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Tranvia Alessandria-Altavilla

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Tranvia Alessandria-Altavilla
Quargnento, piazza Vittorio Emanuele
InizioAlessandria
FineAltavilla Monferrato
Inaugurazione1883
Chiusura1935
GestoreFerrovie Elettriche Riunite
Vecchi gestoriRemotti (1883-1897)
Società delle Tramvie Astigiane (1897-1908)
SAMTF (1908-1926)
Gestione Governativa SAMTF (1926-1932)
Lunghezza19,508 km
Tipotranvia extraurbana
Mezzi utilizzatilocomotive tranviarie a vapore e rimorchi
Scartamento1.445 mm
Trasporto pubblico

La tranvia Alessandria-Altavilla era una linea tranviaria interurbana che collegò le città di Alessandria e Altavilla Monferrato dal 1883 al 1935.

Alessandria, passaggio sul Tanaro

Con domanda del 22 luglio 1882 Domenico Bellisomi, nominato cavaliere per aver costruito insieme ad Ercole Belloli le tranvie Alessandria-Casale e Alessandria-Sale, nonché concessionario della linea Tortona-Sale, richiese al prefetto di Alessandria un decreto di pubblica utilità al fine di costruire una tranvia tra Alessandria e Altavilla Monferrato; la convenzione per la costruzione della linea fu stipulata il successivo 2 dicembre con l'imprenditore Vincenzo Remotti, subentrato nel frattempo a Bellisomi[1], il quale aveva superato la concorrenza del noto banchiere francese Alfonso Raoul Berrier-Delaleu[2]. Il collaudo della linea fu effettuato il 23 agosto 1883; cinque giorni dopo la tranvia entrava in esercizio[2].

Con decreto ministeriale del 18 febbraio 1896 Remotti ottenne l'autorizzazione per costruire ed esercire una tranvia a vapore da Asti a Montemagno[3], aperta nel 1900 fino ad Altavilla Monferrato, dove si connetteva alle tranvie provenienti da Alessandria e da Casale Monferrato[3]. La gestione delle linee afferenti ad Altavilla Monferrato fu affidata alla Società Anonima delle Tramvie Astigiane, costituitasi nel 1897 per costruire ed esercire la Asti-Montemagno, rilevando nel contempo la gestione delle tranvie Asti-Canale e Asti-Cortanze [4]. La società nel 1908 fu ribattezzata Società Astese-Monferrina di Tramvie e Ferrovie (SAMTF).

Nel 1926 la SAMTF passò in gestione governativa[5], sotto la quale fu redatto un progetto per l'ammodernamento delle linee sociali che prevedeva la completa ricostruzione della Alessandria-Altavilla come ferrovia economica a scartamento normale da esercitare con automotrici a gasolio[6].

Il 1º luglio 1932 cessò la gestione provinciale (nel frattempo subentrata alla gestione governativa) delle linee astesi-monferrine, alla quale si sostituì la Società Anonima Ferrovie Elettriche Riunite (FER), nuova denominazione della SAMTF, che presentò un progetto di elettrificazione della rete sociale, mentre da un carteggio del 1933[7] si trova traccia della proposta di utilizzo di un'automotrice Laviosa; tali tentativi non ebbero successo e il 30 dicembre 1935 la linea, insieme alle altre della FER (fallita nello stesso anno), cessò l'attività, sostituita da autobus[8].

Caratteristiche

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La linea tranviaria era a binario singolo a scartamento normale di 1445 mm. Si sviluppava per 19,508 km, quasi completamente in sede promiscua[6]. La pendenza massima era del 27,7 per mille, il raggio minimo delle curve di 40 metri; la velocità massima ammessa era di 18 km/h[9].

Percorso
Unused urban continuation backward
Tranvia da Mandrogne e da Sale († 1933)
Unknown route-map component "uexBHF"
0,0 Alessandria Stazione Tramways
Unknown route-map component "uexABZgl" Unknown route-map component "uexCONTfq"
raccordo con la Stazione FS
Unknown route-map component "uexHST"
1,0 Alessandria Piazza Tanaro
Unknown route-map component "uexhKRZWae"
fiume Tanaro
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3,0 Bivio per San Michele
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Tranvia SATV per Casale Monferrato († 1935)
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Bivio Solero
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12,0 Quargnento
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18,0 Fubine
Unknown route-map component "uexCONTgq" Unknown route-map component "uexABZg r"
da Casale († 1935)
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23,0 Altavilla Monferrato
Unused urban continuation forward
per Asti († 1935)
Cittadella, binario per Altavilla e Casale

Il capolinea di Alessandria, in comune con le tranvie per Casale e per Sale, si trovava in corso Crimea, dove successivamente fu costruito il Palazzo di Giustizia[10].

La linea condivideva con la tranvia per Casale la tratta fino al Bivio San Michele, quindi toccava le località di Quargnento e Fubine prima di raggiungere il capolinea di Altavilla Monferrato, situato in località Cittadella, da cui si poteva raggiungere Asti e Casale Monferrato.

La stazione di Altavilla Monferrato, trasformata dopo la chiusura della linea in autostazione dell'ARFEA, ospita dal 1998 il Museo dei Tramways a vapore ed elettrici[11].

Materiale rotabile

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Il parco rotabili della SAMTF, impiegato promiscuamente su tutte le linee sociali a scartamento normale, risultava composto tra il 1927 e il 1930 da dodici locomotive a vapore, 30 rimorchiate a due assi e 70 carri merce[12].

  1. ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 15
  2. ^ a b Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 166
  3. ^ a b Testa, op. cit., cap. 6
  4. ^ Ferdinando Piccinelli, Le società industriali italiane per azioni, Hoepli, Milano, 1902, p. 431
  5. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 567
  6. ^ a b F. Mussa, Progetto per la ricostruzione e l'esercizio delle ferrovie astesi-monferrine - Relazione Generale Archiviato il 27 ottobre 2014 in Internet Archive., Provincia di Alessandria, 1927
  7. ^ Una copia dello stesso è visibile sul sito ferroviedismesse.com Archiviato il 27 ottobre 2014 in Internet Archive., ove viene peraltro riportata un'immagine di dubbia attribuzione ad un veicolo Laviosa trattandosi verosimilmente di un complesso ALb 25 e rimorchiata in servizio sulla linea FS Cerignola-Cerignola Città.
  8. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 569
  9. ^ Ogliari, Sapi, op. cit. vol. 9, p. 764
  10. ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 12
  11. ^ Il "Museo dei Tramways a vapore ed elettrici" di Altavilla Monferrato e l'Ecomuseo del B.M.A., su isral.it, /http://www.isral.it. URL consultato il 27 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014).
  12. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 765

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Le tramvie astesi-monferrine, su ferroviedismesse.com. URL consultato il 27 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2017).
  • Mappa, su openstreetmap.org.