Gerasa | |
Localizzazione | |
Stato | Giordania |
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Regione | Giordania settentrionale |
Sito istituzionale |
Gerasa è il sito archeologico dell'antica Jerash situato nella Giordania settentrionale.
Da sapere
[modifica]La vasta area degli scavi ha riportato alla luce molte delle importanti vestigia dell'antica Gerasa, città greca e poi romana.
Quando andare
[modifica]La primavera è senza dubbio la stagione migliore per visitare qualsiasi luogo di interesse turistico della Giordania.
Cenni storici
[modifica]Il Neolitico e l'Età del Bronzo già popolavano con le loro genti quest'area ricca di acqua fornita dalle vicine colline. Quando la zona fu conquistata da Alessandro Magno nel 332 avanti Cristo l'antica Gerasa rappresentava il centro più importante e più popoloso, fino alla conquista di Alessandro Ianneo nell'84 a.C. Il romano Pompeo la fece entrare nella Lega delle Decapoli, dieci città ellenizzate, fra cui Philadelphia (Amman) e Pella.
È questo il periodo d'oro di Gerasa, che si ampliò e si arricchì di teatri, di templi, della piazza ovale (che alcuni considerano un unico esempio di Foro ovale), di palazzi pubblici, e quant'altro caratterizzava le città entrate nell'orbita della civiltà greco-romana. La fertilità del terreno, conseguenza della ricchezza d'acqua; gli scambi commerciali soprattutto con i Nabatei (dai quali pure fu influenzata la vita sociale e culturale di Gerasa); la strada romana che dopo il 106 dopo Cristo l'imperatore Traiano fece costruire fra Damasco e Philadelphia (Amman) furono tutti motivi di rigoglio e di fervore commerciale e culturale per la città, che godette di un periodo di ricchezza fino al III secolo dopo Cristo, quando Gerasa divenne colonia romana.
Lo spostamento successivo delle rotte commerciali verso il mare e la caduta della città siriana di Palmira provocarono l'inizio della decadenza di Gerasa, che vide nel periodo bizantino l'abbattimento di numerosi templi per consentire l'erezione di chiese cristiane.
Infine i Persiani (614) e gli Arabi musulmani (638) comportarono una ulteriore rovina per Gerasa, alla quale fu dato il colpo di grazia da una serie di violenti terremoti che ne provocarono la totale distruzione. Tutte le attuali vestigia del sito archeologico degli scavi devono la loro sopravvivenza alla sedimentazione di alti strati di sabbia e di terra sulle rovine, che iniziarono ad essere riportate alla luce solo nel 1925.
Come orientarsi
[modifica]Il sito si estende all'interno della città moderna che fa da sfondo alle rovine. L'ingresso al sito è a sud, mentre la direzione di visita è verso nord sino alla porta nord, il punto più estremo.
Il riferimento del sito sono indubbiamente gli assi stradali tra cui in decumano massimo e i cardi.
Come arrivare
[modifica]Per ulteriori dettagli vedi la medesima sezione su Jerash.
In auto
[modifica]All'ingresso del sito c'è un 1 parcheggio libero che tuttavia si riempie molto presto.
In autobus
[modifica]I bus provenienti dalle altre città hanno il capolinea nell'autostazione di Jerash tuttavia effettuano una 2 fermata nei pressi dell'ingresso all'area archeologica.
Permessi/Tariffe
[modifica]- 3 Biglietteria (vicino l'Arco di Adriano). 10 JD per gli stranieri, 0,5 JD per i locali (ago 2018). 8:00-16:00 (orario invernale), 08:00-17:00 (orario estivo).
Come spostarsi
[modifica]Nell'area degli scavi la visita si effettua esclusivamente a piedi.
Cosa vedere
[modifica]Sono stati introdotti cartelli che descrivono la storia di ogni rovina, puoi prendere anche una mappa per orientarvi presso il Centro visitatori, situato all'ingresso del parco archeologico. Le rovine sono piuttosto estese, ma non è difficile vedere tutto in poche ore. È improbabile che i visitatori salteranno qualcosa di importante.
- 1 Arco di Adriano (Arco di Trionfo) (All'ingresso del sito). L'Arco di Adriano, noto anche come Arco di Trionfo, venne eretto nel 129 d.C. in occasione della visita che l'Imperatore romano Adriano compì nella città di Gerasa. In questo periodo la città romana iniziava il suo sviluppo come grande centro commerciale, e si arricchiva di edifici pubblici di grande imponenza.
L'Arco fu concepito come ingresso alla città (lo è tuttora), e doveva essere raccordato alla cinta muraria, che tuttavia non lo raggiunse mai, lasciandolo isolato a prospettare sulla zona del vicino grandioso ippodromo. La poderosa base dell'arco presenta raffinate decorazioni di foglie d'acanto; tutto il monumento è di colore ocra.
- 2 Foro ovale. Costituisce uno scenario sicuramente affascinante, questa grande piazza colonnata, un inusuale foro ellittico in buono stato di conservazione. Parecchie delle colonne che lo attorniano sono state riposizionate grazie all'utilizzo dell'esercito, che ha ripristinato la stupefacente scenografia di questo ampio spazio colonnato, che si prolunga elegantemente nel rettilineo del Cardo Maximus pure colonnato. L'ampia spianata quasi ovale, che misura 90 metri nella sua parte più lunga e 80 metri nella parte più larga e si estende ai piedi dell'altura su cui svetta il tempio di Zeus, è tutta lastricata in pietra calcarea. La parte centrale evidenzia una lastricatura ovoidale più antica, che si dice costituisse la primitiva piazza, di dimensioni ridotte, appartenente alla precedente città greca; l'espansione successiva della città romana portò alla necessità di un suo ampliamento alle dimensioni attuali.
Le colonne che la circondano hanno capitelli ionici del I secolo d.C., sui quali corre per tutto il perimetro un architrave decorato. Nella zona centrale più antica vi sono le fondamenta di una struttura quadrata, che si pensa fosse la base di un monumento, che nel VII secolo fu convertito in fontana. Ora vi poggia una colonna che vi è stata collocata ai nostri giorni, e serve a sostenere la fiamma del Festival di Jerash.
- 3 Ippodromo. La sua lunghezza (245 metri) e la sua larghezza (51 metri) lo rendono l'impianto più grande della città. Fu costruito nei secoli II - III d.C. per accogliere fino a 15.000 spettatori.
Le arcate che prospettano verso l'Arco di Adriano delimitano un lato corto dell'ippodromo, che complessivamente non può vantare un buono stato di conservazione.
Sul lato opposto della strada che lo costeggia nel senso della lunghezza sono stati trovati i resti di un piccolo edificio di culto, la chiesa del vescovo Mariano, che si fa risalire al 570. Proseguendo lungo questa strada, in direzione del foro e del centro della città, si giunge alla Porta Sud e alle mura.
- 4 Porta sud. La Porta Sud costituiva l'ingresso in città per i viaggiatori che arrivavano da Philadelphia, l'odierna Amman. Le mura esistenti vicino alla Porta Sud risalgono agli anni 60 - 70 d.C.; vennero costruite in difesa della città quando questa venne adattata ai criteri urbanistici e stilistici latini, una volta entrata in possesso dei Romani. La parte di mura attualmente visibili risale al IV secolo, ed è il risultato delle svariate ristrutturazioni alle quali furono sottoposte nei tre secoli successivi alla loro prima costruzione. Oltre a questa porta le mura ne annoveravano altre tre.
Similmente all'Arco di Adriano, la Porta Sud presenta una decorazione di foglie d'acanto, con scanalature e nicchie. Da qui si accedeva al nucleo monumentale di Gerasa, alla zona in cui si trovavano i principali edifici di culto e quelli di rappresentanza e di servizio per le istituzioni pubbliche. La zona residenziale era invece collocata dove ora si estende la città moderna.
- 5 Tempio di Zeus. Costruito su una altura che i sondaggi archeologici hanno dimostrato essere già stata adibita al culto durante l'età del Ferro, il tempio di Zeus è uno dei più importanti monumenti della Gerasa antica e domina la città, fra la Piazza Ovale (Foro) e il Teatro Sud. I resti del tempio attuale risalgono all'edificazione che ne fu fatta nel 162-163 d.C., su santuari precedenti. Si sale al tempio attraverso una monumentale scala che conduce ad una ampia terrazza con resti di un altare che pare risalire al precedente tempio.
Dal piazzale antistante i resti (la spianata di Zeus) si gode una splendida vista di tutto il sito archeologico, ed in particolare del sottostante Foro ellittico da cui si diparte il Cardo Maximus colonnato.
- 6 Teatro sud. Fu costruito nel 90 - 91 d.C., ed era il più grande teatro di Gerasa. Poteva ospitare fino a 3.500 spettatori, che trovavano posto su trentadue file di sedili, alcuni dei quali contraddistinti da lettere greche incise, allo scopo di facilitare la prenotazione e l'uso dei posti.
Il grande palcoscenico è riccamente decorato con colonne, portali, timpani che ne animano lo sfondo; la base della scena è ricca di nicchie che hanno lo scopo di funzionare da casse di risonanza. Quando si svolgevano le naumachie l'orchestra veniva allagata e trasformata in lago grazie a tubazioni d'acqua e ad apposite paratie stagne.
L'acustica di questo teatro è stupefacente. Un restauro accuratissimo ha fatto sì che il teatro potesse essere ancora utilizzato, come infatti avviene in occasione delle manifestazioni del Festival di Jerash, che mantiene in vita questa antica struttura di spettacolo. Il Festival di Gerasa si svolge solitamente a fine luglio, e interessa non solo la struttura del teatro, ma anima anche tutto il sito archeologico, le sue strade e i suoi templi, la piazza e l'ippodromo, che fanno da cornice spettacolare per cantanti, musicisti e gruppi folcloristici, letture di poesie, orchestre sinfoniche, balletti, teatro shakespeariano, artigianato e mostre d'arte. Inaugurato nel 1981 dalla Regina Noor Al Hussein fa ora parte dei programmi culturali della Fondazione Noor Al Hussein
- 7 Tempio di Artemide. Il peristilio di questo grande tempio ha lasciato colonne di raffinata fattura corinzia che ne fanno il monumento forse più conosciuto ed apprezzato dell'antica Gerasa. Alcune di queste colonne, realizzate ad incastro, hanno la caratteristica di oscillare lievemente, soprattutto nei giorni di vento, cosa che incuriosisce notevolmente i numerosi turisti che ne misurano l'oscillazione (invitati dalle guide turistiche) inserendo nelle fessure un cucchiaino, che dondola, oppure inserendo le dita della mano per sentire il movimento della colonna.
Il complesso monumentale è stato interessato da numerose modifiche nel corso del tempo e raggiunse notevoli dimensioni che ne aumentarono la magnificenza, sottolineata da due scalinate che dai propilei conducevano ad un ampio cortile porticato in stile corinzio. Una monumentale scalinata conduceva al cuore del tempio di Artemide, al temenos. La scala di sette rampe, ognuna formata da sette scalini, era costruita in modo tale che guardandola dal basso sembrava che non ci fossero interruzioni fra le rampe, ma fosse una sola ininterrotta salita; guardandola dall'alto non si scorgono gli scalini, cosicché appare come un'unica piattaforma. Questa ingegnosa illusione ottica non faceva altro che aumentare la grandiosità e, in certo qual modo, la sacralità del tempio.
In epoca bizantina e in epoca omayyade il tempio di Artemide ospitò botteghe di vasai; una parte della costruzione venne anche trasformata in castello dagli Atabeg di Damasco, castello che venne distrutto da Baldovino II, re di Gerusalemme.
- 8 Teatro nord. Il Teatro nord, più piccolo del Teatro sud, era utilizzato per esecuzioni musicali e declamazioni poetiche. La sua inaugurazione è datata al 164 - 165 d.C.; fu usato fino al V - VI secolo, e durante la sua vita venne più volte ristrutturato. Sugli architravi si vedono iscrizioni in greco che citano personaggi della famiglia imperiale dei Severi. I posti a sedere sono numerati, oppure intitolati ad una tribù, e ciascuna fila di sedili della cavea è dedicata ad una divinità.
Lo stato di conservazione del teatro è molto buono, grazie ad un massiccio intervento di restauro e di ricostruzione, soprattutto della scena. La pavimentazione della zona centrale della cavea è stata rifatta, utilizzando in parte anche pezzi recuperati dell'antica pavimentazione originale.
- 9 Cardo Maximus. La lunga strada del Cardo Maximus che attraversa tutta la città, dalla Porta Sud e dalla Piazza Ovale fino alla Porta nord, era porticata. Vi si affacciavano i più importanti edifici pubblici della città. I capitelli ionici delle colonne vennero sostituiti da un colonnato corinzio; sotto i suoi portici, dotati di fontane, trovavano collocazione le botteghe. Le colonne erano più alte in corrispondenza degli edifici principali.
Un sistema di canalizzazione dell'acqua, che correva sotto la sede stradale, consentiva di raccogliere l'acqua piovana.
- 10 Cattedrale (Tempio di Dioniso). Quasi al centro della lunghezza del cardo maximus, vicino al ninfeo, si possono vedere i resti della Cattedrale, che si ritiene sia stata edificata nel 365 nel medesimo luogo in cui sorgeva in epoca pagana il tempio di Dioniso.
Lo stato di conservazione è scadente; ciò nonostante si riesce ugualmente ad indovinare la pianta basilicale della costruzione che presenta ancora un maestoso portale di accesso con ricche decorazioni a bassorilievo.
Una piccola cappella dedicata alla Vergine è situata sul lato orientale. Sul retro c'è una zona ben pavimentata, con un portico a colonne ioniche e corinzie, che costituiva l'atrio della chiesa nella quale si celebrava la commemorazione annuale del miracolo delle nozze di Cana, nella vasca quadrata al centro, secondo una antica tradizione.
Nella vicina chiesa di San Teodoro, che fu eretta tra il 494 e il 496, ci sono resti di mosaici nella cappella a sinistra e nel battistero che si trova a destra dell'ingresso. Due file di colonne ancora erette delimitavano le due navate laterali.
- 11 Ninfeo. Di fianco alla Cattedrale, il Ninfeo si presenta maestoso e di grande effetto scenografico. Costruito al centro della città, come era consuetudine nelle città greco-romane, il Ninfeo era un importante punto di ritrovo; rappresentava, nella spettacolarità delle sue cascate d'acqua, la potenza economica e l'abbondanza raggiunta da Gerasa.
L'acqua affluiva abbondante alla fontana grazie ad un ingegnoso sistema di condutture che la portavano qui da lontano. Sgorgava da più bocche, e ricadeva in più bacini per poi scendere sulla strada dove veniva raccolta con un sistema di incanalazione che lo conduceva ai due lati opposti della strada, grazie alla sapiente pendenza dei canali sotterranei sotto il cardo maximus.
Consacrato alle Ninfe divinità delle fonti, il Ninfeo fu costruito nel II secolo d.C. Era sormontato da una semicupola adorna di statue e rivestita di marmi al piano terreno e di stucchi al primo piano.
- 12 Mosaici chiesa dei santi Cosma e Damiano. Teodoro e Giorgia sono la coppia di possidenti che ha finanziato la costruzione della chiesa dei Santi Cosma e Damiano. A ricordo della loro munificenza hanno voluto i propri ritratti ai lati della iscrizione dedicatoria. Della costruzione sacra si intuisce la pianta, grazie alle linee delle fondamenta, e si può ammirare il pavimento a mosaico della navata, che propone figure di vario tipo: animali, personaggi, uccelli, piante, oltre a svariati e aggrovigliati motivi geometrici.
Questa chiesa costituiva un unico complesso sacro con le chiese di San Giovanni e di San Giorgio, risalenti agli anni fra il 529 e il 533.
La chiesa di San Giovanni era a pianta rotonda, e presenta nella navata un mosaico, purtroppo molto rovinato, con disegni di animali, vegetali, uomini, oltre a croci, città egiziane e raffigurazioni delle stagioni. La chiesa di San Giorgio era a forma basilicale, e mantenne la consacrazione fino all'ottavo secolo.
Un po' più discosta, la chiesa del vescovo Genesio, edificio del 611, ultima costruzione cristiana della città romana i Gerasa prima dell'arrivo dei Persiani nel 614 e della loro occupazione della città. al di fuori del sito archeologico e del perimetro della città. Un altro nucleo di edifici cristiani, dalla parte opposta del decumano sud, è costituito dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo e da una cappella funeraria.
- 13 Tetrapili. Il Tetrapilo nord, costruito all'incrocio del cardo con il decumano nord, è opera del II secolo dopo Cristo ed è dedicato a Giulia Domna, moglie dell'imperatore Settimio Severo. È formato da quattro pilastri uniti da archi, con nicchie e mascheroni a testa di leone da cui sgorgava acqua, con bassorilievi ed incisioni delle divinità del sole e della luna.
All'opposto incrocio del cardo con il decumano sud, realizzato nel I secolo dopo Cristo, è posizionato il Tetrapilo sud, costruito nel III - IV secolo dopo Cristo; quattro massicce basi quadrate con colonne in granito erano circondate da un marciapiede su cui prospettavano ambienti adibiti a bottega, che durante la successiva dominazione islamica furono usati come abitazioni. - 14 Museo archelogico di Jerash (Presso il Visitor Center). Presenta una collezione di reperti trovati durante gli scavi, tra cui monete, statue e sarcofagi.
- 15 Porta nord (Posta nel punto più a nord del sito).
- 16 Macellum.
- 17 Chiesa del vescovo Isaia.
- 18 Chiesa di Marianos (Vicino l’ippodromo).
Cosa fare
[modifica]- Spettacolo di musica e luci. 2 JD. C'è uno spettacolo di luci serali che illumina gli antichi siti di Jerash con diversi colori.
- Esperienza dell'esercito romano e dei carri, Ippodromo, [email protected].. 12 JD intero, 5 JD (intero giordani), 2 JD bambini.. Sab-Gio 11:30 e 14:30 (eccetto martedì), Ven 10:00. Gli spettacoli sono interrotti dal 15 gennaio al 15 marzo. Due spettacoli giornalieri all'ippodromo includono tattiche della Legione Romana, finte lotte tra gladiatori e mostre di carri. Basta chiedere e vi sarà permesso di fare un giro in carrozza dopo lo spettacolo. Lo spettacolo dura circa 45 minuti.
- Festival di Jerash. Estate. Festival a cadenza annuale con spettacoli ed eventi.
Acquisti
[modifica]All'interno dell'area archeologica, come in tutti i luoghi turistici della Giordania, proliferano venditori ambulanti e banchetti di souvenir di svariato genere. I venditori, tuttavia, non sono eccessivamente insistenti nell'offrire la propria merce.
Appena fuori dal parco archeologico c'è un piccolo suq, un bazar all'aperto, che offre una vasta gamma di souvenir e oggetti artigianali giordani. Molti negozianti sono gentili e disposti a contrattare i prezzi. I bambini e gli adolescenti locali proveranno a vendervi monete romane e altri piccoli reperti trovati sul sito. Si prega di astenersi dal comprarli, in quanto questa pratica non è legale.
Dove mangiare
[modifica]Vedi la voce Jerash.
Dove alloggiare
[modifica]Vedi la voce Jerash.
Sicurezza
[modifica]Fate attenzione ai molti bagarini all'interno dell'area, che cercheranno di vendere monete, manufatti e oggetti d'antiquariato "originali", dopo avervi aiutato a scattare una foto. Se si mettono davanti alle molte attrazioni, in particolare il Ninfeo e il Tempio di Artemide, chiedete fermamente di mettersi da parte. Se non collaborano, dite loro che vi lagnerete con il centro visitatori.
Il 6 novembre 2019 all'interno del sito son state accoltellate otto persone (turisti e guide turistiche) da un attentatore solitario poi arrestato dalla polizia. Le persone sono state soccorse senza rischi per la vita. L'episodio nella zona è da ritenersi isolato.
Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
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