Stellaria media
Centocchio comune | |
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Stellaria media | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
Ordine | Caryophyllales |
Famiglia | Caryophyllaceae |
Tribù | Alsineae |
Genere | Stellaria |
Specie | S. media |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Caryophyllidae |
Ordine | Caryophyllales |
Famiglia | Caryophyllaceae |
Genere | Stellaria |
Specie | S. media |
Nomenclatura binomiale | |
Stellaria media (L.) Vill., 1789 | |
Sinonimi | |
Alsine media | |
Nomi comuni | |
budellina |
Il centocchio comune (Stellaria media (L.) Vill., 1789) è una piccola pianta (alta fino a 40 cm) bienne, di aspetto erbaceo e molto comune sul territorio italiano, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae[1].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere (Stellaria) è di origine latina e fa riferimento alla forma stellata del fiore. I nomi comuni (specialmente quelli vernacolari) fanno facilmente riferimento agli animali pennuti (sia uccelli che animali da pollaio) che si cibano delle giovani piante e dei suoi semi.
In inglese questa pianta si chiama: Chickweed; mentre i francesi la chiamano: Mouron des oiseaux; i tedeschi la chiamano: Vogelmiere.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Normalmente questa pianta è strisciante e piccola, ma in certi casi può arrivare fino a 80 cm di estensione. La forma biologica della pianta è emicriptofita bienne/terofita reptante (T rept/H bien) : piante a ciclo biennale con fusti striscianti e con gemme poste a livello del terreno.
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono sottili è sono del tipo fittonante.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]Il fusto è strisciante o sdraiato di colore rossastro, mentre i rami sono ascendenti a sezione cilindrica con 1 o 2 file di peli alternate presenti soprattutto negli internodi. È una pianta molto ramosa; la ramosità si sviluppa per propaggine ai nodi che spesso producono radici se sono a contatto col terreno.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]La forma delle foglie è ovata o ellittica – cuoriforme con base arrotondata e apice acuto; il margine è intero; sono inoltre glabre. Le foglie basali sono picciolate, quelle superiori sono sessili. Il picciolo e pubescente o cigliato. La disposizione delle foglie lungo il fusto è opposta. Dimensioni delle foglie: 1 – 2 cm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza a dicasio normalmente si trova all'apice della ramosità, ma a volte è disposta all'ascella di brattee verdi (in questo caso si tratta di un singolo fiore). I peduncoli di sostegno del fiore sono lievemente riflessi. Lunghezza dei peduncoli fiorali: 1 – 3 cm.
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono pentameri, ermafroditi, attinomorfi, dialipetali ed eteroclamidati.
- Calice: i 5 sepali sono liberi fra di loro ed hanno la forma ovale-oblunga con apice ottuso, sono lunghi 3 – 5 mm. I sepali sono inoltre cigliati.
- Corolla: i 5 petali, anche questi liberi sono bilobati (cioè divisi in due parti fin quasi alla base) e completamente bianchi, sono uguali o lunghi 2/3 dei sepali (a volte sono mancanti). I petali durante la notte o in caso di cattivo tempo si chiudono.
- Androceo: gli stami sono variabili (normalmente sono da 3 a 5, ma possono arrivare fino a 10 e a volte addirittura sono completamente assenti).
- Gineceo: l'ovario e supero e sincarpico; gli stili sono 3.
- Fioritura: normalmente da aprile a giugno; secondo le zone più o meno temperate cresce in preferenza nei mesi invernali quando il terreno è umido o ricco d'acqua e può fiorire da gennaio a dicembre; .
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto consiste in una capsula ovale (o piriforme) deiscente (a maturità) per 6 denti lunghi un terzo della lunghezza della capsula mentre la capsula può essere lunga 1,5 – 2 volte il calice che è persistente. All'interno sono contenuti diversi semi reniformi appiattiti di colore brunastro provvisti sul dorso di 4 serie di protuberanze tondeggianti. La dimensione dei semi va da 0,8 a 1,3 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: tramite api[2] e mosche.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il geoelemento di questa specie è Cosmop. ossia “Cosmopolita”, è quindi una pianta relativa a tutte le zone del mondo, nessuna in particolare evidenza. Probabilmente si tratta di una pianta archeofita, inizialmente di origine mediterranea, e poi in seguito divenuta cosmopolita.
- Distribuzione: la specie è diffusa in tutto il mondo e in Italia è comunissima.
- Habitat: questa pianta si trova un po' dappertutto nei campi coltivati, nelle zone frequentate dal bestiame, nei giardini ma anche in zone ruderali e sui margini di strade e sentieri. È facile trovarla anche nei centri urbani (è una pianta sinantropa). In effetti questa pianta è indifferente al tipo di suolo; comunque è nitrofila.
- Distribuzione altitudinale: dal piano fino a 1600 m s.l.m., raramente fino a 2500 m s.l.m..
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Sono note le seguenti sottospecie:[1]
- Stellaria media subsp. media
- Stellaria media subsp. romana Beger
Variabilità
[modifica | modifica wikitesto]Stellaria media insieme ad altre due specie (Stellaria neglecta e Stellaria pallida) formano un instabile complesso polimorfo per la presenza di individui diploidi e tetraploidi. La variabilità si manifesta attraverso diversi caratteri; qui ne elenchiamo alcuni:
- la pelosità in generale,
- la forma delle foglie,
- la lunghezza delle varie parti delle piante,
- la forma dei sepali,
- lo sviluppo dei petali,
- il numero degli stami.
Alcuni autori individuano fino a 50 forme intermedie per questa specie, questo perché i caratteri possono mescolarsi in ogni possibile combinazione.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]Le due specie seguenti, insieme alla Stellaria media, appartengono ad un gruppo di specie molto simili (vedi il paragrafo “Variabilità”):
- Stellaria neglecta Weihe: i petali sono più grandi dei sepali; gli stami sono più numerosi (quasi sempre 10); la dimensione dei semi va da 1,1 a 1,7 mm.
- Stellaria pallida (Dumort.) Piré: i petali sono quasi nulli o assenti; i sepali sono piccoli (minori di 3 mm); i semi sono minori di 0,8 mm.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]- Sostanze presenti: saponine, sali alcalini, tannino, vitamine del gruppo B e C.
- Proprietà curative: diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), vulnerarie (guarisce ferite) e astringenti (limita la secrezione dei liquidi), galattogoga (aumenta la secrezione lattea), carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali), espettorante (favorisce l'espulsione delle secrezioni bronchiali), lassativa (ha proprietà purgative) e diaforetica (agevola la traspirazione cutanea).
- Parti usate: foglie e semi, raccolti in estate; si usa sotto forma di infuso o tintura. Le parti prima vanno essiccate al sole. Vengono consigliati anche bagni al “Centocchio” per depurare la pelle (prurito, eczema, foruncoli) oppure impacchi sulle parti irritate.
Cucina
[modifica | modifica wikitesto]In alcune zone il “centocchio” viene mangiato in insalata (solo le parti apicali), cotto o in forma di pesto; ma si deve fare attenzione per la presenza di saponina.
Giardinaggio
[modifica | modifica wikitesto]Il “centocchio” se coltivato in giardino o in vaso non presenta particolari difficoltà. Deve essere sistemato in una zona semi – ombreggiante e va annaffiato molto spesso (il terreno deve risultare sempre umido). Si riproduce esclusivamente per seme, anche se i fusti possono emettere radici avventizie. In un anno una pianta può produrre oltre diecimila semi che (si dice) rimangono quiescenti, nel terreno, fino a 80 anni.
Altre informazioni
[modifica | modifica wikitesto]- In più di qualche caso il “centocchio comune” è considerata una pianta infestante per il suo rapidissimo sviluppo; inoltre, occupa spazio altrimenti disponibile per specie più utili, e assorbe molto azoto dal terreno impoverendolo velocemente.
- Tra gli animali si è notato che le oche sono ghiotte di quest'erba. Sembra che stimoli la femmina all'imbecco della prole.
- È spesso confusa con la mordigallina.[3][4]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Stellaria media, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 20 settembre 2023.
- ^ http://www.florabeilles.org/serie/stellaria-neglecta_apis-mellifera
- ^ Paola Marucci, Centocchio, la stellina dei prati, su Foglie di Alchemilla, 30 gennaio 2015. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ ▷Centocchio in cucina, come riconoscerlo ed utilizzarlo Le mie RICETTE con e senza, su Le mie RICETTE con e senza, 20 marzo 2018. URL consultato il 7 gennaio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
- Roberto Chej, Piante medicinali, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1982.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 767.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 208, ISBN 88-506-2449-2.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stellaria media
- Wikispecies contiene informazioni su Stellaria media
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fungoceva.it. URL consultato il 16-09-2008.
- Flora delle Alpi Marittime, su floramarittime.it. URL consultato il 16-09-2008.
- Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 16-09-2008.
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 16-09-2008.
- Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 16-09-2008.
- Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 16-09-2008.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007570456405171 |
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