Ronin (film)
Aspetto
Ronin
Titolo originale |
Ronin |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito, Francia, USA |
Anno | 1998 |
Genere | azione |
Regia | John Frankenheimer |
Sceneggiatura | J.D. Zeik, David Mamet |
Produttore | Frank Mancuso, Jr. |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Ronin, film statunitense del 1998 con Robert De Niro e Jean Reno, regia di John Frankenheimer.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Non entro mai in nessun posto se non so come uscirne. (Sam)
- C'è chi fa parte del problema, chi della soluzione, chi fa parte del paesaggio. (Sam)
- La mappa non è il territorio. (Sam)
- Sono tutti amici finché non arriva il conto da pagare. (Vincent)
- Se sai aspettare verrai premiato. (Sam)
- Uno va dove conosce. (Sam)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Spence: Hai mai ucciso qualcuno?
Sam: Una volta ho offeso qualcuno. - Spence: Ti preoccupi di salvare la pelle?
Sam [annuendo]: Mi copre il corpo. - Sam: Come sei entrata in questo giro?
Deirdre [sorridendo]: Un mascalzone con un sacco di soldi mi ha sedotta e abbandonata.
Sam: Stessa cosa a me. - Sam: Quando c'è il minimo dubbio, non ci sono dubbi. È la prima cosa che t'insegnano.
Vincent: Dove l'hai imparato?
Sam: Non me lo ricordo. Seconda cosa che t'insegnano. - Sam: Conoscevo della gente che voleva vivere soltanto per aprire un bar.
Jean-Pierre: Se fossero vissuti l'avrebbero aperto? Si sono risparmiati la delusione.
Sam: Sì, infatti. - Jean-Pierre: Sono i 47 rōnin. Li conosci? 47 samurai, il cui padrone è stato tradito e ucciso da un altro signore. Vengono chiamati rōnin, samurai senza padrone, caduti in disgrazia per l'infedeltà di un altro. Per tre anni hanno tramato, fingendosi di essere ladri o mercenari, o perfino dei pazzi, ma questi non li ho ancora creati, finché non decisero di agire. Penetrarono di notte nel castello del traditore e lo uccisero.
Sam: Carino, mi piace, è come il mio lavoro.
Jean-Pierre: Non è finita. Tutti i 47 samurai fecero seppuku, il suicidio rituale, nel cortile del castello.
Sam: Eh, questo mi piace un po' di meno.
Jean-Pierre: Comunque sia hai capito?
Sam: Che cosa dovrei capire?
Jean-Pierre: Il codice guerriero. Il gusto della battaglia, l'hai capito questo sì? Però c'è qualcosa di più. Ti rendi conto che esiste qualcosa oltre a te stesso che tu hai bisogno di servire? Se questa necessità scompare, se la fede viene a mancare, che cosa sei? Un uomo senza padrone?
Sam: Per adesso sono un uomo senza stipendio.
Jean-Pierre: I rōnin potevano lavorare per un nuovo padrone, o potevano lottare per sé stessi. Ma hanno scelto l'onore, hanno scelto il mito.
Sam: Hanno scelto male.