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Tropaeolum tuberosum

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Tropaeolum tuberosum
Tropaeolum tuberosum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi II
OrdineBrassicales
FamigliaTropaeolaceae
GenereTropaeolum
SpecieT. tuberosum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineGeraniales
FamigliaTropaeolaceae
GenereTropaeolum
SpecieT. tuberosum
Nomenclatura binomiale
Tropaeolum tuberosum
Ruíz e Pavón, 1802

Tropaeolum tuberosum Ruíz e Pavón, 1802 comunemente nota come mashua[1] è una pianta appartenente alla famiglia delle Tropaeolaceae, originaria del nord-ovest dell'America meridionale.[2]

La mashua viene coltivata sulle Ande, in particolare in Perù e Bolivia, e in misura minore in Ecuador e in alcune zone della Colombia, per i suoi tuberi commestibili, che vengono consumati cotti o arrostiti come verdura. È una fonte di cibo minore, soprattutto per le popolazioni native amerindie.

Tubero di mashua

La mashua è una pianta rampicante erbacea perenne che cresce fino a 2-4 m in altezza. La specie è imparentata con il nasturzio da giardino e occasionalmente viene coltivata come ornamentale per i suoi fiori tubolari dai colori vivaci.[3]

Si distingue da Tropaeolum majus per la forma più tubolare del fiore, per le foglie, che sono lobate, e per il suo tubero commestibile. Quest'ultimo ha la proprietà di potersi formare a partire da stoloni.

La pianta cresce vigorosamente anche in terreni marginali e compete bene con le erbe infestanti. È adatta all'agricoltura di sussistenza ad alta quota e dà rendimenti elevati; A 3.000 metri di altitudine si producono 30 tonnellate di tuberi per ettaro, ma in condizioni di ricerca sono state prodotte fino a 70 tonnellate per ettaro.[4] La sua straordinaria resistenza agli insetti, ai nematodi e ai batteri è attribuita agli alti livelli di isotiocianati.

Sebbene la mashua sia completamente addomesticata, persiste nella vegetazione selvatica a causa della sua crescita aggressiva e della sua robustezza. In Colombia viene piantata come coltura complementare per respingere i parassiti nei campi di patate. È stato dimostrato che i glucosinolati contenuti nella pianta danneggiano gli afidi erbivori.[5] L'irrorazione di un raccolto con una miscela contenente glucosinolati provenienti dalla mashua può causare fino al 97% di mortalità degli afidi.[6] Le molecole estratte dalla mashua possono costituire un'alternativa praticabile, efficace ed ecologica ai pesticidi sintetici. Caratteristiche come queste aumentano il potenziale per l’utilizzo del mashua in agroecologia.

Il tubero di mashua crudo è amaro a causa dei glucosinolati, ma l'amarezza diminuisce dopo la cottura, il congelamento o la frantumazione.[7][8] I tuberi costituiscono fino al 75% del peso delle piante mature.[9]

La divulgazione del mashua può essere limitata dal suo sapore forte e dalla sua reputazione come anafrodisiaco. Padre Bernabé Cobo ricorda che nel XVI secolo gli Inca donavano enormi quantità di mashua alle loro truppe affinché dimenticassero le loro mogli.[10] Tuttavia, i tuberi di mashua arrostiti nei tradizionali forni da campo di terra, costruiti al momento del raccolto, sono considerati una prelibatezza. Inoltre, i tuberi crudi possono essere triturati sottilmente e aggiunti alle insalate, per conferire un sapore piccante e una consistenza croccante.

Nel suo areale nativo, la mashua è coltivata principalmente per i suoi tuberi commestibili, ma ha valore ornamentale nella zona temperata per il suo portamento strisciante e i vistosi fiori tubolari bicolori, che compaiono in estate e in autunno. I sepali sono rosso-arancio mentre i petali sono di colore giallo brillante. Nelle zone soggette al gelo richiede una certa protezione in inverno.

  1. ^ REGOLAMENTO (UE) 2018/62 DELLA COMMISSIONE del 17 gennaio 2018 che sostituisce l'allegato I del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE), su eur-lex.europa.eu.
  2. ^ (EN) Tropaeolum tuberosum Ruiz & Pav., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7 marzo 2021.
  3. ^ Grau, Ortega, Nieto & Hermann (2003) Mashua (Tropaeolum tuberosum Ruíz & Pav.). [Extensive monograph on mashua] http://www.bioversityinternational.org/uploads/tx_news/Mashua__Tropaeolum_tuberosum_Ruíz__amp__Pav._880.pdf
  4. ^ Mashua Ethnobotanical Leaflet, Southern Illinois University
  5. ^ (Lima, R., 2001, ‘Studies on the biology and biochemistry of Tropaeolum tuberosum (Mashua)’.)
  6. ^ (Claros Cuadrado, J.L. et al. (2019) ‘Insecticidal Properties of Capsaicinoids and Glucosinolates Extracted from Capsicum chinense and Tropaeolum tuberosum’, Insects, 10(5), p. 132. Available at: https://doi.org/10.3390/insects10050132.)
  7. ^ Helen Sanderson, The Cultural History of Plants, Routledge, 2005, p. 63, ISBN 0415927463.
  8. ^ 10 perennial veggies to grow, San Francisco Gate
  9. ^ Peace Diaries Workspace Archiviato il 23 gennaio 2008 in Internet Archive.
  10. ^ Grau et al. (2003): 27.

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