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Umberto Volpi

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Umberto Volpi
NascitaFara Sabina, 1892
MorteTreglia, 2 ottobre 1943
Cause della morteFucilazione
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
CorpoRegio corpo truppe coloniali d'Eritrea
Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania
SpecialitàBombardieri
Anni di servizio1909-1943
GradoColonnello in servizio permanente effettivo
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneArbegnuoc
Campagna del Nord Africa
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
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Umberto Volpi (Fara Sabina, 1892Treglia, 2 ottobre 1943) è stato un partigiano e militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Fara Sabina, provincia di Rieti, nel 1892, figlio di Serafino e Maria Cruciani.[2] Si arruolò nel Regio Esercito a diciotto anni non ancora compiuti presso il 2º Reggimento artiglieria da fortezza.[2] In qualità di allievo sergente nel novembre 1911 fu trasferito, a domanda, presso il Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea dove rimase fino al febbraio 1914.[2] Rientrato in Italia con il grado di sergente maggiore, nell'aprile 1915 fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena dalla quale usci con il grado di sottotenente nel gennaio 1916.[2] Assegnato al 30º Reggimento artiglieria da campagna, partecipò alla prima guerra mondiale con la 16ª batteria bombarde.[2] Ritornò poi in colonia nel 1919 prestando servizio nel Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania fino al 1922 quando, promosso capitano fu trasferito prima al 14º Reggimento artiglieria pesante da campagna e poi, dal 1926, alla Direzione d'artiglieria di Bologna.[2] Nominato osservatore dall'aeroplano, venne in seguito assegnato alle Scuole Centrali Militari quale ufficiale di collegamento con la Regia Aeronautica. Promosso maggiore nel 1934, fu di nuovo in Africa Orientale dove partecipò alle operazioni di grande polizia coloniale con il 60º Reggimento artiglieria della 65ª Divisione fanteria "Granatieri di Savoia" fino al 1939.[2] Rientrato in Italia con il grado di tenente colonnello, combatté poi in Africa Settentrionale Italiana dal novembre 1941 al maggio 1942 come osservatore dall'aeroplano.[2] Promosso colonnello, assumeva dal 20 agosto 1942 il comando del 4º Reggimento artiglieria "Carnaro" della 15ª Divisione fanteria "Bergamo" di stanza in Croazia, dove si trovava 8 settembre 1943.[2] Annunciato l'armistizio, alla testa dei suoi uomini partecipò attivamente alla lotta contro i tedeschi, che lo fucilarono subito dopo averlo catturato durante il massacro di Treglia.[2] A Umberto Volpi è dedicata una piazza a Poggio Mirteto.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di reggimento, si distingueva durante un lungo periodo operativo per alta capacità, instancabile attività ed indomito coraggio anche in volontarie rischiose missioni. All’atto dell’armistizio, fedele alle leggi dell’onore militare, partecipava attivamente alla lotta senza speranza, contro soverchianti forze tedesche. Catturato, affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione sostenendo fino all’ultimo, con parole di elevato patriottismo e di fede, i suoi compagni di martirio, perpetuando così nel tempo le tradizioni del valore italiano. Magnifica figura di ufficiale, animato da nobile spirito di sacrificio e provato valore. Croazia-Dalmazia, 8-30 settembre 1943[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 1951.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore d'aeroplano metteva in evidenza belle doti di combattente, prodigandosi infaticabilmente per rendere sempre più perfetto il servizio di esplorazione aerea. In numerose missioni di volo, quasi sempre compiute su velivolo indifeso e senza scorta alcuna, portava la sua preziosa opera là dove era più necessaria eseguendo esplorazioni in terra nemica, missioni di ricerca e collegamento spesso contrastato da violenta reazione avversaria. Cielo dell'A.S., novembre 1941-maggio 1942
Medaglia di boznzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Incaricato di un'azione notturna di sorpresa, la conduceva con grande capacità, dinamismo e audacia. Nel proseguo dell'azione, trovandosi improvvisamente di fronte a forze rilevanti avversarie che infuriavano con fuoco intenso contro i suoi reparti, rimasto privo di mezzi di collegamento si portava personalmente là dove maggiore era la violenza nemica sino a raggiungere una compagnia e un plotone arditi rimasti isolati, e con calma, perizia e audacia riusciva a svincolare i suoi uomini conducendoli alla base, dopo aver inflitto accertate forti perdite all'avversario e avere distrutta la sua organizzazione. Zernovica, 8 luglio 1943
  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.333.
  2. ^ a b c d e f g h i j Combattenti Liberazione.
  3. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 25 aprile 2016..
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 1952, Esercito, registro 2, pagina 287.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 333.
  • Gerhard Schreiber, La vendetta tedesca. 1943-1945: le rappresaglie naziste in Italia, Milano, A. Mondadori, 2000.
  • Oddone Talpo, Dalmazia. Una cronaca per la storia (1943-1944), Roma, Stato Maggiore dell'Esercito - Ufficio Storico, 1994.

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