, che nella sua semplicità non deluderà sicuramente.
Posted 26 June, 2013.
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12.0 hrs on record
Bellissimo, coinvolgente, struggente, emozionante. Un vero telefilm (che comprende riassunto all'inizio di ogni episodio e anteprima alla fine) che costruisci con le tue scelte. Giuste o sbagliate che siano, sono all'estremo dell'etica morale, come estrema è la situazione in cui ci si trova. Pochi giochi mi hanno intrigato e coinvolto così tanto. 9/10
Posted 29 January, 2013.
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