Vai al contenuto

Dominio dei Canossa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Terre matildiche)
Dominio dei Canossa
Dati amministrativi
Nome completoDucato di Tuscia e di Langobardia e delle Marche e di Spoleto e Camerino
Nome ufficialeDucatus Tusciae et Langobardiae et Marchiae et Spoleti et Marchiae Camerinae
Lingue ufficialilatino
Lingue parlatelatino, emiliano, lombardo, dialetti mediani, italiano
CapitaleQuattro Castella
Altre capitaliMantova
Dipendente daSacro Romano Impero, Stato Pontificio
DipendenzeMarca di Tuscia, Ducato di Spoleto, Ducato della Bassa Lorena
Politica
Forma di governoMonarchia
Nascita940 con Adalberto Atto
Causafortificazione del castello di Canossa
Fine1115 con Matilde di Canossa
Causamorte della grancontessa Matilde di Canossa
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEmilia, Toscana, Lombardia, Lazio, Umbria, Abruzzo, Lorena
Territorio originaletra Canossa e Quattro Castella
Religione e società
Religioni preminenticattolicesimo
Religioni minoritarieebraismo
Classi socialiaristocrazia, clero, popolo
Mappa dell'Italia intorno alla metà dell'XI secolo, con evidenziati i domini dei Canossa
Evoluzione storica
Preceduto da Regnum Italicorum
Succeduto da Sacro Romano Impero

Il dominio dei Canossa fu l'insieme dei territori posti sotto la signoria dei Canossa. Raggiunse la massima estensione nell'XI secolo, quando andava da Mantova, a Reggio Emilia, al Parmense, al Modenese e al Ferrarese, arrivando al mar Tirreno, inglobando tutta la Toscana (escluse le isole), l'Umbria occidentale e la Maremma laziale, oltre a una zona della Lombardia compresa tra il Lago d'Iseo e l'Adda.

I primi riferimenti a un potere territoriale dei Canossa si ha con Adalberto Atto,[1] figlio di Sigifredo, che nel 940 iniziò a fortificare la rupe di Canossa, erigendovi un castello. Già sotto il successore, Tedaldo, il dominio si estese da Reggio Emilia a Guastalla e Mantova, oltre che a Modena fino ad arrivare a Bergamo e Brescia.[1] Il papa Giovanni XIV gli donò Ferrara e l'imperatore gli concesse il titolo di marchio.

A estendere ulteriormente i territori della dinastia fu Bonifacio di Canossa. L'imperatore Corrado II il Salico gli concesse la marca di Tuscia nel 1027. Sotto di lui i confini furono estesi all'intera Emilia. Pur avendo proclamato Mantova capitale, la città rimase sempre insofferente al suo dominio. Nel 1037 con un ricevimento estremamente sontuoso sposò Beatrice di Lotaringia, che gli portò in dote vasti possedimenti nel nord Europa, fra Germania e Francia, nei pressi degli attuali Belgio e Lussemburgo. Alla sua morte, avvenuta nel 1052, gli succedette il giovane figlio Federico, che però scomparve appena tre anni dopo. Nello stesso anno (1055), la madre Beatrice aveva sposato in seconde nozze il duca della Bassa Lorena Goffredo il Barbuto, che regnò in vece della moglie e della figlia di lei, sorella di Federico: Matilde di Canossa.

Matilde di Canossa

[modifica | modifica wikitesto]

Matilde divenne signora dei domini di Canossa alla morte del primo marito, Goffredo il Gobbo, nel 1076. Il suo regno si estendeva, oltre che dai territori nell'Europa settentrionale, dalla Lombardia all'alto Lazio, dalla Liguria alla Romagna.

Pietro Diacono, nelle “Cronache Cassinesi”, definisce Matilde Domina Tusciae et Liguriae e Ludovico Antonio Muratori si riferisce a lei come Dux Tusciae et Langobardiae et Marchiae et Spoleti et Marchiae Camerinae. Infatti il ducato di Spoleto fece parte dei territori dei Canossa dal 1043, insieme a Camerino. Dal 1100 fino alla sua morte, avvenuta nel 1115, Matilde resse anche la marca di Verona.

Nel 1111, nella sua residenza del castello di Bianello, fu nominata dall'imperatore Enrico V di Franconia vicario imperiale.

La questione della capitale

[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene la dinastia abbia preso il nome dal castello di Canossa, esso non fu il vero centro politico dello Stato. Bonifacio proclamò Mantova sua capitale, ma la città lo ricambiò con l'infedeltà, rifiutando il titolo. Sostanzialmente una vera capitale non c'è mai stata: capitale era il luogo in cui il margravio soggiornava.
Durante il suo regno, Matilde predilesse come residenza il castello di Bianello, nel cuore dell'attuale comune di Quattro Castella[2].

Signori di Canossa

[modifica | modifica wikitesto]
Adalberto Atto di Canossa
  1. ^ a b Overmann, p.3.
  2. ^ Il Castello, su Bianello.
  • Paolo Golinelli, Matilde e i Canossa nel cuore del Medioevo, Milano, Camunia Editrice SRL, 1991, ISBN 88-7767-104-1.
  • Mario Bernabei, Matilde e il Castello di Canossa, Reggio Emilia, Circuito Castelli Matildici & Corti Reggiane, 2006.
  • Alfred Overmann, La contessa Matilde di Canossa. Sue proprietà territoriali, Roma, Multigrafica Editrice, 1980.
  • Renata Salvarani e Liana Castelfranchi, Matilde di Canossa, il papato, l'Impero, Cinisello Balsamo, 2008.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]