Vasudeva I
Vasudeva I (kushan: ΒΑΖΟΔΗΟ "Bazodeo", cinese: 波調 "Bodiao") è stato un imperatore Kushan/Battriano, l'ultimo dei "Grandi Kushan". Le inscrizioni databili dal 64 al 98 dell'era di Kanishka suggeriscono l'ipotesi che il suo regno sia durato almeno dal 191 al 225.
Le ultime inscrizioni del suo predecessore, Huvishka, risalgono all'anno 60 dell'era Kanishka (187), e le prove cinesi sembrano confermare che era ancora al comando nel 230.
Il suo nome, Vasudeva, è quello del padre di Krishna, il famoso dio Hindu, e fu il primo re Kushan a prendere il nome di un dio indiano. Si convertì all'Induismo mentre era al governo.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Vusadeva I fu l'ultimo grande imperatore Kushan e la fine del suo dominio coincide con l'invasione dei Sasanidi fino all'India nord-occidentale e con l'insediamento degli Indo-Sasanidi, noti anche come Kushanshah, a partire dal 240 circa. Vasudeva I potrebbe aver perso il territorio della Battria con la sua capitale a Balkh a favore di Ardashir I Kushanshah. In seguito, il dominio dei Kushan sarebbe stato limitato ai loro territori orientali, nel Punjab occidentale e centrale.
Contatti con la Cina
[modifica | modifica wikitesto]Nelle Cronache dei Tre Regni cinesi (三國志) viene ricordato come colui che mandò tributi all'imperatore cinese Cáo Ruì del Regno Wei nel 229 (terzo anno del Taihe 太和), :
«Il re degli Yuezhi, Bodiao (波調) (Vāsudeva), mandò il proprio emissario a presentare doni e Sua Maestà lo ringraziò col titolo di "Re degli Yuezhi Intimo di Wei (魏)»
È l'ultimo re Kushan ad essere citato nelle fonti cinesi. Il suo regno corrisponde alla ritirata del potere cinese dall'Asia centrale, e si pensa che Vasudeva possa aver approfittato della mancanza di controllo dell'area per imporsi. Anche la grande espansione del gruppo buddhista Dharmaguptaka in Asia centrale in questo periodo potrebbe essere legata.
Legami cristiani
[modifica | modifica wikitesto]Vasudeva potrebbe essere stato il re indiano che restituì le reliquie di Tommaso apostolo che si trovavano in India nel 232, fatto di cui si parlò nei suoi Atti siriaci (Atti di Tommaso del III secolo). Le reliquie furono trasportate trionfalmente nella città di Edessa (Mesopotamia). Il re indiano viene chiamato "Mazdai" nelle fonti siriache, "Misdeos" e "Misdeus" in quelle greche e latine, il che lo farebbe associare al "Bazdeo" della monetazione Kushan di Vasudeva. Il passaggio da "M" a "B" era normale nelle fonti classiche per i nomi indiani.[2] Rabban Sliba dedicò un giorno speciale al re indiano, alla sua famiglia ed a San Tommaso:
«Coronatio Thomae apostoli et Misdeus rex Indiae, Johannes eus filius huiusque mater Tertia»
«Incoronazione di Tommaso apostolo, e Misdeus re dell'India, assieme al figlio Johannes (che si pensa essere una latinizzazione di Vizan) ed alla madre Tertia»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Coins of India, Calcutta : Association Press ; New York : Oxford University Press, 1922, p. 37.
- ^ a b Mario Bussagli, "L'Art du Gandhara", p. 255
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Harry Falk, "The yuga of Sphujiddhvaja and the era of the Kuṣâṇas", Silk Road Art and Archaeology VII, 2001, pp. 121-136
- Harry Falk, "The Kaniṣka era in Gupta records", Silk Road Art and Archaeology X , 2004, pp. 167-176
- Nicholas Sims-Williams, "Further notes on the Bactrian inscription of Rabatak, with an Appendix on the names of Kujula Kadphises and Vima Taktu in Chinese", Proceedings of the Third European Conference of Iranian Studies Part 1: Old and Middle Iranian Studies, 1988, Nicholas Sims-Williams, Wiesbaden, pp. 79-93