Mugello | |
Stato | Italia |
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Regione | Toscana |
Sito del turismo |
Il Mugello è un territorio della Toscana
Da sapere
[modifica]La valle del Mugello, comunemente detta Mugello, si trova vicino a Firenze ed è rinomata sia per il suo autodromo internazionale e sia per i suoi caratteristici paesi e borghi toscani ricchi di cultura storica, culinaria e non solo.
Queste terre hanno dato i natali a ad artisti del calibro di Giotto e Beato Angelico, ma soprattutto è qui che fonda le radici la famiglia dei Medici.
Cenni geografici
[modifica]Si tratta di una vallata che corrisponde all'alto corso del fiume Sieve nel tratto che scorre da nordovest verso sudovest, fino al punto in cui cambia direzione, assumendo un orientamento nordest-sudovest ortogonale al precedente. Ubicato a sud dello spartiacque appenninico segnato dal Passo della Futa, dal Passo del Giogo di Scarperia, dal Passo della Colla di Casaglia e dal Passo del Muraglione, il Mugello è separato dalla valle dell'Arno e da Firenze dai crinali di Monte Giovi, Vetta le Croci, Monte Senario e delle Croci di Calenzano, storicamente noti nel loro complesso come Monti Mugellani.
Oggi quindi si identifica il Mugello sostanzialmente con l'antico lago di origine marina che era sbarrato verso valle. Lo sbarramento è facilmente intuibile ancora oggi dalla forma delle colline del paesaggio circostante. Infatti quelle del lato sinistro del fiume "si chiudono" con quelle del lato destro, circa tre km prima dell'abitato di Dicomano, grossomodo all'altezza del ponte ferroviario che attraversa il fiume Sieve, in quelle che comunemente sono note come le Balze di Vicchio. Da questo punto fino alla confluenza con l'Arno a Pontassieve, il fiume scorre in quella che viene chiamata Val di Sieve.
Dagli anni novanta del XX secolo è diventato un tratto caratteristico del paesaggio mugellano il Lago di Bilancino, un invaso artificiale creato con lo scopo primario di regolare le portate della Sieve e garantire l'approvvigionamento idrico all'area fiorentina, ma sfruttato anche per fini turistici.
Cenni storici
[modifica]La tradizione vuole che sia stata la tribù ligure dei Magelli ad abitare per prima la zona, ma sicuramente, quando questi vi giunsero, prima dell'invasione etrusca, già altri popoli risiedevano stabilmente nell'area. Nei pressi di Galliano, Barberino di Mugello, Londa e San Piero a Sieve, sono stati trovati infatti alcuni insediamenti umani che risalirebbero addirittura al paleolitico. Casomai gli studiosi concordano nel mettere in relazione il nome di questa tribù con l'origine del termine “Mugello” impiegato già in fonti letterarie del VI secolo d.C. per identificare la regione. Ai Magelli seguirono dunque gli etruschi che, con molta probabilità, tracciarono un primo abbozzo della rete viaria dell'area. Una serie di percorsi che univano in origine Fiesole a Felsine (l'attuale Bologna) e che poi ampliati e migliorati dai romani hanno avuto una grande importanza nella storia del Mugello.
Del popolo etrusco restano numerose tracce. L'insediamento romano nel Mugello si fa risalire al III-IV secolo a.C. Anch'esso fu piuttosto diffuso sul territorio come testimonia il ritrovamento qua e là dei numerosi reperti archeologici. Tuttavia il Mugello in quest'epoca non ebbe un ruolo centrale nel contesto dell'impero, probabilmente l'ambiente collinare mal si adattava alle colture a carattere estensivo tipiche dell'età imperiale e quindi rimase un'area marginale.
Nel 476, con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, tutta l'Italia subisce le invasioni dei popoli germanici e le notizie sul Mugello si fanno vaghe. Gran parte dell'Italia settentrionale e centrale cadrà sotto il dominio longobardo, ad eccezione di alcuni territori ancora in mano ai bizantini. Dunque il Mugello si trova ora in un'area di confine, oggetto di forti tensioni e continui colpi di mano da parte dei due eserciti nemici. E se un tempo costituiva un'importante via di comunicazioni verso il nord adesso l'instabilità dell'area consiglia ai re longobardi a utilizzare per i loro spostamenti un passaggio più sicuro a occidente, attraverso la Cisa, facendo così crescere l'importanza della strada che, venendo da Milano e Pavia attraversa Piacenza e sbocca a sud oltre gli appennini a Sarzana. La cosiddetta via Francigena che diverrà poi in questo modo l'asse principale delle comunicazioni tra i paesi del nord-ovest europeo e Roma. La capitale stessa del ducato longobardo di toscana diverrà Lucca, attraversata appunto da questa strada e ciò relegherà Firenze, e insieme con essa il Mugello che nei secoli successivi ne condividerà in gran parte le sorti, ancora a un ruolo secondario. Almeno fino alla conquista del regno longobardo da parte dei Carolingi.
Un proclama di Carlo Magno conferisce nell'801 alla famiglia degli Ubaldini la "signoria del gioioso paese del Mugello". La Toscana altomedievale e con essa pure il Mugello, fu caratterizzata da questo feudalesimo testimoniato anche dal fiorire proprio in questo periodo di numerosi centri fortificati.
Nel XII secolo Firenze stava diventando una città stato indipendente. Il Mugello era una tappa obbligata per tutte le merci e i mercanti che si recavano in Emilia e in Lombardia e quindi un nodo nevralgico per gli scambi verso nord, ciò sfociò in una lunga e spietata lotta tra Firenze e la famiglia degli Ubaldini. Agli inizi del XIV secolo la Repubblica fiorentina fondò due "Terre nuove": Castel San Barnaba, poi divenuto Scarperia e Castrum florentia, Firenzuola per atalizzare le forze amiche disperse sul territorio e a sottrarre allo stesso tempo quelle dell'avversario. Nel corso dei secoli XIV e XV la regione attraversò un lungo periodo di relativa prosperità, dovuta anche alle numerose proprietà fondiarie d'importanti e facoltose famiglie contadine, tra le quali spicca quella dei Medici. Col successivo granducato lorenese il Mugello fu interessato da una rifioritura economica, infine, nel 1860, a seguito del plebiscito, il Mugello (con tutta la Toscana) fu annesso al regno di Sardegna con cui ha inizio la storia più recente del territorio.
Cultura e tradizioni
[modifica]Un prodotto artigianale di pregio ma decisamente di nicchia sono i coltelli di Scarperia che consolidò la sua fama già nel '400.
Territori e mete turistiche
[modifica]Centri urbani
[modifica]Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]Le principali vie di comunicazione stradale, oltre all'A1 Autostrada del Sole che corre parallela al confine occidentale con le uscite autostradali di Barberino di Mugello, Firenzuola e Roncobilaccio, sono le ex-Strade Statali 65 della Futa e 302 Brisighellese-Ravennate, che sono ora Regionali, la 67 Tosco-Romagnola e la 551 Traversa del Mugello (ora Strada Provinciale), che segue il fondovalle della Sieve.
In treno
[modifica]Il Mugello è attraversato anche da una linea ferroviaria, la Faentina, che unisce Firenze a Faenza. Una derivazione di questa linea unisce Borgo San Lorenzo a Pontassieve lungo la valle della Sieve.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]Il Mugello è conosciuto per ospitare un autodromo internazionale, ove si disputa annualmente il Gran Premio d'Italia di motociclismo. Il circuito, di proprietà della Ferrari, è sede abituale di test e prove ed è utilizzato per le gare di numerosi campionati sia motociclistici che automobilistici.
I musei del Mugello sono organizzati nel progetto culturale “Museo Diffuso”che raccoglie diverse realtà presenti nel territorio e si articola in 4 sistemi: naturalistico, demo-etno-antropologico, dei beni storico-culturali e dei beni archeologici.
Ogni polo comprende punti museali, laboratori didattici e itinerari.
- 1 Museo del paesaggio storico dell'Appennino di Moscheta (Sistema naturalistico) (Località Moscheta a Firenzuola). Ospitato nei locali dell'Abbazia vallombrosiana di Moscheta, illustra le principali fasi di trasformazione del paesaggio dal Medioevo ad oggi.
- 2 Museo della vite e del vino (Sistema demo-etno-antropologico) (Nella Villa di Poggio Reale a Rufina), [email protected]. Il museo è dedicato alla comprensione del “vino” nei suoi vari aspetti: la produzione e la raccolta, la vinificazione e l'invecchiamento, infine il commercio, secondo modalità di gestione di un'attività inizialmente patrimonio del mondo rurale, poi convertita in una produzione di fama internazionale.
- 3 Museo dei ferri taglienti (Nel Palazzo dei Vicari a Scarperia). La collezione permanente di lame del Museo ripercorre la storia locale della tradizionale lavorazione artigianale dei coltelli di Scarperia che risale al Cinquecento.
- 4 Museo della pietra serena (Rocca di Firenzuola), [email protected]. Il museo illustra le antiche tecniche di estrazione e della lavorazione della pietra serena, custodisce manufatti d'arte e di uso comune.
- 5 Museo delle genti di montagna, Piazza Ettore Alpi, 1 (Nel Palazzo dei Capitani a Palazzuolo sul Senio), [email protected]. Una collezione che raccoglie più di mille oggetti che raccontano la storia di un territorio e di una comunità di montagna e di confine, restituendo la memoria di un mondo rurale ormai estinto.
- 6 Museo della civiltà contadina di Casa D'erci (Località Grezzano a Borgo San Lorenzo), [email protected]. In un'antica casa colonica immersa nel bosco di Grezzano, si conserva una collezione di oggetti e documenti della cultura mugellana rurale e mezzadrile.
- 7 Mulino Faini (Località Grezzano a Borgo San Lorenzo). Risalente al 1400, di proprietà dell'omonima famiglia dal 1780.
- 8 Museo di vita artigiana e contadina con personaggi in movimento di Leprino (Nel Centro Polivalente a Sant'Agata). Ambientazioni e personaggi in movimento ideati e realizzati da Leprino, al secolo Faliero Lepri, che con i suoi automi fa rivivere Sant'Agata di quando era bambino.
- 9 Museo civico della Manifattura Chini (Sistema dei beni storico-artistici) (Nella Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo), [email protected]. Opere di ceramica e vetrate della famiglia Chini, nelle manifatture de "l'Arte della ceramica" e la fabbrica mugellana "Fornaci San Lorenzo". Per le vie del centro storico si snoda inoltre l'itinerario Liberty, un percorso segnalato sulle tracce degli interventi decorativi ed architettonici di Galileo Chini e degli altri esponenti della famiglia.
- 10 Museo di arte sacra e religiosità popolare Beato Angelico (A Vicchio), [email protected]. Ospita il patrimonio ritrovato nelle chiese e nelle parrocchie dismesse del territorio, dalle opere d'arte ai piccoli oggetti di culto devozionale.
- 11 Raccolta di arte sacra Sant'Agata (Nella Pieve di Sant'Agata), [email protected]. Conserva le numerose opere provenienti da tabernacoli e chiese abbandonate del territorio santagatese.
- 12 Casa di Giotto (Nel Colle di Vespignano a Vicchio), [email protected]. Nel luogo dove ebbe i natali il celebre pittore medievale, postazioni multimediali interattive e un laboratorio dove si approfondisce la vita e l'arte.
- 13 Museo archeologico Alto Mugello (Sistema dei beni archeologici) (Nel Palazzo dei Capitani). Collezione di reperti che vanno dalla preistoria al Rinascimento che testimoniano le frequentazioni umane nell'Alto Mugello fin dai tempi remoti.
- 14 Centro di documentazione archeologica di Sant'Agata. Chiostro della Pieve di Sant'Agata. Esposizione e laboratorio con i rinvenimenti archeologici del Mugello occidentale, dalla Preistoria al Medioevo.
- 15 Museo archeologico comprensoriale del Mugello, Alto Mugello e Val di Sieve (A Dicomano), [email protected]. Raccolta delle testimonianze archeologiche e storiche, risultati di oltre trent'anni di indagini archeologiche in Mugello, Alto Mugello e Val di Sieve.
Cosa fare
[modifica]Nell'1 autodromo internazionale del Mugello è possibile effettuare prove libere di auto e moto in accordo al calendario proposto dal circuito.
Il sistema escursionistico locale è denominato "SO.F.T." (acronimo di "SOrgente di Firenze Trekking") e congiunge le montagne del Mugello ai colli della Val di Sieve. Si tratta di un sistema di percorsi articolati in un anello principale e ventidue anelli secondari ad esso collegati e riconoscibili da apposita segnaletica con triangoli bianchi e rossi. L'anello principale percorre una tratta di crinale appenninico (Passo della Futa - Monte Falterona), spartiacque tra il dominio tirrenico e adriatico e la dorsale che separa il bacino del Mugello dalla conca di Firenze-Prato e dalla Val di Bisenzio (Monte Giovi, Passo Croci di Calenzano, Calvana).
Oltre alle strade trekking percorribili anche con la mountain bike, dal 2013 in Mugello è attivo un distretto cicloturistico "Mugello in Bike". Si tratta di un sistema integrato di percorsi su strada e salite dove, grazie ai totem posizionati lungo gli itinerari e ad una card personalizzata, è possibile registrare il proprio passaggio e ottenere il "Brevetto dello Scalatore", dopo aver scalato le 7 salite dotate di lettore, o quello del "Gran Tour", dopo essere passati da tutti i 13 totem posizionati lungo il percorso. La card messa a disposizione da Mugello in Bike è completamente gratuita e permette di accedere a tutti i servizi offerti del sistema cicloturistico, come per esempio ospitalità accreditata e punti di ristoro.
A tavola
[modifica]Sicurezza
[modifica]Nei dintorni
[modifica]- Vaglia — Posto geograficamente tra Mugello e colline antistanti Firenze, negli anni ha fatto parte amministrativamente più volte del Mugello, pur non essendo un comune mugellano. A Pratolino c'e una villa medicea.
Itinerari
[modifica]Altri progetti
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