Joachim du Bellay
Aspetto
Joachim du Bellay (1522 – 1560), poeta e umanista francese.
Citazioni di Joachim du Bellay
[modifica]- Felice come Ulisse chi ha varcato i mari, | O chi fino alla Colchide si è spinto, Giasone, | Che poi tornando esperto e ricco di ragione, | Il tempo che gli resta si gode fra i suoi cari![1][2]
- Francia, madre delle arti, delle armi e delle leggi.[1]
- Non è cosa disdicevole, ma altamente lodevole, prendere da una lingua straniera sentenze e vocaboli e incorporarli nella propria.[3]
- Vedere uno staffiere, un bambino, una bestia, | un furfante, un poltrone diventare cardinale | e per aver accudito bene ad una scimmia, | un Ganimede avere il galero sulla testa, | questi miracoli solo a Roma accadono.[4]
Note
[modifica]- ↑ a b Da Les Regrets, 1558.
- ↑ Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X
- ↑ Da La Défense et illustration de la langue française, I, 8; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644.
- ↑ Citato in Claudio Rendina, I peccati del Vaticano, Newton Compton, 2009.
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Joachim du Bellay
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Joachim du Bellay
- Commons contiene immagini o altri file su Joachim du Bellay