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Il corsaro/Canto III/XIV

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Filosofia

Canto III
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XIV.

Fiso
Guata la donna il suo sembiante, e al freddo

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Occhio dal suo distolto ognor, e al fero
Non mai visto contegno, ahi! più non regge;
In tardo pianto si discioglie, cade
Prostrata innanzi a lui, la man gli serra,
E » perdona, gli dice, oh tu, perdona
» Quel ch’Allà non potrìa!.... Mira qual sei
» Per quest’opra di tenebre. ... Ne serba
» La rampogna crudel.... Pietà, Corrado!
» Qual mi credi non son; l’orrida notte
» M’affascinò.... Deh! Non voler compiuto
» Il delìro fatal; colpevol meno
» Or ne sarei, se non t’amava allora,
» Non vivo a odiarmi tu, se odiar mi vuoi!»