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Uji (clan)

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Con il termine uji si intendono i clan legati da vincoli di sangue presenti nel Giappone del Periodo Kofun, durante l'esistenza dell'antica confederazione tribale nota come Regno Yamato. L'uji non era solo un'unione sociale, politica e militare, ma ebbe anche connotati religiosi poiché il capofamiglia possedeva il titolo di Uji no kami che lo inquadrava come guida spirituale del clan stesso. Ciascun clan menzionava di vantare dei kami tra i propri antenati, in modo che le origini divine ne legittimassero la supremazia.[1]

I membri degli uji che avevano il privilegio di avere cognomi personali ed essere chiamati con titoli onorifici di rispetto, erano mantenuti dal lavoro prestato da cittadini comuni, che erano organizzati in caste subordinate ed eseguivano mestieri più umili come contadino, pescatore o artigiano.[2]

Durante l'Epoca Kofun il clan Yamato si impose sugli altri e creò un lignaggio imperiale ritenuto discendente dalla dea Amaterasu che conseguentemente fu riconosciuta come la principale divinità del pantheon della religione shintoista. Tra il VI e il VII secolo con l’istituzione di una struttura statale gerarchica, gli imperatori e la corte tentarono di arginare il potere degli altri uji nel 604 vennero così aboliti. Il principe reggente Shōtoku Taishi emanò la Costituzione di 17 articoli mediante la quale accentrò il potere nelle mani dell’imperatore, mentre successivamente gli Editti di riforma di Taika inglobarono le cariche locali nel nuovo sistema statale centralizzato.[3]

  1. ^ Uji-gami, su sakuramagazine.com.
  2. ^ Stratificazione sociale, su britannica.com.
  3. ^ Storia e sistema organizzativo, su treccani.it.

Collegamenti esterni

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