Casoli | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Abruzzo | |
Territorio | Frentano-Alto Vastese | |
Altitudine | 378 m s.l.m. | |
Superficie | 67,04 km² | |
Abitanti | 5.777 (2014) | |
Nome abitanti | Casolani | |
Prefisso tel | 39 0872 | |
CAP | 66043 | |
Fuso orario | UTC 1 | |
Patrono | Santa Reparata (8 ottobre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Casoli è una città dell'Abruzzo.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Il centro urbano, raccolto attorno al castello ducale e alla chiesa parrocchiale, è arroccato su un colle alla destra del fiume Aventino, ai piedi della Majella.
Nel territorio si trovano la riserva naturale Lago di Serranella, caratterizzata da ampie zone impaludate alla foce del torrente Gogna, ed il lago Sant'Angelo, presso la Torre di Prata (detta La Torretta), un bacino artificiale creato nel 1956 dallo sbarramento dell'Aventino.
Dista 40 km da Chieti, 22 da Taranta Peligna, 23 da Lanciano, 15 da Guardiagrele.
Cenni storici
[modifica]Sorse in epoca altomedievale, probabilmente fondata dagli abitanti dell'insediamento di età romana (identificato da alcuni archeologi con Cluviae, centro della tribù sannitica dei Carricini) i cui resti sono ancora visibili in località Piano Laroma. Alcuni toponimi (Piano la Fara, San Salvatore) e rinvenimenti archeologici (dei massi decorati a bassorilievo riutilizzati per costruire il campanile della chiesa matrice) testimoniano che nel suo territorio si insediarono i Longobardi. Viene menzionata (come Casule) per la prima volta dalle fonti storiche nell'878, in un manoscritto elencante i possedimenti dell'abbazia di Montecassino nel chietino. Agli inizi del X secolo vi si insediò una comunità di monaci eremiti di rito greco-bizantino. Tra loro i futuri santi Nicola Greco, Falco, Franco e Ilarione. Fu feudo di varie famiglie tra cui i conti Orsini di Manoppello, i Colonna e infine i principi d'Aquino di Caramanico.
Nel 1799 fu ostile all'adesione alla Repubblica Partenopea. Fu teatro di episodi di insurrezione e di violenza anche ai danni della borghesia locale senza legami con le autorità repubblicane e gli occupanti francesi. Aderì, senza entusiasmo, alla Repubblica solo dopo l'incendio di Guardiagrele da parte delle truppe francesi.
Al plebiscito del 1860 per l'annessione al Regno d'Italia votarono 1.349 dei 1.568 aventi diritto: ci fu un solo voto contrario.
Dal luglio 1940 al settembre 1943, Casoli fu sede di un campo di internamento. Con la sua capienza di 80-90 persone fu uno dei numerosi campi di internamento istituiti dal governo fascista in seguito all’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale per collocarvi stranieri e antifascisti.
Gravemente danneggiata durante la II Guerra Mondiale (la linea Gustav correva anche lungo il vicino fiume Sangro), vi fu attivo il gruppo di partigiani Brigata Maiella.
Al referendum istituzionale del 2 giugno 1946 si ebbero 3.119 voti per la monarchia e 1.169 per la Repubblica (le schede bianche furono 159 e quelle nulle 342).
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Ascigno, Capoposta, Cappacorti, Caprafico, Cavassutti, Cinonni, Cipollaro, Collebarone, Colle della Torre, Collelungo, Collemarco, Coste Martini, Fiorentini, Grottarimposta, Guarenna Nuova, Guarenna Vecchia, Laroma, Laroscia, Mandramancina, Merosci, Minco di Lici, Monti, Nobili, Piana delle Vacche, Pianibbie, Piano Aventino, Piano Carlino, Piano del Mulino, Piano la Fara, Piano Laroma, Piano Morelli, Piano delle Vigne, Quarto da Capo, Ripitella, Selva Piana, Serra, Taloni, Torretta, Valle Curato, Verratti, Vicenne e Vizzarri.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, ☎ 39 085 4324201.
In autobus
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Castello ducale (Castello Masciantonio). Sorto attorno a una torre di avvistamento a pianta pentagonale risalente al IX secolo fu completato verso il 1455 dagli Orsini; successivamente passò ai principi d'Aquino che ne mantennero la proprietà fino ai primi dell'Ottocento; nel 1845 fu acquistato dalla famiglia Masciantonio che lo cedette al Comune nel 1981. Del Castello ducale è famosa anche la stanza di D'Annunzio nella quale il celebre poeta soggiornava quando si trovava a Casoli.
- Torretta di Prata (a Torretta di Casoli). Fu costruita verosimilmente verso l'XI secolo. Oltre a difendere l'abitato di Casoli fu usata per avvistare l'avifauna presso il Lago di Casoli. I muri sono in pietra calcarea, ciottoli di fiume e laterizio.
- Cinta Muraria. Trattasi di case-mura con mura a scarpa, torri d'avvistamento abbandonate e riusate come ricoveri, sottopassi e passaggi coperti. * Chiesa di Santa Maria Maggiore. Situata presso il castello ducale fu costruita nel 1455 per opera dei principi Orsini. Originariamente era ad un'unica navata; nella seconda metà del Settecento fu ampliata e furono aggiunti anche il coro e l'Arco del Purgatorio che unisce la chiesa al castello. Il restauro del 1868 le diede l'aspetto attuale.
L'ingresso è servito da una rampa di scale. La facciata è suddivisa in tre parti da due coppie di paraste poste su un basamento, che a loro volta sorreggono la trabeazione in cui vi è il timpano. Il portale è sormontato da un timpano minore sul quale c'è una finestra a forma di lunetta. Altre due finestre sono poste nei due corpi laterali. La facciata è intonacata tranne nella parte basamentale.
La torre campanaria è realizzata in conci di pietra con lavorate incastonate; è a forma quadrangolare con ordini sovrapposti.
L'interno è basilicale a tre navate con cappelle laterali e abside: vi si ammirano opere tra cui: una Madonna con Bambino, San Giacinto e San Biagio di Francesco Maria De Benedictis (1848), San Gilberto di Pasquale Bellonio di Ortona (1797), una Madonna del Carmine, una Madonna del Rosario (1572) di ignoti. - Chiesa di San Rocco, Piazza san Rocco. Si trova nel centro storico e risale al XVII secolo. La facciata è stata restaurata nell'Ottocento in forma neoclassica. Il settore principale è in stile tuscanico e ionico; in due settori minori sono site delle nicchie. Il portale è sormontato da un timpano, come pure la facciata. L'interno è basilicale con sala unica.
- Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Questa chiesa realizzata nel corso del Novecento è a navata unica. L'ingresso è preceduto da un portico con sovrastante balcone sorretto da pilastri cui si accede mediante un'apertura ad arco ogivale. Il campanile a vela è posto nell'asse centrale.
- Chiesa di San Francesco. Piccolo edificio con la facciata con un basamento con blocchi di pietra squadrata formante un bugnato. L'ingresso è sovrastato da un timpano con cornice con metope e triglifi bianchi posti su uno sfondo di colore neutro.
- Chiesa di Santa Reparata. Venne costruita nel 1447. Lievemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale nel dopoguerra venne ammodernata perdendo il pregevole soffitto dichiarato monumento nazionale. È stata riaperta al culto nel 1952. Era anticamente dedicata a Santa Liberata e per tutto il Seicento si continua a menzionarla con questo titolo. Solo a partire dagli anni a cavallo tra il XVII ed il XVIII secolo, per ragioni non chiare, cominciò ad essere denominata Santa Reparata.
Eretta al di fuori delle mura cittadine, su una collina franosa dominante la contrada delle Lame, la tradizione locale attribuisce la scelta di una zona tanto svantaggiosa alla volontà della santa, la cui immagine sarebbe apparsa su un olmo; la sua costruzione fu anche lo scioglimento di un voto fatto in occasione di una pestilenza.
Il 26 novembre 1943 una bomba aerea di piccole dimensioni cadde sulla copertura della navata destra della chiesa, aprendo uno squarcio nella struttura del tetto: lo scoppio danneggiò solo alcuni dei quadri del pregevole soffitto a cassettoni intagliato e dipinto in oro e argento, costruito tra il 1603 ed il 1606 dall'artista veneto Vittorio Buzzacarino, figliastro e allievo di Polidoro da Lanciano; l'opera di inestimabile valore, dipinta circa ottant'anni prima del soffitto ligneo della navata centrale della collegiata di Santa Maria del Colle a Pescocostanzo, fu dichiarata monumento nazionale. Risparmiato dagli eventi bellici, il soffitto nel dopoguerra non viene restaurato ma interamente trafugato durante i lavori di ammodernamento.
Oggi la chiesa di Santa Reparata conserva la tipologia e le proporzioni originali: è a schema basilicale, a tre navate delimitate da pilastri. La facciata ricostruita negli anni cinquanta è a terminazione piana, ad imitazione dei più insigni monumenti dell'arte cristiana in Abruzzo (Santa Maria di Collemaggio, San Bernardino all'Aquila). Il portale scolpito originale venne traslato nel prospetto laterale; conserva anche altri arredi architettonici datati 1539, come l'arco trionfale che chiudeva il presbiterio, l'altare di santa Reparata e quelli dei santi apostoli Filippo e Giacomo, posti in fondo alle navate laterali. Le statue dei santi sono del '600.
Al suo interno conserva un trittico con Santa Liberata ed Angeli realizzato nel 1506 da Antonio di Francesco di Tommaso da Fossombrone, artista vicino alla maniera di Carlo Crivelli; più recenti sono le tele raffiguranti san Pio X, realizzata da Mario Barberis, lo stesso che dipinse il drappo con l'immagine del papa esposta durante la sua cerimonia di canonizzazione (1954), e Maria Ausiliatrice, che venne invocata durante la seconda guerra mondiale affinché risparmiasse il paese dai bombardamenti. - Palazzo Travagliani - De Vincentiis, Piazza del Tempio. Di fronte alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, l'edificio risale al XVIII secolo; consta di tre livelli e nove assi. Il piano terra è separato dai piani superiori da una cornice marcapiano. L'ingresso è consentito mediante due portali in pietra, un dei quali riporta uno stemma dei proprietari. I due livelli superiori sono movimentati tramite alternanza di finestre e balconi.
- Palazzo Tilli, Via Settentrione. L'edificio è isolato, posto a ridosso della cinta muraria. La facciata intonacata è in cinque assi suddivisa in tre livelli. Il portale d'ingresso è in pietra scolpita con motivi floreali. Sopra il portale vi sono due balconi, uno per piano. Il cornicione è a più filari. All'interno vi è una corte quadrangolare.
- Palazzo Ricci. L'edificio è a tre assi sul lato corto e sei sul prospetto lungo. Per l'orografia del luogo il lato secondario ha un piano in più. Questo lato è in laterizio con tre fornici. L'ingresso è incorniciato da lesene e posto tra due aperture. Al primo piano si alternano finestre e balconi, mentre all'ultimo piano vi sono solo balconi. I balconi sono poggianti su mensole così come il cornicione.
- Ex palazzo comunale. Intonacato e privo di decorazioni, ha finestre architravate; quelle del primo livello sono più larghe di quelle dei piani superiori.
- Palazzo De Cinque. Il portone centrale è ad arco a tutto sesto sormontato da un balcone più ampio del balcone sito al livello superiore. I piani sono suddivisi da cornici marcapiano. Il balcone centrale del secondo piano è affiancato da altri due balconi, mentre il balcone centrale del primo piano è affiancato da due semplici finestre.
- Borgo in località Guarenna Vecchia (dista 5-6 chilometri dal centro abitat). Dalla struttura degli edifici si deduce che sono stati edificati tra il XIX e la seconda metà del XX secolo. Gli edifici, in stile rurale, sono disposti su di una via principale e sono parte staccati, parte uniti tra di loro. I palazzi sono costruiti con pietra calcarea e ciottoli cementati con malta di calce, delimitati agli angoli da pietre cantonali in pietra smussata. Le costruzioni nella maggior parte sono terminanti in cornicioni con due o tre filari di coppi. I solai sono realizzati con travi di legno. Il tavolato e le pavimentazioni sono realizzati in mattonatura, le coperture con travi di legno. Le aperture sono incorniciate con pietra calcarea.
Aree di interesse ambientale
[modifica]- Riserva naturale controllata Lago di Serranella. È una area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 1990; ha un'estensione di circa 300 ettari suddivisi fra i territori comunali di Casoli, Altino, e Sant'Eusanio del Sangro, alla confluenza tra i fiumi Sangro ed Aventino. La gestione è affidata ai comuni, insieme al WWF, ed alla Cooperativa Cogecstre che collabora nella gestione di molte riserve abruzzesi.
Flora
L'elleborina palustre è una presenza importante in questa riserva, anche perché abbastanza rara in Italia, poi troviamo anche la farnia, l'ontano nero, diversi specie di salici e pioppi.
Fauna
In località Sant'Eusanio del Sangro è stato realizzato un centro di recupero di tartarughe d'acqua dolce, dove si stanno riproducendo esemplari autoctoni, ed altri domestici, il progetto è denominato EMYS Abruzzo.
La fauna è quella tipica delle zone umide.
Particolarmente ricca l'avifauna. Tra le specie più frequenti e particolari ricordiamo l'airone bianco maggiore, la cicogna nera, il fenicottero, il falco di palude, il falco pescatore ed il nibbio reale.
- Tartaruga d'acqua dolce
- Airone bianco maggiore
- Cicogna nera
- Lago Sant'Angelo (Lago di Casoli). Lago di origine artificiale, nato nel 1958 dallo sbarramento del fiume Aventino per l'alimentazione della centrale elettrica Acea di Selva d'Altino, è diventato nel tempo un sito di interesse naturale, rifugio di fauna acquatica e di flora tipica delle zone umide..
Eventi e feste
[modifica]- Sacra rappresentazione di Sant'Antonio abate. 15/16/17 gennaio.
- Madonna Addolorata. 31 maggio.
- Infiorata. in giugno. Si svolge durante la processione del Corpus Domini.
- Madonna del Carmine. 16 luglio e prima domenica di agosto.
- San Rocco. 16 agosto.
- Sant'Agostino. Ultima domenica di agosto
- Feta patronale di Santa Reparata. 7/8/9 ottobre. Si festeggia insieme a Sant'Antonio abate. Agli inizi del Settecento fu introdotta anche la venerazione, ancora oggi rispettata, di San Gilberto di Sempringham
- Sfilata dei “Donativi” e delle “Conocchie”. Giovani in costume tipico abruzzese sfilano con le “Conocchie”, contenitori a ripiani a forma di tronco di piramide sui quali sono disposti prodotti tipici della gastronomia locale che vengono venduti per finanziare la festa di Santa Reparata
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]- L’olio extravergine d’oliva ha la Denominazione di Origine Protetta DOP “Colline Teatine” con la menzione geografica “Frentane”. Casoli fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'olio.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- Ristorante Flamengo, Contrada Guarenna Vecchia 28, ☎ 39 0872 983181. lunedì chiuso.
- Ristorante Agnello D’Oro, Via Montaniera 7, ☎ 39 0872 981335. lunedì chiuso.
- Ristorante Il Bucaniere, Contrada Selva Piana, ☎ 39 0872 982086. domenica chiuso.
- Trattoria Pizzeria La Lanterna, via Campo sportivo, 31, ☎ 39 0872 981584. mercoledì chiuso.
- Ristorante La Taverna sul Lago, contrada Torretta 4, ☎ 39 0872 981743. mercoledì chiuso.
- Ristorante Miramonti, Via Quarto Da Capo 14, ☎ 39 0872 981115. lunedì chiuso.
- Trattoria Lu Pennese, Via Piano Aventino 2, ☎ 39 0872 981387. domenica chiuso.
- Ristorante Bar Aventino, Contrada Cipollaro, 3, ☎ 39 0872 993268. domenica chiuso.
- Pizzeria Rosticceria Le Tre Spade, Corso Umberto I, 26, ☎ 39 0872 981838. lunedì chiuso.
- Pizzeria Lu Mulin, Contrada Selva Piana,6, ☎ 39 0872 982484. lunedì chiuso.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- Agriturismo Travaglini, contrada Piano delle Vigne, 65, ☎ 39 0872 982565.
- Agriturismo Carlino, località Piano Carlino, 31, ☎ 39 0872 982106.
- Agriturismo de Camillis, contrada Piano delle Vigne, ☎ 39 0872 982222.
Sicurezza
[modifica]- Carabinieri, Via del Campo Sportivo, 4, ☎ 39 0872 981122.
- Vigili del Fuoco, Contrada Piano Aventino, ☎ 39 0872 981165.
- Vigili Urbani, Via Frentana, ☎ 39 0872 99281.
- Pronto Soccorso, Via G. Consalvi, ☎ 39 0872989218.
- Servizio di Protezione Civile "E. Rossetti", Corso Umberto I. 39 0872 993312.
- Serafini, Via Montaniera, 44/A, ☎ 39 0872 981202.
- Tilli, Piazza San Rocco, 6, ☎ 39 0872 981192.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- Poste italiane, piazza del Popolo 1, ☎ 39 0872 993110, fax: 39 0872 981574.
Nei dintorni
[modifica]- Guardiagrele — Ha un importante centro storico, con chiese e palazzi di grande interesse. È famoso per la produzione artigianale nella lavorazione dei metalli. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
- Roccascalegna — Il suo castello, posto sulla cima di una sporgenza rocciosa come un nido d’aquila, domina sull'abitato; il piccolo borgo, composto da poche e basse case, si sviluppa ai piedi della rocca.
- Taranta Peligna — Conserva chiese antiche ed ha aree di interesse naturalistico quali la Grotta del Cavallone, la Grotta Canosa, le Acquevive, la Valle di Taranta.
Altri progetti
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