Suillus spraguei
Suillus spraguei | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Sottoclasse | Hymenomycetidae |
Ordine | Boletales |
Famiglia | Suillaceae |
Genere | Suillus |
Specie | S. spraguei |
Nomenclatura binomiale | |
Suillus spraguei (Berk. & M.A.Curtis) Kuntze |
Suillus spraguei Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Suillus spraguei (Berk. & M.A.Curtis) Kuntze è un fungo della famiglia Suillaceae. I corpi fruttiferi hanno il cappello rosso scuro, asciutto al tatto e ricoperto di scaglie. I pori sono gialli, giallo-brunastri nei funghi più vecchi. Sul gambo è presente un anello grigiastro.
Suillus spraguei è una specie micorrizica e si trova associata a pini, in particolare al pino strobo; il carpoforo cresce sul terreno, tra l'inizio dell'estate e l'autunno. Proviene dall'est dell'Asia, dal nord-est del Nord America e dal Messico nei luoghi dove è presente l'albero a cui è associato. È un fungo commestibile. Somiglia a diverse altre specie del genere Suillus, come Suillus decipiens, anche se queste specie possono essere distinte da differenze nel colore e nelle dimensioni.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo esemplare fu trovato nel 1856 in Nuova Inghilterra da Charles James Sprague, ma fu descritto solo nel 1872 da Miles Joseph Berkeley e Moses Ashley Curtis, che lo chiamarono Boletus spraguei. In una pubblicazione dell'anno seguente, un micologo statunitense, Charles Horton Peck, chiamò la specie Boletus pictus. Berkeley e Curtis avevano anche descritto un fungo che ritenevano un'altra specie (Boletus murraii), che poi si rivelò essere un giovane esemplare di S. spraguei[1]. Anche se la descrizione di Peck fu pubblicata nel 1873, aveva spedito il documento per farlo stampare prima di quello di Berkeley e Curtis. Però, nel 1945 Rolf Singer segnalò che Boletus pictus era omonimo a una specie di poliporo descritto da Carl Friedrich Schultz nel 1806[1].
L'epiteto spraguei è un omaggio a Sprague, mentre pictus significa "dipinto", "colorato"[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il cappello ha un diametro che varia dai 3 ai 12 cm e la sua forma dipende dall'età del fungo: da giovane è conico o convesso, appianato negli esemplari maturi. Il margine del cappello è inizialmente involuto, poi disteso[3]. La superficie del cappello è ricoperta da filamenti e scaglie. La colorazione di queste ultime varia dal rosa al bruno-rossastro, sbiadendo e diventando grigio-bruno o giallastro negli esemplari maturi. Sotto le scaglie, la superficie del cappello varia dal giallo all'arancione giallastro. A differenza di molte altre specie del genere Suillus, che hanno un cappello umido o vischioso, S. spraguei è asciutto. La carne è gialla[4].
I pori sono gialli e misurano da 0,5 a 5 mm; i tubuli si estendono dai 4 agli 8 mm di profondità[3] e sono lievemente decorrenti. Gli esemplari più giovani possono presentare una cortina parziale che copre i pori che si stanno ancora sviluppando; con l'espansione del cappello quella si strappa e rimane un anello grigiastro sul gambo. Quest'ultimo misura da 4 a 12 cm in altezza e da 1 a 2,5 cm in spessore. La forma è cilindrica, talvolta alla base è quasi a forma di bulbo[3][4]. È presente un anello nella metà superiore del gambo; sotto di esso il gambo è coperto da filamenti e ha una colorazione bruna-rossastra, gialla al di sopra[4]. Il gambo non è quasi mai cavo.[5] La carne di tutto il corpo fruttifero (cappello, pori e gambo) vira al brunastro se danneggiata[4][6].
Le spore di S. spraguei sono color oliva tendente al bruno[7]. La loro superficie è liscia e misurano 9–11 per 3–4.5 µm; di profilo sono asimmetriche, di fronte appaiono oblunghe.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]S. spraguei si riconosce facilmente perché è associato con il pino strobo. Nonostante questo lo renda difficile da confondere con altri funghi[6], ha caratteristiche simili a altre specie di Suillus. S. spraguei può ricordare S. ochraceoroseus, ma quest'ultimo ha spore più scure, gambo più sottile ed è associato al larice[8]. S. cavipes, un'altra specie associata al larice, tende più al bruno e ha il gambo cavo[9]. S. lakei ha una colorazione meno intensa di S. spraguei, un gambo più basso e cresce di solito sotto all'abete di Douglas[10]. Il cappello dei giovani di S. decipiens è meno rosso di quelli di S. spraguei, ma gli adulti hanno una colorazione confondibile. S. decipiens ha le spore di forma irregolare ed è generalmente più piccolo: il cappello varia da 4 ai 7 cm di diametro, il gambo è spesso da 0,7 a 1,6 cm e alto da 4 a 7. Cresce nel sud-est degli Stati Uniti d'America, dal New Jersey alla Florida e al Texas[11].
Commestibilità
[modifica | modifica wikitesto]È una specie commestibile[12]. Il suo sapore è stato descritto come "leggermente fruttato"[4]. Diventa nerastro quando cotto[7]. Alcune fonti hanno descritto il fungo "di commestibilità mediocre" perché aveva un sapore leggermente acido[13]. Il libro del 2007 100 Edible Mushrooms lo considera mediocre perché la carne ha una consistenza gelatinosa[14].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Suillus spraguei è micorrizico e cresce associato a specie di pino[15], solitamente con il pino strobo[16]. In Asia cresce sotto pino coreano, Pinus armandii[17], Pinus pumila e pino bianco del Giappone[18]. In Nord America appare prima di altri boleti, a partire da giugno fino a settembre-ottobre[3][6].
Suillus spraguei ha una distribuzione disgiunta[19]: proviene da Cina[20], Giappone[21], Corea[22] e Taiwan[23]. In Nord America il suo areale si estende dal Canada (Nuova Scozia)[4] alla Carolina del Sud e al Minnesota[3]. Si trova anche in Messico (Coahuila e Durango)[19] ed è stato introdotto in Europa (Germania e Paesi Bassi)[24].
Può essere parassitato dal fungo Hypomyces completus, che appare inizialmente come macchie di muffa biancastra sulla superficie del cappello o del gambo, per poi estendersi rapidamente e produrre conidi. La muffa diventa gialla, poi bruna, bruna-verdastra e infine nera quando forma l'ascocarpo[25].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Singer R., The Boletineae of Florida with notes on extralimital species II. The Boletaceae (Gyroporoideae), in Farlowia, vol. 2, 1945, pp. 223-303.
- ^ Weber NS, Smith AH., The Mushroom Hunter's Field Guide, Ann Arbor, Michigan, University of Michigan Press, 1980, p. 95, ISBN 0-472-85610-3.
- ^ a b c d e Bessette et al, pp. 246-47.
- ^ a b c d e f (EN) Grund DW, Harrison AK., Nova Scotian Boletes, Lehre, Germany, J. Cramer, 1976, pp. 162-63, ISBN 3-7682-1062-6.
- ^ (EN) McKnight VB, McKnight KH., A Field Guide to Mushrooms, North America, Boston, Massachusetts, Houghton Mifflin, 1987, pp. 118, Plate 11, ISBN 0-395-91090-0.
- ^ a b c Russell B., Field Guide to Wild Mushrooms of Pennsylvania and the Mid-Atlantic, Pennsylvania State University Press, 2006, p. 122, ISBN 978-0-271-02891-0.
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- ^ Arora D., Mushrooms Demystified: A Comprehensive Guide to the Fleshy Fungi, Berkeley, California, Ten Speed Press, 1986, p. 507, ISBN 0-89815-169-4.
- ^ Bessette et al, p. 233.
- ^ Bessette et al, pp. 242-43.
- ^ Bessette et al, p. 234.
- ^ Miller HR, Miller OK., North American Mushrooms: a Field Guide to Edible and Inedible Fungi, Guilford, Connecticut, Falcon Guide, 2006, p. 359, ISBN 0-7627-3109-5.
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- ^ Rogerson CT, Samuels GJ., Boleticolous species of Hypomyces, in Mycologia, vol. 81, n. 3, 1989, pp. 413-32, DOI:10.2307/3760079, JSTOR 3760079.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bessette AE, Roody WC, Bessette AR., Boletes of North America, New York, Syracuse University Press, 2000, ISBN 978-0-8156-0588-1.
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