Traiano
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Marco Ulpio Nerva Traiano (53 – 117), imperatore romano.
Citazioni di Traiano
[modifica]- [Rispondendo ad una lettera di Plinio il Giovane che gli chiedeva come doveva comportarsi con la setta dei cristiani] Essi non sono da perseguitare, sono da punire solo quelli che vengono denunciati e convinti di colpa, con la riserva che se uno nega di essere cristiano e lo dimostra con gli atti – cioè onorando i nostri dei – allora, anche se di lui si è sospettato nel passato, può ottenere il perdono per la sua penitenza.[1]
Citazioni su Traiano
[modifica]- Ho più di una volta parlato della sua passione pel vino, da cui fu, secondo un Autore, obbligato a prendere l'ignominosa precauzione di vietare, che fossero eseguiti gli ordini, che dava dopo un lungo pranzo. Le sue dissolutezze contro natura debbono ricoprirlo d'una eterna infamia. Ardisco di annoverare parimente tra i suoi difetti il suo insaziabile ardore per la guerra, i cui buoni eventi lo fecero levare in superbia, e i di cui sinistri successi gli cagionarono grande afflizione negli ultimi anni della sua vita. (Jean-Baptiste-Louis Crevier)
- Nelle pause tra una guerra e l'altra Traiano aveva trovato il tempo di rivelarsi efficace organizzatore dell'amministrazione civile. Aderì sempre alle forme costituzionali della tradizione confermando fedelmente i privilegi del senato. Anche le necessità materiali della popolazione attrassero la sua attenzione, ed i rifornimenti di grano furono assicurati, mentre continuarono le distribuzioni gratuite a un numero di persone maggiore di prima. (Michael Grant)
- Numerosi motti sulle monete di Traiano ed il Panegirico scritto da Plinio il Giovane riecheggiano il desiderio del sovrano di essere considerato il servo ed il benefattore del genere umano, il rappresentante del cielo sulla terra. Il suo intento fu quello di governare non come dominus (signore), ma come princeps (primo uomo dello stato), appellativo inventato da Augusto e che si trova unito allo speciale titolo di Optimus (migliore) - reminiscente di Jupiter Optimus Maximus - in una grande serie di monete emesse a partire dal 103. (Michael Grant)
- Trajano non ebbe alcuno di que' vizi che direttamente nuocono alla società, e possedette altresì in alto grado le virtù contrarie, la modestia, la clemenza, l'amore della giustizia, e l'alienazione del fasto, ed una giudiziosa liberalità, la quale trovava sorgenti inesauribili nella sua saggia e prudente economia. Il Genere Umano felice sotto il suo Governo, gli ha dato a divedere il suo riconoscimento con una stima, e con una ammirazione, che ancora al giorno d'oggi sussistono. (Jean-Baptiste-Louis Crevier)
- Traiano non sarebbe stato così grande se non avesse avuto un avversario così grande e formidabile quale era Decebalo. (Ion Heliade Rădulescu)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Michael Grant, Gli imperatori romani. Storia e segreti, Newton Compton editori, Roma, 2004, p. 101.