Scott Redding
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Scott Redding (1993 – vivente), pilota motociclistico britannico.
Citazioni di Scott Redding
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Apprezzo ogni singolo istante che trascorro in questo campionato. Il BSB è organizzato molto bene ed il pubblico è fantastico! Mi piace correre qui. Le gare sono combattute, impegnative, ma il pregio è che qui tutti i piloti hanno la possibilità di fare del proprio meglio ogni fine settimana per giocarsi le proprie chance. Correre con le stesse gomme, senza elettronica, senza aiuti come il traction control, l'anti-wheelie o il launch control rende tutto estremamente più complicato, ma le gare sono davvero avvincenti. Proprio per questi elementi escono fuori le abilità ed il talento del pilota. Tra le particolarità c'è anche il format di qualifica, con tre sessioni ad eliminazione. Non è facile da interpretare, considerando che hai soltanto una moto a disposizione e non puoi incappare in una caduta, ma mi piace anche questo sistema.[1]
- Nel BSB mi diverto, si corre su tracciati davvero "crazy": magari non propriamente sicuri, ma in pista provi un'adrenalina pazzesca. Non pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto.[1]
- [«Sei tra i piloti più alti del paddock: i tuoi 184 cm ti creano qualche difficoltà?»] Non sono un vantaggio sicuramente, ma nemmeno un grande svantaggio: riesco a piegare bene e a trovare l'assetto giusto. Il problema non è l'altezza in sé, ma il peso, che una sua conseguenza inevitabile.[2]
- La differenza più grande tra i campionati mondiali e quello britannico sono i circuiti. Nel WorldSBK sono 10 metri più ampi (un'iperbole voluta per rendere bene l'idea). Puoi andare più forte e in maggiore sicurezza. Nel BSB non c'è il controllo di trazione ed altri aiuti elettronici. La sensibilità del pilota fa una maggior differenza e questo mi da molto gusto. Ma se non sei concentrato al 100%, rischi brutte cadute. Diciamo che in WorldSBK ti preoccupi di fare il giro perfetto, altrimenti recuperare è difficile; nel BSB devi gestire maggiormente la moto e quando fai un errore hai più possibilità di recuperare.[3]
- Se fossi 20kg in meno sarei stato campione del mondo 2-3 volte nella mia carriera.[4]
- Ci vorrebbe un limite di peso moto pilota [in Superbike] come accade in tutte le altre categorie (tranne MotoGP) oppure in F1. Ai tempi della Moto2 i piloti più pesanti venivano infatti aiutati, in modo che ci fosse un equilibrio.[4]
Da un'intervista a crash.net; citato in Matteo Senatore, formulapassion.it, 18 gennaio 2019.
- Si ricorderanno di me come di un pazzo, mi vedranno come il tizio che ha toccato con il casco l'asfalto. Come quello che faceva tutte quelle belle ca****e con Marc [Márquez]. Come uno che voleva sempre divertirsi. So che si ricorderanno di me per questo. Per questo e spero anche per le mie battaglie in Moto2.
- Per me le battaglie sono più importanti delle vittorie. La vittoria è solo la parte finale del puzzle.
- L'unica cosa che avrei voluto ottenere era il titolo di Moto2. Farei qualsiasi cosa per riaverlo indietro. Tutto quello che ho fatto era per ottenere un titolo mondiale. Ci siamo arrivati così vicini, ho persino visto i disegni del casco nel caso in cui avessi vinto. Stavano persino iniziando a incidere il mio nome sul trofeo, ne sono sicuro.
Intervista di Salvatore Amoroso, gazzetta.it, 28 giugno 2022.
- [«Lei è una sorta di eroe dei due mondi perché ha corso parecchi anni sia in MotoGP che in Sbk. Quali sono, secondo lei, le differenze tra le due competizioni?»] Il confronto è più aggressivo in Sbk, perché abbiamo tre gare e quindi tre possibilità di guadagnare, o perdere, tanti punti. La MotoGP invece è più focalizzata sulla perfezione, sui tempi, a mio parere un po' più noiosa: Se fai bene ai primi giri il grosso è fatto. È bello quando i piloti iniziano a darsi battaglia perché le moto sono veloci e i piloti molto bravi, ma io penso che la Sbk sia più emozionante perché devi sempre pensare a gestire le gomme, devi avere rispetto verso gli avversari ed è più difficile. Più difficile rispetto a quello che si vede dalla Tv.
- [«C'è tanta differenza anche tra le moto?»] Sì e no. Nei dettagli sì, ma nella sostanza no. Le MotoGP hanno più potenza e hanno freni in carbonio con prestazioni migliori. L'elettronica è invece molto simile. La Superbike in generale è un po' più indulgente, perché con una MotoGP un attimo prima sei in sella un attimo dopo ti ritrovi per terra. Dal punto di vista tecnologico, invece, rispetto a qualche anno fa quando ero anche io in MotoGP, il gap è aumentato e adesso è molto superiore rispetto alle Sbk.
- [«Come si vive il paddock in queste competizioni?»] [...] Per me è sempre stato bello vivere la pista e camminare per il paddock. Adesso [in Superbike] ci sono tantissime persone che vengono a vedere le gare, un po' come la MotoGP di una volta, con più gente in giro e con più possibilità di incontrare la gente per una foto, per un autografo o solo per parlare. C'è un'atmosfera di festa. Invece quando vai in MotoGp tutti stanno nascosti, nessuno può entrare nel motorhome, alle 6 del pomeriggio è già tutto finito e tutti sono andati via. Si vive meno l'atmosfera tipica delle gare. E questo è un po' più triste perché è il bello delle corse: tu corri, la gente può prendere un aperitivo, c'è la musica, ti diverti ad andare a vedere una gara, invece adesso in MotoGP è tutto troppo serio.
- Personalmente credo che le categorie dovrebbero essere pensate come negli altri sport: Moto3 minimo 2 anni, Moto2 minimo altri 2 anni per poi poter fare 5, 6 o anche 8 anni in MotoGP, guadagnare i soldi e poi ritirarsi. Oggi invece ci sono piloti che debuttano in Moto3 e l'anno successivo possono trovarsi già in MotoGP. Non è corretto verso gli altri che si sono costruiti negli anni. Penso che molto dipenda dal denaro: consideriamo un pilota con esperienza come Marc Marquez, per fare un esempio e dire un numero a caso, con 2 milioni all'anno di stipendio. Se si pensa invece a un pilota giovane lo stipendio sarà di 200 mila euro all'anno. È un grande risparmio. I piloti arrivati quest'anno in Top Class [...] subiscono troppa pressione e se non fanno risultato come ti aspetti di rimanere lì? Prenderanno il prossimo ragazzo e la sua carriera non sarà finita ma dovrà cercare di rilanciarsi in un altro posto. Non sono d'accordo con questo sistema: il sogno deve rimanere arrivare in MotoGP e avere successo, ma prima devi lavorare per tutta la giovinezza rischiando la vita o di ritirarti per guadagnare crediti. Adesso se dopo due anni non sei al top vieni sostituito e devi reinventarti. È la mia opinione, non pretendo sia giusta o sbagliata ma non è corretto. I ragazzi che arrivano in Sbk dalla MotoGP [...] saranno molti di più e costringeranno molti piloti con più esperienza a star fuori. Dovrebbe essere tutto molto più strutturato. È folle mettere un ragazzo di 17 o 18 anni su una MotoGP.
Note
[modifica]- ↑ a b Da Alessio Piana, Intervista a Scott Redding: "Vincere? Mi mancava!", corsedimoto.com, 3 giugno 2019.
- ↑ Da Cristina Marinoni, WorldSBK, intervista a Scott Redding: "Farei qualsiasi cosa pur di vincere il Mondiale", sportsenators.it, 19 settembre 2020.
- ↑ Da Thomas Bressani, Intervista a Scott Redding: "Passare da Ducati a BMW è stato uno shock!", smanettoni.net, 6 luglio 2022.
- ↑ a b Dall'intervista di Riccardo Guglielmetti, SBK, Redding: "Bautista e la Ducati stanno giocando con gli avversari e non è giusto", gpone.com, 14 luglio 2022.
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