GUIDA  Vado Ligure

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Foto Vado Ligure:
2012, 2009, 2008
La fortezza di S.Stefano
Panorama di Vado ligure

Vado Ligure è situato in Liguria in Provincia di Savona.

Confina con i comuni di: Spotorno, Savona, Quiliano, Vezzi Portio e Bergeggi.

Indice

Dove Mangiare

  • Ristorante La Fornace di Barbablù, Via Lazio, 11A (Frazione Sant’Ermete). Telefono: 019-88.85.35; 019-88.89.07. Chiuso lunedì, in inverno anche martedì. Vedi: intervista
  • Ristorante San Domenico, Via Piave, 182 - Fraz. Valle di Vado. Tel. 019-880250. Chiuso lunedì e domenica.

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Fratelli Rosselli, Via Aurelia, 72

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Asilo Infantile Queirolo, Piazza S.Giovanni Battista, 10
  • Associazione Volontari Antincendio Boschivo Vado Ligure, Via Piave, 202
  • S.M.S. Baia dei Pirati, Via Aurelia, 446
  • S.M.S. Centro Nautico Vadese, Lungomare Matteotti, 25
  • S.M.S. Diritti e Doveri, Via Bellandi (Località S. Ermete)
  • S.M.S. F. Segnese, Via Grillo, 1
  • S.O.M.S. Pace e Lavoro, Via Piave, 182

Bibliografia

  • Vado romana, N. Lamboglia (1940)
  • Novecento vadese. Economia popolazione ambiente, Marcello Zinola - Alberto Celotto - Arianna Garbarino, Ed. Daner, collana "Classici per la storia della Liguria" (1999)

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1853) Goffredo Casalis così descrive il comune:

VADO (Vadum, Vada Sabatia), com. nel mand., prov. e dioc. di Savona, div. di Genova. Dipende dal magistrato d'appela di Genova, intend. gen., trib. di prima cogn., ipot., insin. e posta di Savona.

Giace parte in riva al mare, e parte entro terra, a libeccio da Savona, da cui è lontano tre miglia.

Fanno parte di questo comune le seguenti villate: Pozzarino, Inamonte, Torre, Cassinis, Celleria. Ferrari. Bellaudi, Carpineta Vado e Porto Vado.

La strada comunale che di qua mette al territorio di Segno trovasi in pessimo stato perché spesso la devasta il torrente che porta il nome di questo paese; la sua lunghezza è di due miglia. Questo torrente non contiene pesci, perché trovasi quasi sempre asciutto.

Il borgo principale trovasi appena voltato il promontorio di Vado, ove si dispiega al basso lungo la via littorale in bellissimo arco, il seno che porta il nome di questo borgo, stupenda stazione marittima, nella quale possono gettar l'ancora e stare in sicurezza le navi d'ogni portata, qualunque tempo faccia in mare. Questo porto è capace di contenere una numerosa armata; è difeso da due forti, ed in quello detto il fortino di s. Lorenzo, risiede ora un vice-console di marina. La punta del monte su cui è fabbricato l'altro forte di s. Giacomo sporgendo alquanto in mare, ripara il porto dal vento libeccio che è la traversìa della costa; sovra questo forte di quattro baluardi ne era stato costrutto un altro detto di s. Stefano nel secolo XVII, che fu non molto dopo smantellalo: e per vero era affatto inutile perché dominato dall'erta del monte. In vari scavi fatti a ponente per la fabbrica dell'antica fortezza nel 1669, si trovarono molti idoletti di bronzo e di marmo, e varie monete con le lettere S. C. e V. S. che furono interpretate Sabatia Civitas e Vada Sabatia.

Il territorio è circondato dagli Appennini sterili di piante. L'unico prodotto dei medesimi è quello dei pascoli. Angusto anzi che no è il territorio Vadese. I prodotti ne sono il frumento, l'olio ed il vino; quest'ultimo è il più considerevole: gli altri accennati prodotti non bastano che per un terzo dell'anno alla popolazione. Dalle uve e dalle altre frutta ricavano gli abitanti qualche guadagno: essi mantengono bestie bovine 120, cavalli 17, pecore 200, capre 20 e majali 60.

La chiesa parrocchiale di antica costruzione è sotto il titolo di s. Gioanni Battista: vi esistono pure due chiese campestri, una dedicata ai ss. Sebastiano e Rocco, l'altra detta la Madonna della Neve: ed inoltre una chiesa antichissima sotto il titolo di s. Genisio. Evvi eziandio un oratorio recentemente costrutto in vicinanza d'un tempio de' pagani, di cui rimangono alcuni avanzi.

Vi si trova un bellissimo campanile, che eccita l'ammirazione per la sua elevatezza, e per essere ben ornato in bassi-rilievi. Il cimiterio non è discosto che di 100 passi dalle abitazioni; epperciò rende l'aria malsana, non avendo l'acqua alcuno scolo in tempo di piogge.

In vicinanza del paese ammirasi un elegante casino che appartiene alla famiglia Mari, e lungo la via littorale, che mette a Savona, si veggono continuate abitazioni, e bei palazzi, con non poche fabbriche di mattoni e di majolica ordinaria.

Gli abitanti sono vigorosi e pacifici.

Cenni storici. Gli itinerari romani e gli antichi geografi rammentano Vada Sabata, Vada Sabatiorum o Sabatorum, Sabatium, Sabata.

Sabazio o Sabata era il nome della capitale de' Sabazii, e da essa capitale erano denominati Vada Sabatiorum i vicini luoghi palustri e melmosi.

Sorgeva la città di Sabazio in sulle falde del monte, ove ancor si trovano vestigi di fabbriche antiche. Bruto, scrivendo a Cicerone, così descrive i Vadi Sabazii: constitit nusquam prius quam ad Vada veniret, quem locum volo tibi esse notum. Jacet inter Apenninum et Alpes impeditissimus ad iter faciendum. Anche Strabone chiama paludi quei luoghi. Le paludi della spiaggia asciugarono di poi pel discostarsi del mare dal lido dopo averlo accresciuto col posarvi l'arena, o veramente pei lavori fatti a prolungare la via Emilia-Ligustica per ordine di Adriano o di Antonino. Allora la città scese al lido, e pigliò il nome di Vado. Appunto nel luogo di Vado si ridusse il triumviro Antonio, e fuvvi raggiunto da Ventidio. Quivi trafficò e fece grandi edifizii Pertinace divenuto imperatore. Non si ha notizia relativa a questo paese sotto il regno dei Goti. I Longobardi ne fecero scempio come di tutta la Liguria. Il regno di Carlo Magno funne il principio del risorgimento. Ne' tempi feudali vi ebbero dominio i marchesi del Carretto, e quelli di Ponzone; i borghi marittimi presto si riscattarono dal giogo dei feudatari. formando comuni, che o con patti onorevoli, o per forza vennero sotto la dominazione de' Genovesi. Nella regione settentrionale già occupata dai Liguri Sabazii fu più lungo il feudalismo, e non cessò intieramente se non sotto il regno di Vittorio Amedeo III. La parte meridionale formò anticamente una sola diocesi tra il giogo ed il mare e i due torrenti Leirone e Pora, ora Cogoleto e Finale. I vescovi risiedevano in Vado; ma verso il 950 si ridussero in Savona.

Dall'itinerario marittimo si rammenta Vadis Portus; da Plinio e da Strabone Portus Vadum Sabatium; semplicemente Vada nella precitata lettera di Bruto a Cicerone, e semplicemente Sabatia da Mela lib. 2, cap. 4. Ne' tempi di mezzo si appellò parimente col solo nome di Vada: così nella costituzione dell'imperatore Lotario I per la distribuzione delle città, nelle quali si fissavano le scuole, quelle della riviera occidentale applicaronsi a Torino, in Taurinis conveniant de Vigintinulio, de Albengano, de Vadis, de Alba. Per lo più si denomina Vadum anche negli annali del Caffaro, ond'è che tuttavia ritiene il nome di Vado, e dai terrazzani chiamasi Uvay. Strabone conta da Genova a Vado CCLX stadi, che sono circa 32 1/2 miglia romane antiche. L'itinerario marittimo segna XXX m. p. da Vada ad Albingaunum.

A levante di Vado è una scoscesa rupe, già detta in volgare genovese Priamà o Pietra-mala, attorno alla quale è molto probabile che già si trovasse una qualche borgata, allorquando il maggior numero degli erranti Vadesi prese il partito di colà trasferirsi, arrecando così notabilissimo ingrandimento alla moderna Savona.

Popolazione 1468.