Ursula K. Le Guin
Ursula Kroeber Le Guin, meglio conosciuta come Ursula K. Le Guin (Berkeley, 21 ottobre 1929 – Portland, 22 gennaio 2018), è stata una scrittrice e glottoteta statunitense, autrice di fantascienza e di fantasy.
Ha vinto otto premi Hugo, sei premi Nebula e ventiquattro premi Locus[1] - i massimi riconoscimenti della letteratura fantastica - ed è considerata una delle principali autrici di fantascienza. La profondità e attualità dei suoi temi, che spaziano dal femminismo all'utopia e al pacifismo, hanno reso i suoi romanzi noti e apprezzati ben oltre il tradizionale circolo di lettori di genere. Tra le sue opere si ricordano in particolare La mano sinistra delle tenebre (1969), I reietti dell'altro pianeta (1974) e il Ciclo di Earthsea (1968-2001).
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ursula Kroeber era figlia dell'antropologo Alfred Kroeber, studioso della University della California - Berkeley, e della scrittrice Theodora Kracaw.[2]
Ursula e i suoi tre fratelli, Clifton, Theodore e Karl Kroeber,[3] furono incoraggiati a leggere sotto l'influenza dei genitori e delle loro amicizie, tra cui gruppi di Nativi Americani e J. Robert Oppenheimer, che in seguito divenne il parziale modello per l'eroe ne I reietti dell'altro pianeta.[2] Le Guin affermò che, in retrospettiva, era grata per la sua educazione.[2] In questo ambiente stimolante Le Guin nutrì il suo interesse per la letteratura; scrisse la sua prima storia fantasy a nove anni e inviò alla rivista Amazing Stories il suo primo racconto di fantascienza quando aveva undici anni, il racconto fu rifiutato e Le Guin non presentò altri racconti fino ai 21 anni.[2][4][5] Con la famiglia durante l'anno accademico viveva a Berkeley, ma passava le estati a "Kishamish" presso la Napa Valley, così descritto[6]:
«An old, tumble-down ranch ... [and] a gathering place for scientists, writers, students, and California Indians. Even though I didn't pay much attention, I heard a lot of interesting, grown-up conversation.»
«Un vecchio ranch fatiscente ... [e] un punto d'incontro per scienziati, scrittori, studenti e Indiani della California. Anche se non ci prestavo grande attenzione, ascoltai molte interessanti conversazioni da adulti.»
Le Guin si interessava di biologia e poesia, ma aveva difficoltà con la matematica.[7] Frequentò la Berkeley High School. Ottenne un Bachelor of Arts in letteratura rinascimentale francese e italiana presso il Radcliffe College nel 1951, e un Master of Arts in letteratura italiana e francese presso la Columbia University nel 1952. Poco più tardi, Le Guin iniziò a lavorare al Ph.D. e grazie al programma Fulbright poté continuare i suoi studi in Francia dal 1953 al 1954.[2]
Nel 1953, mentre viaggiava verso la Francia a bordo della Queen Mary, Le Guin conobbe il suo futuro marito, lo storico Charles Le Guin.[8] Si sposarono l'anno seguente a Parigi. Dopo il matrimonio, Le Guin decise di non proseguire il Dottorato di Ricerca sul poeta Jean Lemaire de Belges.[7]
La coppia tornò negli Stati Uniti per permettere a Charles di concludere il suo Ph.D. alla Emory University.[9] In questo periodo, Ursula lavorò come segretaria e insegnò francese a livello universitario. La loro prima figlia, Elisabeth, nacque nel 1957 a Moscow (Idaho), dove Charles insegnava. Nel 1958 si trasferirono a Portland,[8] dove nacque la figlia Caroline nel 1959 e dove continuarono a vivere.[10] Nel 1964, nacque il terzo figlio Theodore.[2]
La ricezione delle sue opere in Italia fu promossa da Riccardo Valla, in qualità di curatore delle collane dell'editore Nord, presso cui uscirono numerosi titoli a partire dagli anni Settanta. Oltre a tradurre egli stesso diversi romanzi, Valla divenne amico di penna dell'autrice.[11]
Le Guin morì il 22 gennaio 2018 nella sua casa a Portland; il figliò dichiarò che le sue condizioni di salute erano gravi da diversi mesi. Il suo necrologio sul New York Times[12] la ricordò con queste parole:
«The immensely popular author who brought literary depth and a tough-minded feminist sensibility to science fiction and fantasy with books like The Left Hand of Darkness and the Earthsea series.»
«L'autrice immensamente popolare che portò profondità letteraria e una tenace sensibilità femminista alla fantascienza e al fantasy con libri come La mano sinistra delle tenebre e il ciclo di Earthsea.»
Attività letteraria
[modifica | modifica wikitesto]Le Guin cominciò a interessarsi alla letteratura molto presto. All'età di undici anni propose la sua prima storia alla rivista Astounding Science Fiction, ma non fu pubblicata.[13]
Dal 1951 al 1961 scrisse cinque romanzi, tutti rifiutati dalle case editrici perché considerati inaccessibili.[7] In questo periodo scrisse anche poesie, tra cui Wild Angels (1975).[7]
Le sue prime opere, che furono in parte riadattate in Orsinian Tales e Malafrena, erano storie realistiche ambientate nel paese immaginario di Orsinia. Alla ricerca di un modo per esprimere i suoi interessi, tornò alla passione per la fantascienza; all'inizio degli anni '60 i suoi lavori cominciarono ad essere pubblicati regolarmente. Uno degli Orsinian Tales fu pubblicato nell'estate del 1961 da The Western Humanities Review e altre tre storie apparirono nel 1962 e nel 1963 su Fantastic Stories of Imagination, un mensile diretto da Cele Goldsmith. Goldsmith era curatrice anche di Amazing Stories, che pubblicò due racconti di Le Guin nel 1964, inclusa la prima storia del ciclo hainita. [14][15]
Nel 1964 vennero pubblicati i racconti La parola dello scioglimento e La legge dei nomi, i primi del ciclo fantasy di Earthsea, che comprende cinque romanzi e sette racconti. I primi tre romanzi furono Il mago di Earthsea (1968), Le tombe di Atuan (1970) e La spiaggia più lontana (1972), talvolta denominati la Trilogia di Earthsea, perché furono seguiti solo diversi anni più tardi da L'isola del drago (1990), Leggende di Earthsea (2001), una raccolta di racconti, e I venti di Earthsea (2001).
Le Guin ottenne un ampio riconoscimento per il romanzo La mano sinistra delle tenebre, che vinse i premi Hugo e Nebula nel 1970. Il romanzo successivo I reietti dell'altro pianeta la resero la prima persona a vincere sia il premio Hugo che il premio Nebula per il Miglior Romanzo due volte per gli stessi due libri.[16]
Le Guin si occupò in seguito anche di cinema: contribuì a The Lathe of Heaven, film basato sul suo omonimo romanzo. Nel 1985 collaborò con il compositore David Bedford per il libretto di Rigel 9.
Nel 1983 fu invitata al Mills College di Oakland a pronunciare un discorso alla cerimonia di laurea degli studenti[17]. Il discorso, intitolato "A Left-Handed Commencement Address", fu inserito al no. 82 della lista dei 100 migliori Discorsi del XX secolo di American Rhetoric[18] ed è incluso nella sua raccolta di saggi Danzando al confine del mondo.[19]
Nel 1984, Le Guin fece parte, insieme a Ken Kesey e William Stafford, del gruppo che fondò l'Oregon Institute of Literary Arts, ora conosciuto come Literary Arts, a Portland.[20]
Nel dicembre del 2009, Le Guin si ritirò dalla Authors Guild, la più grande e più antica associazione di scrittori negli Stati Uniti, per protestare contro il sostegno a Google Libri, il progetto di digitalizzazione di libri creato da Google. Nella lettera alla Authors Guild scrisse[21][22]:
«You decided to deal with the devil. There are principles involved, above all the whole concept of copyright; and these you have seen fit to abandon to a corporation, on their terms, without a struggle.»
«Avete stretto un patto con il diavolo. Ci sono dei principi coinvolti, soprattutto l'intero concetto di copyright; e sono questi che vi è sembrato opportuno abbandonare a una corporation, alle loro condizioni, senza lottare.»
Fonti di ispirazione
[modifica | modifica wikitesto]Le Guin subì l'influenza di svariati autori fantasy, compreso J. R. R. Tolkien; di autori di fantascienza, come Philip K. Dick (che era suo compagno di classe alla scuola superiore, anche se non si frequentarono);[23][24][25] di figure centrali nella letteratura occidentale quali Lev Tolstoj, Virgilio e le sorelle Brontë; di scrittrici femministe tra cui Virginia Woolf; di classici della letteratura per l'infanzia come Alice nel Paese della Meraviglie, Il vento tra i salici, Il libro della giungla; della mitologia norrena; nonché di libri appartenenti alle tradizioni orientali come il Tao Te Ching.[26][27][28][29][30]
Quando le furono chieste le sue fonti di ispirazione, rispose così:
«Once I learned to read, I read everything. I read all the famous fantasies – Alice in Wonderland, and Wind in the Willows, and Kipling. I adored Kipling's Jungle Book. And then when I got older I found Lord Dunsany. He opened up a whole new world – the world of pure fantasy. And... Worm Ouroboros. Again, pure fantasy. Very, very fattening. And then my brother and I blundered into science fiction when I was 11 or 12. Early Asimov, things like that. But that didn't have too much effect on me. It wasn't until I came back to science fiction and discovered Sturgeon – but particularly Cordwainer Smith. ... I read the story "Alpha Ralpha Boulevard", and it just made me go, "Wow! This stuff is so beautiful, and so strange, and I want to do something like that."»
«Appena imparai a leggere, lessi di tutto. Lessi tutti i fantasy famosi – Alice nel Paese delle Meraviglie, e Il vento tra i salici, e Kipling. Adorai Il libro della giungla di Kipling. E poi quando fui più grande scoprii Lord Dunsany. Mi aprì un intero nuovo mondo – il mondo del fantasy puro. E... Il serpente Ouroboros. Ancora, puro fantasy. Mi ha molto, molto arricchita. E poi mio fratello ed io ci addentrammo nella fantascienza quando avevo 11 o 12 anni. All'inizio Asimov, roba del genere. Ma non ebbe troppo effetto su di me. Fu solo quando tornai alla fantascienza e scoprii Sturgeon – ma soprattutto Cordwainer Smith. ... Lessi il racconto "Alpha Ralpha Boulevard", e mi fece solo pensare, "Wow! Questa roba è così bella, e così strana, e voglio fare qualcosa di simile."»
A metà degli anni '50 lesse Il Signore degli Anelli di Tolkien, che ebbe un enorme impatto su di lei. Ma piuttosto che spingerla a seguire le orme di Tolkien, questa lettura le dimostrò le possibilità del genere fantasy.[32]
Temi
[modifica | modifica wikitesto]Le Guin sfruttò la flessibilità creativa della fantascienza e del fantasy per esplorare i temi delle identità e delle strutture sociali. In questo modo, il ricorso a discipline quali sociologia, antropologia e psicologia portò alcuni critici a includere le sue opere nella categoria della fantascienza soft.[33] Lei si oppose a questa classificazione, sostenendo che il termine sia divisivo e implichi un'idea ristretta di quanto costituisce una forma valida di fantascienza.[13] Le tematiche dell'anarchismo e dell'ambientalismo riaffiorano inoltre lungo tutta l'opera di Le Guin.[34][35]
Nel 2014 Le Guin parlò a proposito del fascino di immaginare possibili futuri nella fantascienza:
«Anything at all can be said to happen [in the future] without fear of contradiction from a native. The future is a safe, sterile laboratory for trying out ideas in, a means of thinking about reality, a method.[36]»
«Si può dire che davvero qualunque cosa può succedere [nel futuro] senza paura di essere contraddetto da chi ci nascerà. Il futuro è un laboratorio sicuro, sterile per sperimentare le idee, un mezzo per riflettere sulla realtà, un metodo.»
Sociologia, antropologia, psicologia
[modifica | modifica wikitesto]Conoscendo profondamente le prospettive delle scienze sociali circa l'identità e la società, Le Guin decide razze e generi a ragion veduta. La maggior parte dei suoi personaggi sono persone di colore, una scelta fatta per rispecchiare la maggioranza non bianca dell'umanità (motivo a cui attribuisce la scarsità di personaggi illustrati sulle copertine dei suoi libri).[37] La sua scrittura ricorre spesso a culture aliene - umane ma non terrestri - per esaminare le caratteristiche strutturali della società e della cultura umana, nonché del loro impatto sull'individuo.
L'evidente tematica dell'interazione culturale è molto probabilmente radicata nel fatto che Le Guin crebbe in una famiglia di antropologi impegnata nel caso di Ishi - un nativo americano considerato "l'ultimo indiano selvaggio" - e nelle sue relazioni con il mondo degli uomini bianchi. Il padre di Le Guin era il direttore del University of California Museum of Anthropology, dove Ishi fu studiato e lavorò come assistente ricercatore. Sua madre scrisse il bestseller Ishi in Two Worlds. Tali elementi si ripresentano in molte storie di Le Guin – da Il pianeta dell'esilio, a Città delle illusioni, da Il mondo della foresta a I reietti dell'altro pianeta.[37]
La scrittura di Le Guin fa un notevole uso di azioni ordinarie, allo scopo di chiarire come le attività quotidiane inseriscano gli individui in un contesto di relazioni con il mondo fisico e con il prossimo. Per esempio, l'impegno dei protagonisti negli affari comuni, come badar agli animali, curare l'orto e fare i lavori di casa, è centrale nel romanzo L'isola del drago. Pure i temi della psicologia junghiana sono fondamentali nella sua produzione.[38]
Un altro esempio è il Ciclo dell'Ecumene, una serie di romanzi che comprende una vasta raccolta di società, composte di varie specie umane che vivono per lo più in isolamento l'una dall'altra. La mano sinistra delle tenebre, I reietti dell'altro pianeta, La salvezza di Aka trattano tutti le conseguenze di contatti tra mondi e culture differenti. L'impatto sociale e culturale dell'arrivo di emissari dell'Ecumene su pianeti remoti e lo shock culturale che gli emissari provano costituiscono temi importanti ne La mano sinistra delle tenebre. Le concezioni di Le Guin sono state in seguito prese in prestito da molti famosi autori, che citarono a loro volta sue invenzioni come l'ansible, un dispositivo di comunicazione.[39] La mano sinistra delle tenebre esplora in particolar modo le conseguenze sociali, culturali e personali dell'identità sessuale attraverso la narrazione dell'incontro con una razza androgina.[40] Oltre all'ermafroditismo, Le Guin si concentra sull'abbattimento delle norme sulla sessualità e sul ruolo di genere. Il racconto Solitudine segue una ragazza, più temeraria di suo fratello maggiore, che si avventura in un mondo dominato da donne forti, territoriali. In Paradisi perduti, i passeggeri di una nave spaziale alla ricerca di un nuovo mondo da colonizzare sono salvati da una viaggiatrice interstellare, un ruolo tipicamente riservato agli uomini.[41]
Ambientalismo
[modifica | modifica wikitesto]Le Guin considera l'attuale sistema sociopolitico americano problematico per la salute e la vita della natura, dell'umanità e del loro rapporto.[42] Questa idea ricorre in molte opere di Le Guin, specialmente ne La mano sinistra delle tenebre, Il mondo della foresta, I reietti dell'altro pianeta, L'occhio dell'airone, Sempre la valle, Le ragazze bufalo. Tutti questi libri vertono sull'organizzazione sociopolitica e sui sistemi di valori di utopie e distopie.[42] Oltre alla produzione di romanzi, Il libro Out Here: Poems and Images from Steens Mountain Country, scritto in collaborazione con l'artista Roger Dorband, è un'evidente dichiarazione ambientalista dedicata alla bellezza dell'Oregon.[43] Le Guin scrisse anche numerose poesie e saggi sul Monte Sant'Elena in seguito all'eruzione del 1980.[44] Questi scritti esplorano i racconti e le discussioni dei locali dovuti all'eruzione, in unione alla prospettiva di Le Guin che vide l'evento dalla sua casa di Portland, oltre alla sue varie visite sul sito.[45]
Anarchismo e Taoismo
[modifica | modifica wikitesto]Le concezioni di Le Guin verso l'anarchismo erano strettamente collegate alla sua fede nel Taoismo.[46]
«Taoism and Anarchism fit together in some very interesting ways and I've been a Taoist ever since I learned what it was»
«Il taoismo e l'anarchismo si armonizzano in modi molto interessanti e sono una taoista sin da quando scoprii che cosa fosse.»
Prendeva parte a numerose marce delle pace e benché non si dichiarasse esplicitamente anarchica, era convinta che la democrazia fosse buona, ma non l'unico modo per ottenere giustizia ed equità.[8] Le Guin disse: "I reietti dell'altro pianeta è un romanzo utopistico anarchico. Le sue idee derivano dalla tradizione anarchica pacifista – Kropotkin ecc. Così come fecero certe idee della cosiddetta controcultura degli anni sessanta e settanta".[47] Di fatto la sua produzione influenzò lo sviluppo di un nuovo pensiero anarchico postmoderno.[48]
Adattamenti cinematografici
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi anni ottanta, il regista Hayao Miyazaki chiese a Le Guin il permesso di creare un adattamento cinematografico in forma di cartone animato del ciclo di Earthsea. Tuttavia Le Guin, che non conosceva il lavoro del regista e in generale il mondo dei cartoni animati, decise di rifiutare. Molti anni più tardi, dopo aver visto Il mio vicino Totoro, riconsiderò la sua decisione: il terzo e quarto libro del ciclo di Earthsea vennero usati come base per il film d’animazione I racconti di Terramare del 2006. Il film, tuttavia, venne girato dal figlio di Hayao, Gorō Miyazaki, e Le Guin non ne fu soddisfatta.[49]
Nel 2004 fu prodotta da SciFi Channel una miniserie per la TV dal titolo La leggenda di Earthsea (Earthsea). Anche in questo caso l'adattamento non fu apprezzato da Le Guin.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e l'eventuale prima traduzione in lingua italiana.
Ciclo di Terramare
[modifica | modifica wikitesto]Esalogia principale
[modifica | modifica wikitesto]- Il mago di Terramare o Il mago (A Wizard of Earthsea), Parnassus Press, 1968. Trad. Roberta Rambelli, Fantacollana 27, Editrice Nord, 1979.
- Le tombe di Atuan (The Tombs of Atuan), Atheneum, 1971. Trad. Roberta Rambelli, Fantacollana 32, Editrice Nord, 1980.
- La spiaggia più lontana o Il signore dei draghi (The Farthest Shore), Atheneum, 1972. Trad. Roberta Rambelli, Fantacollana 37, Editrice Nord, 1981.
- L'isola del drago o Tehanu (Tehanu), Atheneum, 1990. Trad. Riccardo Valla, La Gaja Scienza 366, Longanesi & C., 1992.
- Leggende di Earthsea o Leggende di Terramare (Tales from Earthsea), Harcourt, 2001. Trad. Piero Anselmi, Fantasy Urania 2ª serie n. 5, Arnoldo Mondadori Editore, luglio 2004. Raccolta di due romanzi brevi, tre racconti e un saggio:
- Il trovatore (The Finder), inedito.
- "Diamante e Rosascura" ("Darkrose and Diamond"), prima edizione nella rivista The Magazine of Fantasy and Science Fiction di ottobre-novembre 1999.
- "Le ossa della terra" ("The Bones of the Earth"), inedito.
- "Nell'alta palude" ("On the High Marsh"), inedito.
- Libellula (Dragonfly), prima edizione nell'antologia Legends, a cura di Robert Silverberg, Tor Books, 1998; trad. Francesco Di Foggia in Legends. Primo Volume, I Libri della Mezzanotte 8, Sperling & Kupfer, 2001.
- «Una descrizione di Terramare» («A Description of Earthsea»), inedito.
- I venti di Terramare (The Other Wind), Harcourt, 2001. Trad. Piero Anselmi, Fantasy Urania 2ª serie n. 4, Arnoldo Mondadori Editore, marzo 2004.
Racconti
[modifica | modifica wikitesto]Appartengono al ciclo di Terramare anche quattro racconti autoconclusivi originariamente composti da Le Guin per riviste o antologie:
- "La parola dello scioglimento" ("The Word of Unbinding"), Fantastic Stories of Imagination di gennaio 1964. Confluito nella raccolta I dodici punti cardinali.
- "La legge dei nomi" ("The Rule of Names"), Fantastic Stories of Imagination di aprile 1964. Confluito nella raccolta I dodici punti cardinali.
- "La figlia di Odren" ("The Daughter of Odren"), edito come chapbook da Houghton Mifflin Harcourt, 2014.
- "Luce di fuoco" ("Firelight"), Paris Review 225, estate 2018.
La prima edizione integrale del Ciclo di Terramare è stata la raccolta The Books of Earthsea: The Complete Illustrated Edition, illustrato da Charles Vess, Saga Press e Gollancz, 2018; trad. Ilva Tron, Oscar Draghi, Arnoldo Mondadori Editore, 2020. Tale omnibus riunisce assieme i sei volumi principali e vi aggiunge come appendice i quattro racconti minori.
Ciclo dell'Ecumene o Ciclo hainita
[modifica | modifica wikitesto]Romanzi
[modifica | modifica wikitesto]- Il mondo di Rocannon (Rocannon's World), nel volume doppio Rocannon's World / The Kar-Chee Reign, Ace Double G-574, Ace Books, 1966[50]. Trad. Pier Antonio Rumignani, Delta Fantascienza Fantasia Eroica 1, Delta, 1973.
- Il pianeta dell'esilio (Planet of Exile), nel volume doppio Planet of Exile / Mankind Under the Leash, Ace Double G-597, Ace Books, 1966[50]. Trad. Riccardo Valla, Cosmo. Collana di Fantascienza 84, Editrice Nord, 1979.
- Città delle illusioni (City of Illusions), Ace Books, 1967[50]. Trad. Margherita Molinari, I Libri Pocket 529, Longanesi & C., 1975.
- La mano sinistra delle tenebre (The Left Hand of Darkness), Ace Books, 1969. Trad. Ugo Malaguti, Slan. Il Meglio della Fantascienza 9, Libra Editrice, 1971.
- Il mondo della foresta (The Word for World is Forest), nell'antologia Again, Dangerous Visions, a cura di Harlan Ellison, Doubleday, 1972; prima edizione in volume per Berkley/Putnam, 1976. Trad. Riccardo Valla, Cosmo. Collana di Fantascienza 62, Editrice Nord, 1977.
- I reietti dell'altro pianeta o Quelli di Anarres (The Disposessed: an Ambiguous Utopia), Harper & Row, 1974. Trad. Riccardo Valla, SF Narrativa d'Anticipazione 6, Editrice Nord, 1976.
- Il giorno del perdono (Four Ways to Forgiveness), HarperPrism, 1995; trad. Giancarlo Carlotti, Il Libro d'Oro 98, Fanucci Editore, 1997. In seguito espanso e rinominato Five Ways to Forgiveness, The Library of America, 2017; nuova edizione inedita in italiano. Fix-up di quattro romanzi brevi corredati da un saggio, l'edizione rivista espande il fix-up con un quinto romanzo breve:
- Tradimenti (Betrayals), prima edizione nella rivista Blue Motel di gennaio 1994.
- Il giorno del perdono (Forgiveness Day), prima edizione nella rivista Asimov's Science Fiction di novembre 1994.
- Un uomo del popolo (A Man of the People), prima edizione nella rivista Asimov's Science Fiction di aprile 1995.
- Liberazione della donna (A Woman's Liberation), prima edizione nella rivista Asimov's Science Fiction di luglio 1995.
- Vecchia Musica e la schiava (Old Music and the Slave Women), prima edizione nell'antologia Universi lontani (Far Horizons), a cura di Robert Silverberg, Tor Books, 1999; trad. Simona Adami, I Libri della Mezzanotte 10, Sperling & Kupfer, 2002.
- «Note su Werel e Yeowe» («Notes on Werel and Yeowe»)
- La salvezza di Aka (The Telling), Harcourt, 2000. Trad. Piero Anselmi, Strade Blu, Arnoldo Mondadori Editore, 2002.
Racconti
[modifica | modifica wikitesto]Appartengono al ciclo dell'Ecumene anche dodici racconti autoconclusivi originariamente composti da Le Guin per riviste o antologie e da lei distribuiti su tre diverse raccolte:
- Contenuti nella raccolta I dodici punti cardinali (1975):
- "La collana di Semley" ("Dowry of the Angyar" o "Semley's Necklace"), Amazing Stories di settembre 1964. Confluito come prologo ne Il mondo di Rocannon.
- "Il re d'Inverno" ("Winter's King"), nell'antologia Orbit 5, a cura di Damon Knight, G. P. Putnam's Sons, 1969.
- "Più vasto degli imperi e più lento" ("Vaster Than Empires and More Slow"), nell'antologia New Dimensions 1, a cura di Robert Silverberg, Doubleday, 1971.
- "La vigilia della rivoluzione" ("The Day Before the Revolution"), Galaxy Science Fiction di agosto 1974.
- Contenuti nella raccolta A Fisherman of the Inland Sea (1994):
- "La storia degli Shoby" ("The Shobies' Story"), nell'antologia Universe 1, a cura di Karen Haber e Robert Silverberg, Doubleday, 1990. Trad. Nicoletta Vallorani in Supernovæ, IperFICTION, Interno Giallo, 1993.
- "Una danza per Ganam" ("Dancing to Ganam"), Amazing Stories di settembre 1993. Trad. Giovanni Sanfratello nell'antologia Millemondiestate 1994: 20 racconti, Urania Millemondi 1ª serie n. 27, Arnoldo Mondadori Editore, 1994.
- "Una storia alternativa o un pescatore del Mare Interno" ("Another Story or A Fisherman of the Inland Sea"), composto appositamente per A Fisherman of the Inland Sea, HarperPrism, 1994. Trad. Teresa Albanese, in Ritrovato e perduto, Oscar Fantastica, Arnoldo Mondadori Editore, 2018.
- Contenuti nella raccolta The Birthday of the World (2002):
- "Come si diventa adulti a Karhide" ("Coming of Age in Karhide"), nell'antologia Nuove leggende del futuro (New Legends), a cura di Greg Bear e Martin H. Greenberg, Legend, 1995. Trad. Gloria Barberi, Grandi Opere Nord 28, Editrice Nord, 1996.
- "Una questione di Seggri" ("The Matter of Seggri"), Crank! 3, estate 1994. Trad. Teresa Albanese, in Ritrovato e perduto, Oscar Fantastica, Arnoldo Mondadori Editore, 2018.
- "Unchosen Love", Amazing Stories autunno 1994.
- "Mountain Ways", Asimov's Science Fiction di agosto 1996.
- "Solitudine" ("Solitude"), The Magazine of Fantasy and Science Fiction di dicembre 1994. Trad. Franco Lato, Robot 68, aprile 2013.
- Vecchia Musica e la schiava (Old Music and the Slave Women), nell'antologia Universi lontani (Far Horizons), a cura di Robert Silverberg, Avon Eos, 1999. Trad. Simona Adami, I Libri della Mezzanotte 10, Sperling & Kupfer, 2002. Successivamente confluito in Five Ways to Forgiveness (The Library of America, 2017).
La prima edizione integrale del Ciclo dell'Ecumene è stata la raccolta Hainish Novels & Stories (2 voll.), The Library of America 296 e 297, 2017. Tale edizione inframmezza i dodici racconti autoconclusivi agli otto romanzi, seguendo l'ordine cronologico di composizione.
Orsinia
[modifica | modifica wikitesto]Dilogia composta inizialmente da un romanzo unitario e un volume di testi brevi.
- Orsinian Tales, Harper & Row, 1976. Raccolta di undici racconti:
- "The Fountains", inedito.
- "The Barro", The Magazine of Fantasy and Science Fiction di ottobre 1976.
- "Ile Forest", inedito.
- "Conversations at Night", inedito.
- "The Road East", inedito.
- "Brothers and Sisters", in The Little Magazine estate 1976.
- "A Week in the Country", in The Little Magazine primavera 1976.
- "An die Musik", in The Western Humanities Review estate 1961.
- "The House", inedito.
- "The Lady of Moge", inedito.
- "Imaginary Countries", in The Harvard Advocate inverno 1973.
- Malafrena, G. P. Putnam's Sons, 1979.
Successivamente l'autrice ha espanso il ciclo con due ulteriori racconti, stilisticamente diversi dal nucleo originario:
- "Due ritardi sulla linea nord " ("Two Delays on the Northern Line"), in The New Yorker del 12 novembre 1979. Trad. Roberta Rambelli nella raccolta La rosa dei venti, SF Narrativa d'Anticipazione 45, Editrice Nord, 1984.
- "Si apre l'aria" ("Unlocking the Air"), in Playboy di dicembre 1990. Trad. Silvia Piraccini nell'antologia Il meglio di quarant'anni di racconti. Playboy Stories (Playboy Stories: The Best of Forty Years of Short Fiction), a cura di Alice K. Turner, Oscar Narrativa 1549, Arnoldo Mondadori Editore, 1995.
La prima edizione a riunire assieme il romanzo e tutti i tredici racconti è stata il volume omnibus The Complete Orsinia: Malafrena / Stories and Songs, The Library of America 281, 2016; tale raccolta comprende anche un inserto di quattro poesie inedite.
Annals of the Western Shore
[modifica | modifica wikitesto]- I doni (Gifts), Harcourt, 2004. Trad. Riccardo Valla, Narrativa Nord 249, Editrice Nord, 2006.
- Voices, Harcourt, 2006.
- Powers, Harcourt, 2007.
La prima edizione integrale della trilogia è stata il volume omnibus Annals of the Western Shore, The Library of America 335, 2020.
Romanzi autoconclusivi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati sia i romanzi veri e propri (novel) sia i romanzi brevi (novella).
- La falce dei cieli (The Lathe of Heaven), serializzato in due puntate su Amazing Science Fiction di marzo e maggio 1971; prima edizione in volume Charles Scribner's Sons, 1971. Trad. Riccardo Valla, Cosmo. Collana di Fantascienza 37, Editrice Nord, 1974.
- L'occhio dell'airone (The Eye of the Heron), nell'antologia Le donne del millennio (Millenial Women), a cura di Virginia Kidd, Delacorte Press, 1978. Trad. Roberta Rambelli, SF Narrativa d'Anticipazione 30, Editrice Nord, 1982.
- La soglia (The Beginning Place o Threshold ), Harper & Row, 1980. Trad. Roberta Rambelli, SF Narrativa d'Anticipazione 27, Editrice Nord, 1981.
- Sempre la valle (Always Coming Home), Harper & Row, 1985. Trad. Riccardo Valla, Arnoldo Mondadori Editore, 1986.
- Herne (Hernes), nella raccolta La via del mare. Cronache di Klatsand (Searoad: Chronicles of Klatsand), HarperCollins, 1991. Trad. Vincenzo Mantovani, Editrice A, 1994.
- Lavinia (Lavinia), Harcourt, 2008. Trad. N. Pennacchietti e C. Rodotà, Cavallo di Ferro, 2011.
Raccolte di racconti
[modifica | modifica wikitesto]- I dodici punti cardinali (The Wind's Twelve Quarters), Harper & Row, 1975. Trad. Roberta Rambelli, SF Narrativa d'Anticipazione 18, Editrice Nord, 1979. Comprende una prefazione di Le Guin stessa, due racconti del ciclo di Terramare, quattro racconti del ciclo dell'Ecumene, e undici racconti autoconclusivi.
- La rosa dei venti (The Compass Rose), Pendragon Press & Underwood-Miller, 1982. Trad. Roberta Rambelli, SF Narrativa d'Anticipazione 45, Editrice Nord, 1984. Comprende una prefazione di Le Guin stessa, un racconto del ciclo di Orsinia, e diciannove racconti autoconclusivi.
- Buffalo Gals and Other Animal Presences, Capra Press, 1987.
- La via del mare. Cronache di Klatsand (Searoad: Chronicles of Klatsand), HarperCollins, 1991. Trad. Vincenzo Mantovani, Editrice A, 1994.
- Blue Moon Over Thurman Street, NewSage Press, 1993. Corredato da fotografie di Roger Dorband.
- A Fisherman of the Inland Sea, HarperPrism, 1994.
- Unlocking the Air and Other Stories, HarperCollins, 1996.
- The Birthday of the World, Harper Collins, 2002.
- Science Fiction Stories, Harper Collins, 2003.
- Su altri piani (Changing Planes), Harcourt, 2003. Trad. Riccardo Valla, Narrativa Nord 218, Editrice Nord, 2003.
- The Unreal and the Real: Selected Stories of Ursula K. Le Guin. Selezione in due volumi apparsa anche come omnibus (Saga Press, 2016):
- Where on Earth, Small Beer Press, 2012.
- Outer Space, Inner Lands, Small Beer Press, 2012.
- Ritrovato e perduto (The Found and the Lost: The Collected Novellas of Ursula K. Le Guin), Saga Press, 2016. Trad. Teresa Albanese e Pietro Anselmi, Oscar Fantastica, Arnoldo Mondadori Editore, 2018.
Narrativa per l'infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Ciclo dei Gattivolanti
[modifica | modifica wikitesto]Quattro racconti illustrati da S. D. Schindler e pubblicati come chapbook.
- Gattivolanti (Catwings), Orchard Books, 1988. Gli Scriccioli, Nord-Sud, 2012.
- Il ritorno dei gattivolanti (Catwings Return), Orchard Books, 1989. Trad. Laura Draghi, I Criceti 10, Salani, 1992.
- Wonderful Alexander and the Catwings, Orchard Books, 1994.
- Jane on Her Own, Orchard Books, 1999.
La casa editrice Puffin ha riunito il ciclo negli omnibus Tales of the Catwings (volumi 1 e 2, 1999) e More Tales of the Catwings (volumi 3 e 4, 2000).
Romanzi autoconclusivi
[modifica | modifica wikitesto]- Agata e pietra nera (Very Far Away from Anywhere Else), Atheneum, 1976. Trad. Mariarosa Giardina Zannini, Le Linci 6, Salani, 1991.
- Leese Webster, Atheneum, 1979.
- Il 931º giro del mondo (Solomon Leviathan's Nine Hundred and Thirty-First Trip Around the World), illustrato da Alicia Austin, Cheap Street, 1983. Trad. Glauco Arneri, Collana Junior-8, Arnoldo Mondadori Editore, 1993.
- A Visit from Dr. Katz, Atheneum, 1988.
- Fire and Stone, Atheneum, 1989.
- Fish Soup, Atheneum,1992.
- A Ride on the Red Mare's Back, Orchard, 1992.
- Tom Mouse, Roaring Brook, 2002.
Saggistica
[modifica | modifica wikitesto]- Il linguaggio della notte (The Language of the Night: Essays on Fantasy and Science Fiction), G. P. Putnam's Sons, 1979; riedito con alcune correzioni testuali per The Women's Press, 1989. Trad. Anna Sacchi, Universale Letteratura 176, Editori Riuniti, 1986. Raccoglie ventiquattro saggi di critica letteraria corredati da prefazioni di Susan Wood.
- Dancing at the Edge of the World, Grove Press, 1989. Raccoglie trentotto saggi di critica letteraria e tredici recensioni.
- Steering the Craft, Eighth Mountain Press, 1998. Manuale pratico di scrittura narrativa.
- The Wave in the Mind: Talks and Essays on the Writer, the Reader, and the Imagination, Shambhala Publications, 2004. Raccoglie ventinove saggi e una poesia, illustrato da Le Guin stessa.
- Cheek by Jowl, Aqueduct Press, 2009.
- Words Are My Matter: Writings About Life and Books, 2000-2016, Small Beer Press, 2016.
- Ursula K. Le Guin: Conversations on Writing, Tin House Books, 2018. Raccolta di interviste condotte da David Naimon.
- I sogni si spiegano da soli (Dreams Must Explain Themselves: The Selected Non-Fiction of Ursula K. Le Guin), Gollancz, 2018. Trad. Veronica Raimo, BIGSUR 66, Edizioni SUR, 2022.
- The Last Interview and Other Conversations, Melville House, 2019.
Poesia
[modifica | modifica wikitesto]- Wild Angels, Capra Press, 1975.
- Hard Words and Other Poems, Harper Colophon, 1981.
- Wild Oats and Fireweed, Harper & Row, 1988. Comprende anche una lirica di Wynn Bullock.
- Going Out with Peacocks and Other Poems, Harper Perennial, 1994.
- Sixty Odd: New Poems, Shambhala Publications, 1999.
- Finding My Elegy: New and Selected Poems, Houghton Mifflin Harcourt, 2012.
- Late in the Day: Poems 2010-2014, PM Press, 2015.
- Collected Poems, The Library of America 368, The Library of America, 2023.
Premi
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Hugo:
- La mano sinistra delle tenebre (1970) - Sezione Miglior Romanzo
- Il mondo della foresta (1973) - Sezione Miglior Romanzo Breve
- "Quelli che si allontanano da Omelas" (1974) - Sezione Miglior Racconto Breve
- I reietti dell'altro pianeta (1974) - Sezione Miglior Romanzo
- "Buffalo Gals, and Other Animal Presences" (1988) - Sezione Miglior Racconto
- Words Are My Matter: Writings About Life and Books, 2000–2016 (2016) - Sezione Best related Books (2017)
- Premio Nebula:
- La mano sinistra delle tenebre (1969) - Sezione Miglior Romanzo
- I reietti dell'altro pianeta (1974) - Sezione Miglior Romanzo
- "Il giorno prima della rivoluzione" (1974) - Sezione Miglior Racconto Breve
- L'isola del drago (1990) - Sezione Miglior Romanzo
- "Solitudine" (1994) - Sezione Miglior Racconto
- Powers (2008) - Sezione Miglior Romanzo
- Premio Jupiter:
- I reietti dell'altro pianeta (1974) - Sezione Miglior Romanzo
- "Il giorno prima della rivoluzione" (1974) - Sezione Miglior Racconto Breve
- "The Diary of the Rose" (1977) - Sezione Miglior Racconto
- National Book Award per la letteratura per l'infanzia con La spiaggia più lontana (1973)
- Gandalf Grand Master (1979)
- Premio Janet Heidinger Kafka: 1985 con Sempre la valle[51]
- Premio Theodore Sturgeon Memorial: 1995 con il racconto Forgiveness Day[52]
- Science Fiction and Fantasy Writers of America Grand Master Award (2003)
- Locus Award (19 volte)
- Premio Living Legends della Library of Congress statunitense nella sezione "Scrittori e Artisti" (2000)
- Honor Book al Premio Phoenix per Le tombe di Atuan (1991)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Ursula K. Le Guin Awards, su sfadb.com. URL consultato il 3 marzo 2024.
- ^ a b c d e f Charlotte Spivack, Ursula K. Le Guin, Boston, Twayne Publishers, 1984, ISBN 0-8057-7393-2.
- ^ Theodora Kroeber, Alfred Kroeber: A Personal Configuration, Berkeley, University of California Press, 1970, ISBN 9780520037205.
- ^ (EN) Ursula K. Le Guin, The Language of the Night: Essays on Fantasy and Science Fiction, Ultramarine Publishing, 1979, ISBN 978-0-399-50482-2. URL consultato il 27 agosto 2023.
- ^ (EN) Ursula K. Le Guin, Dreams Must Explain Themselves and Other Essays, 1972-2004, Gollancz, 2018, ISBN 978-1-4732-0863-9. URL consultato il 27 agosto 2023.
- ^ Thomson Gale, Le Guin, Ursula K. 1929–, su Encyclopedia.com, 2006. URL consultato il 5 novembre 2016 (archiviato il 5 novembre 2016).
- ^ a b c d Suzanne Elizabeth Reid, Presenting Ursula Le Guin, New York, Twayne, 1997, ISBN 0-8057-4609-9.
- ^ a b c Jeff Baker, Northwest Writers at Work: Ursula K. Le Guin is 80 and taking on Google, su oregonlive.com, Oregon Live, 27 febbraio 2010. URL consultato l'11 agosto 2015 (archiviato il 13 agosto 2015).«She met Charles Le Guin, a historian, on the Queen Mary when they were on Fulbright Fellowships in 1953 and married him in Paris a few months later. They moved to Portland, Oregon, in 1958 when Charles Le Guin began teaching history at Portland State University and raised three children in the house with a view of Mount St. Helens.»
- ^ (EN) Charles Alfred Le Guin, The first Girondin ministry, March–June 1792: a revolutionary experiment, Emory University, 1956, OCLC 22129038.
- ^ Julie Phillips, 80! Memories and Reflections on Ursula K. Le Guin, a cura di Karen Joy Fowler e Debbie Notkin, Seattle, Aqueduct Press, 2010, p. 175.
- ^ Giulia Iannuzzi, Un laboratorio di fantastici libri. Riccardo Valla intellettuale, editore, traduttore. Con un’appendice di lettere inedite a cura di Luca G. Manenti, Chieti, Solfanelli, 2019, p. 93102.
- ^ Gerald Jonas, Ursula K. Le Guin, Acclaimed for Her Fantasy Fiction, Is Dead at 88, in The New York Times, New York, The New York Times Company, 23 gennaio 2018. URL consultato il 23 gennaio 2018.
- ^ a b Steve Lafrenier, Ursula K. Le Guin [interview], su vice.com, Vice (vice.com), dicembre 2008. URL consultato il 22 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
- ^ Ursula K. Le Guin, su Internet Speculative Fiction Database (ISFDB). URL consultato il 24 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2013).
- ^ "Hainish – Series Bibliography", su Internet Speculative Fiction Database (ISFDB). URL consultato il 14 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2012).
- ^ Carl Freedman (a cura di), Conversations with Ursula K. Le Guin, First, Jackson, University Press of Mississippi, 2008, p. xxiii.«The Dispossessed wins Hugo and Nebula awards, making Le Guin the first writer ever twice to win both awards simultaneously.»
- ^ Ursula K. Le Guin, A Left-Handed Commencement Address, su American Rhetoric. URL consultato il 27 ottobre 2015 (archiviato il 29 ottobre 2015).
- ^ Michael E. Eidenmuller, Top 100 Speeches of the 20th Century by Rank, su American Rhetoric, 13 febbraio 2009. URL consultato il 27 ottobre 2015 (archiviato il 27 ottobre 2015).
- ^ Ursula K. Le Guin, Dancing at the Edge of the World, New York, Grove Press, 1989, p. v, ISBN 0-8021-3529-3. URL consultato il 20 maggio 2018.
- ^ Oregon Book Awards & Fellowship from Literary Arts, Portland, su literary-arts.org. URL consultato il 9 settembre 2014 (archiviato l'11 settembre 2014).
- ^ Alison Flood, Le Guin accuses Authors Guild of 'deal with the devil', in The Guardian, London, 24 dicembre 2009. URL consultato il 27 maggio 2010 (archiviato l'8 maggio 2014).«Ursula K Le Guin has resigned from the writers' organisation in protest at settlement with Google over digitisation.»
- ^ Ursula K. Le Guin, My letter of resignation from the Authors Guild, su ursulakleguin.com, 18 dicembre 2009. URL consultato il 10 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
- ^ John Wray, Interviews: Ursula K. Le Guin, The Art of Fiction No. 221, su The Paris Review. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato l'11 novembre 2014).
- ^ Ursula K. Le Guin: Still Battling the Powers That Be, su Wired, 25 luglio 2014. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato l'11 novembre 2014).
- ^ Ryan Britt, Ursula K. Le Guin Encourages Stealing, Went to High School With Philip K. Dick, su Tor.com, 1º ottobre 2013. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2014).
- ^ Scott Timberg, Ursula K. Le Guin's work still resonates with readers, in Los Angeles Times, 10 maggio 2009. URL consultato il 5 giugno 2012 (archiviato il 7 marzo 2012).
- ^ Carlo Rotella, The Genre Artist, in The New York Times, 19 luglio 2009 (archiviato l'8 maggio 2017).
- ^ Ursula K. Le Guin, On Prospero's Island, su Book View Café, 4 gennaio 2011 (archiviato il 30 giugno 2016).
- ^ A Wizard of Earthsea: Reader's Guide – About the Author, su The Big Read. National Endowment for the Arts (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2012).
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- ^ Mark Wilson, Interview: Ursula K. Le Guin, su About.com Sci-Fi / Fantasy (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2012).
- ^ "Ursula Le Guin discusses Lord of the Rings", su YouTube. (audio/video).
- ^ Charlotte Spivack, 'Only in Dying, Life': The Dynamics of Old Age in the Fiction of Ursula Le Guin, in Modern Language Studies, vol. 14, n. 3, 1984, pp. 43-53, DOI:10.2307/3194540, JSTOR 3194540.
- ^ (EN) Why It Matters that Ursula K. Le Guin Was an Anarchist, su CrimethInc.. URL consultato il 23 giugno 2018.
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- ^ Eileen Gunn, How America's Leading SF Authors Are Shaping Your Future, in Smithsonian Magazine, maggio 2014.
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- ^ (EN) Nonfiction review: 'Out Here' by Roger Dorband and Ursula K. Le Guin, Oregon Live. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ Ursula Le Guin, In the Red Zone, Northridge, CA, Lord John Press, 1983, ISBN 0-935716-21-1.
- ^ Ursula Le Guin, Coming Back to the Lady, in Charles Goodrich (a cura di), In the Blast Zone: Catastrophe and Renewal on Mt. St. Helens, Corvallis, OR, Oregon State University Press, 2008, ISBN 978-0-87071-198-5.
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- ^ Chronicles of Earthsea: Edited Transcript of Le Guin's Online Q&A, in The Guardian, 9 febbraio 2004. URL consultato il 10 novembre 2013 (archiviato il 2 ottobre 2013).
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- ^ Gedo Senki, su ursulakleguin.com. URL consultato l'8 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2013).
- ^ a b c I primi tre romanzi del Ciclo hainita sono spesso ristampati assieme entro il volume triplo Worlds of Exile and Illusion (prima edizione Orb, 1996).
- ^ (EN) Albo d'oro, su sas.rochester.edu. URL consultato il 3 ottobre 2020.
- ^ (EN) Sito ufficiale del premio con albo d'oro, su sfcenter.ku.edu. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Ursula K. LeGuin
- Wikiquote contiene citazioni di o su Ursula K. LeGuin
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ursula K. LeGuin
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su ursulakleguin.com.
- Le Guin, Ursula, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- Ursula K. Le Guin, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- (EN) Opere di Ursula K. Le Guin, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere riguardanti Ursula K. Le Guin, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Ursula K. Le Guin, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su Goodreads.
- Bibliografia italiana di Ursula K. Le Guin, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su MyAnimeList.
- Ursula K. Le Guin / Ursula K. Le Guin (altra versione), su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Ursula K. Le Guin, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Ursula K. Le Guin, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
- (EN) Ursula K. Le Guin, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Ursula K. Le Guin, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Ursula K. Le Guin, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
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