Leopardo
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Citazioni sul leopardo o pantera.
Citazioni
[modifica]- È un cucciolo di leopardo e gli piace giocare. Ma il suo è il gioco della morte, irrimediabile e senza allegria. (Ultime grida dalla savana)
- Il Chilimangiaro è un monte coperto di neve alto 5890 metri [...]. Presso la vetta c'è la carcassa stecchita e congelata di un leopardo. Nessuno ha saputo spiegare che cosa cercasse il leopardo a quell'altitudine. (Ernest Hemingway)
- Il leopardo, finché non s'è cibato dell'uomo, usa prudenza: quando l'ha assaggiato, sfida ogni pericolo per rinnovare il banchetto. (Ferdinando Martini)
- La civiltà – disprezza – il Leopardo! | È stato il Leopardo – sfrontato? | I deserti – non frenarono mai il suo Raso – | etiope – il suo Oro – | ne era Consapevole – | maculata – la sua Bruna Veste – | questa era la natura del Leopardo – Signori – | occorre – un guardiano – arcigno? | Compatite – il Leopardo – che lasciò la sua Asia! | Memorie – di Palma – | non possono essere soffocate – con Narcotico – | né soppresse – con Balsamo – (Emily Dickinson)
- La Libya anchora e la Mauritania hanno Panthere che per altro nome si chiamano pardi, ed è animale crudele, veloce di corso, di glauco over turchin colore, variato di molte machie, che tende insidie alle simie e alli cervi. Quando egli piglia le simie usa una cotal astutia. Enrando lui tra le simie, tutte le simie fuggono agl'alberi. Al hora il pardo giacendo in terra, finge di esser morto, chiude gli'occhi e ritiene il fiato. Il che vedendo le simie su gli'albori se rallegrano, ma non ardiscono di venir a basso, finanche all'ultimo una desse preso animo, non però senza paura, descendono, bassamente si accosta al pardo, e di nuovo salta in dietro, e di poi ritorna e avverte a gli'occhi e al'halito segno di vita: che non trovandolo fa atto alle altre simie che securamente corrino giù dagl'alberi. Il che poi che hanno fatto, e con allegrezza saltato intorno, e pensato che l'inimico loro morto fusse disteso in terra, e poi che hanno ballato così alquanto, il pardo subbito levandosi alcune squarcia con le unghe e altre straza con li denti, e mangia quella parte che più gli è grata. Ma quando gli huomini vogliono pigliar li Pardi, aduertiscono dove sogliono bere, e in quel luoco pongono d'ottimo vino, del quale talmente s'inebriano li Pardi e s'adormentano, che senza faticha si prendono. (Sebastian Münster)
- La pantera si sdraierà accanto al capretto. (Libro di Isaia)
- Le femmine sono tutte meno impetuose dei maschi. Fanno però eccezione la femmina dell'orso e la femmina della pantera, che sembrano essere più coraggiose dei loro maschi. (Aristotele)
- Poiché il grazioso e bel leopardo mi richiama l'immagine della mia adorata, io ammiro la pelle di questa fiera e la porto come mantello inseparabile. (Il cavaliere dalla pelle di leopardo)
- Quanto a forza e coraggio, pantere e leonesse non sono in nulla da meno rispetto ai loro maschi. (Plutarco)
- Questa ha forma di leonessa, ma è più alta di gambe e più sottile e lunga e tutta bianca e punteggiata di macchie nere, a modo di rosette; di questa si dilectano tutti li animali di vedere, e sempre le starebbon dintorno se non fussi la terribilità del suo viso: onde essa, questo conoscendo, asconde il viso, e li animali circustanti s'assicurano e fannosi vicini per meglio potere fruire tanta bellezza, onde questa subito piglia il più vicino e subito lo divora. (Leonardo da Vinci)
- Questa, poi che le sono uscite le 'nteriora, ancora combatte coi cani e cacciatori. (Leonardo da Vinci)
- Se mettessimo insieme un leopardo e un Velociraptor antirrhopus, il primo sarebbe nei guai. (Gregory Scott Paul)
- Si dice che un grandissimo numero di animali – e soprattutto le scimmie – si avvicini alla pantera, che li attrae con il suo piacevole profumo. (Plutarco)
- – Tenete qualche occasione? Voi siete già bellissima così, ma po' co' questo addosso... Una pantera!
– 'Na jena è meglio! 'A pantera è bella assaje, ma nun conta 'nu cazzo! Invece 'mmiezz' ê jene a cummanna' songhe 'e femmene! (Gomorra - La serie)
- Disgraziatamente la sua indole non è d'accordo colla sua bellezza fisica. È astuto, scaltro, maligno, cattivo, feroce, avido di rapina, sanguinario e vendicativo. In Africa lo chiamano eziando tigre, perché con questo appellativo si designa il tipo d'un essere sanguinario. E in vero, nessun altro felino dell'antico continente può meglio del leopardo meritarsi il nome del più terribile membro della famiglia. Egli uccide tutte le creature che può sopraffare, sieno pure grosse o piccole, inermi, o cedenti senza resistenza alla sua aggressione. Le antilopi, le capre, le pecore formano il suo principale alimento; ma insegue altresi le scimmie sugli alberi e gli iraci sulle rupi. È di continuo alle calcagna dei cinocefali impedendo così il loro pericoloso moltiplicarsi; ciò si può riconoscere in quelle alture dove esso non giunge.
- Esso mena stragi sanguinose nelle mandre. Talvolta in una notte sola uccide trenta o quaranta pecore, ed è perciò più temuto del leone che si accontenta sempre d'una sola vittima. [...] All'audacia, alla smania di rapina, alla sete di sangue, il leopardo congiunge il maggiore ardimento. Franco e sfacciato penetra nel villaggio, nella città, persino nei casolari abitati.
- Il leopardo è senza dubbio il più perfetto felino del mondo. Invero la maestà del leone c'infonde il rispetto per tutta la famiglia, invero, vediamo in lui il re degli animali; invero, la tigre ci appare il più feroce membro della feroce famiglia; invero, il gattopardo possiede un abito più ricco di tinte, più variegato degli altri; tuttavia, per la bellezza e la screziatura del vestimento, per la grazia e la eleganza delle movenze, per l'armonia delle forme, tutti gli altri felini stanno lungo al di sotto del leopardo. Esso accoglie in sé tutto quanto distingue in particolare le altre specie della famiglia, ne riunisce le qualità si intellettuali che fisiche. La sua zampa di velluto gareggia di morbidezza con quella del nostro micio; ma racchiude un artiglio che si può cimentare con qualunque altro; le mandibole sono proporzionalmente molto più potenti di quelle del suo reale affine. Bello quanto agile, forte quanto vispo, prudente quanto scaltro, ardito quanto astuto, esso si presenta la fiera più perfetta che si possa trovare.
- Maestro in ogni esercizio corporeo, e più scaltro d'ogni altra fiera, egli sa sopraffare la selvaggina più paura e lesta. La sua corsa non è invero molto rapida, ma con salti formidabili egli sa raggiungere gli animali dalle lunghe gambe che gli sfuggono. Nello arrampicarsi è secondo a pochi altri felini. Si trova appiattato così sovente sopra un albero, in caso di bisogno attraversa al nuoto larghi torrenti, sebbene rifugga piuttosto dall'acqua. Solo quando si muove spiega la sua piena bellezza. Ogni sua movenza è si pieghevole, sì morbida, sì agile, sì graziosa che si ammira senza ritegno, benché si debba odiare. Non v'è mai nulla che indichi lo sforzo in lui. Il corpo suo si piega e si volta per tutti i versi, e il piede cammina così lieve come se portasse il corpo più leggiero. Le curve sono eleganti, molli, tondeggianti; insomma, un leopardo, sia che corra sia che strisci, è grande diletto dell'occhio.
- Nei combattimenti è più terribile di tutti i carnivori, anche della tigre, e quindi la sua caccia è molto più pericolosa di quella del leone.
- Non aggredisce l'uomo senza provocazione, a meno tuttavia che non lo veda a tiro di un suo salto, perché in tal caso si slancia su tutto ciò che si muove, senza neppur sapere che cosa troverà; non è sempre innocua pei bambini.
- Spicca salti di dodici metri con una meravigliosa sveltezza, e cade sulla preda colla velocità di una palla di cannone.
- Entrando una zona ricca di selvaggina, un leopardo normalmente uccide un solo animale e non spaventa gli altri. Sotto questo rispetto, è simile alla tigre ma differisce dal lupo, che solitamente tenta di ferire molteplici animali e, perciò, li caccia via. Anche entro un parco d'allevamento di cervi, un leopardo normalmente uccide solo un cervo alla volta.
- I leopardi sono animali piuttosto silenziosi e il loro richiamo si sente solo raramente. Durante la stagione degli amori, emettono i loro richiami quasi ogni notte. Altre volte, si può udire il loro richiamo nelle montagne a una distanza di vari chilometri. Il richiamo del leopardo consiste in uno "zzugghs" baritono di breve durata, simile al suono di una sega, emesso in brevi intervalli; i richiami sono talvolta prolungati fino a quasi fondersi insieme. Durante la stagione degli amori, il richiamo assomiglia a una forte tosse che si muta in un respiro affannoso. Quando si avvicinano ai pozzi d'acqua, i leopardi spesso fanno le fusa. Quando vengono disturbati, ringhiano e grugniscono. L'animale mantiene il silenzio quando preso in una trappola.
- Il leopardo è un animale cauto ed elusivo, ma mai timido. Incontrando un uomo, non tenta di nascondersi rapidamente come fanno molti animali, ma si ritira senza fretta e senza dimostrare alcun timore. A volte non scappa nemmeno quando uno sparo ha mancato il bersaglio. Sono noti casi in cui i leopardi, in piena vista di cacciatori, portarono via uno stambecco ferito da essi, o insegiurono le prede ignorando le grida e gli spari delle persone. Contrariamente al leopardo delle nevi e al ghepardo, un leopardo ferito spesso attacca il cacciatore o l'insegue. Perciò, nella maggior parte dei paesi dell'Asia meridionale, la caccia al leopardo è considerata estremamente pericolosa.
- In generale, nell'Unione Sovietica i leopardi sono molto meno pericolosi per l'uomo del lupo; questo predatore ha ucciso un notevole numero di persone in questo paese.
- Il Leopardo è famoso per la sua capacità di nutrirsi di una varietà estremamente ampia di specie di prede. Questo, in combinazione con il suo vasto areale e la grande tolleranza di habitat diversi, rende la dieta del Leopardo la più variegata tra tutti i felidi. Contando solo i mammiferi di peso superiore a 1 kg, sono state registrate come prede almeno 110 specie diverse, e includendo tutti i vertebrati, ossia piccoli mammiferi, uccelli, rettili e pesci, il totale supera 200 specie. Nonostante questa grande varietà, ungulati di 15-80 kg di peso costituiscono la base della dieta, con una o due specie di erbivori localmente abbondanti che rappresentano la quota maggiore per ciascuna popolazione di Leopardi.
- Il Leopardo è l'unico felide ad avere sviluppato la strategia di issare regolarmente le carcasse sugli alberi per evitare di doverle cedere ad aglti carnivori. Potrebbe essere sorta nel Pleistocene, quando i Leopardi condividevano i loro areali con tigri dai denti a sciabola e iene giganti, oggi estinte, oltre a concorrenti moderni come Iene maculate e Leoni.
- Per essere dei "grandi felini", i Leopardi sono sorprendentemente tolleranti nei confronti delle attività umane: possono resistere nelle vicinanze dell'uomo e in habitat modificati dall'uomo anche in zone da cui altri grandi carnivori, come Leoni, Tigri, Lupi grigi e Iene maculate, sono estirpati da tempo.
- È un tema ricorrente: leoni e tigri sono grandi e terribili, ma i leopardi sono furtivi.
- Le dimensioni più piccole, il minor bisogno di cibo, la capacità di arrampicarsi sugli alberi e di nascondere le carcasse su in alto, l'adattabilità al clima arido, la tolleranza a condizioni ambientali estreme e alla presenza umana: tutte queste caratteristiche rendono il leopardo compatibile, e non direttamente in competizione, con i due felini maggiori. Furtivo e intraprendente, il leopardo tollera la prossimità dell'uomo molto meglio dei leoni e delle tigri, e tenta la fortuna anche in luoghi densamente abitati, come domostrano i leopardi che si avventurano fuori del Sanjay Gandhi National Park per predare cani randagi negli slum di Bombay.
- Nel Congo orientale c'era un'idea analoga di trasmutazione tra umani e leopardi, fonte di violenza in quanto uomini-leopardo, detti Anioto, usavano armi a foggia di artiglio perché le loro uccisioni venissero addebitate a veri leopardi.
Proverbi
[modifica]- Il leopardo non dorme mai su un ramo secco. (Pigmeo)
- La pantera ha le sue macchie fuori, e l'uomo invece dentro. (Ivoriano)
- Un leopardo non può cambiare le sue macchie. (Inglese)
- Il leopardo non ha mai bisogno di proclamare la sua leopardità.
- Non si insegna al leopardo come dare la caccia al cane.
- Non si va a cercare il leopardo nella sua tana.
Voci correlate
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante il leopardo
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «leopardo»
- Wikispecies contiene informazioni sul leopardo
- Commons contiene immagini o altri file sul leopardo