La Novese fu inserita nel girone C della Prima Divisione gestita dalla Lega Nord, quello più abbordabile essendo l'unico dei tre a essere privo di squadre (a parte la stessa Novese) che in passato avevano conquistato il titolo di campione d'Italia.
Per la riduzione del campionato da 36 a 24 squadre, retrocedevano le ultime quattro classificate di ognuno dei tre gironi. La Novese, tuttavia, nell'estate del 1922 si era notevolmente indebolita con la cessione dei suoi elementi migliori (in particolare Santamaria, Asti, Neri, Stritzel e i fratelli Cevenini), riuscendo comunque a salvarsi classificandosi al quintultimo posto con un margine di tre punti dalla zona retrocessione.
Riuscì così a raggiungere l'obiettivo che si era prefissato nel 1921, allorquando aveva dichiarato sfrontatamente che sarebbe riuscita a entrare nel novero delle 24 migliori squadre italiane[2].
^Fonte: Fontanelli, p. 62 ("13' Bertucci"). "L'arduo cimento" di M. Ghiglione attribuisce la rete a Bonato sulla base della Gazzetta dello Sport ("è Bonato che segna il pareggio al 12º minuto") e Messaggero di Novi ("Bonato pareggia su corner al 20°"). Per La Stampa e La Gazzetta del Popolo avrebbe segnato Masetti al 30°.
^Lega Nord, elenco degli arbitri promossi ad arbitri federali. Gazzetta dello Sport del settembre 1922, che non riporta il nome di battesimo di questo arbitro del Parma FBC. Secondo un comunicato ufficiale del Comitato Regionale Giuliano si tratta di Alberto Katz di Gorizia (su "Il Piccolo" di Trieste).
^Fonte: Fontanelli, p. 79. Rispetto a Fontanelli, "L'arduo cimento" di M. Ghiglione attribuisce una presenza in più a Michelini, Olivazzo, Pittaluga e Roveda e una presenza in meno a Bertucci, Grippi, Masetti e Montanari; inoltre Ghiglione attribuisce a Bonato una delle reti attribuite a Bertucci da Fontanelli.