Stardust (film 2007)
Stardust è un film del 2007 diretto da Matthew Vaughn e basato sull'omonimo romanzo di Neil Gaiman.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il giovane Dunstan Thorn, eludendo la sorveglianza dell'anziano guardiano del muro di pietra che separa il mondo umano ordinario da quello sconosciuto e magico del regno di Stormhold, riesce ad entrare in quest'ultimo. Qui conosce la giovane principessa Una, tenuta prigioniera da una strega che si sposta su un carro ambulante di mercato in mercato, che gli dona un bucaneve di vetro in cambio di un bacio. Dopo una notte passata insieme i due concepiscono un bambino, che appena neonato viene consegnato a Dunstan dal guardiano del muro, dicendogli che il suo nome è Tristan.
Cresciuto nell'Inghilterra vittoriana, quest'ultimo si invaghisce di Victoria, ragazza egocentrica e calcolatrice. Nel frattempo, nel regno di Stormhold, il re è in fin di vita e chiama al proprio capezzale i figli maschi per discutere della successione al trono. Il sovrano, astuto e senza scrupoli, prima di morire decreta che il trono spetterà di diritto all'erede maschio in grado di riportargli il topazio che nel frattempo lancia tra le stelle: il gioiello ricade sulla terra dopo essersi scontrato con una stella cadente, che precipita anch'essa. Tristan e Victoria osservano la caduta del corpo celeste e il ragazzo, per fare colpo su di lei, le promette che le porterà quella stella come segno d'amore.
Essa assume le fattezze di una bellissima ragazza di nome Yvaine con indosso il gioiello del re. Il cuore di una stella in forma umana, nel regno di Stormhold, garantisce eterna giovinezza e immortalità a chi ne entra in possesso: per questo motivo, la giovane diventa l'obiettivo di una triade di streghe sorelle molto vecchie, nonché degli eredi al trono del regno, Septimus e Primus, unici due dei sette figli del re ad essere rimasti in vita (poiché gli altri si sono uccisi tra di loro e per una maledizione i fratelli morti seguono le vicende come fantasmi ); delle tre megere è Lamia a partire alla ricerca di Yvaine (dopo essere tornata giovane con la poca polvere rimasta della precedente stella). Tristan dapprima cerca di portare quest'ultima al di là del muro per consegnarla come trofeo alla sua Victoria, ma poi, resosi conto del pericolo in cui versa la stella, ne assume le difese (durante il sonno le stelle gli mostrano il destino della loro precedente sorella uccisa dalle streghe).
Il ragazzo salva Yvaine da un attacco di Lamia (durante il quale il principe Primus rimane ucciso), e i due usano una Candela di Babilonia (un artefatto che consente di trasportarsi nel luogo desiderato, e che Una aveva consegnato al figlio neonato) finendo tra le nuvole (luogo pensato da Yvaine), dove vengono catturati dai pirati di un veliero volante comandato da Capitan Shakespeare (che ha scelto questo nome in onore del celeberrimo drammaturgo); quest'ultimo, che a dispetto della fama che si è voluto costruire è un uomo molto gentile, fa amicizia con Tristan e Yvaine, insegnando al primo la scherma e alla seconda la danza. Dopo aver lasciato la nave del capitano, i due confessano il loro reciproco amore; Tristan decide perciò di portare una ciocca di capelli di Yvaine a Victoria, per dirle che non è più interessato a sposarla dato che è innamorato della ragazza: quando però la ciocca si trasforma in polvere di stelle, capisce che Yvaine morirà se dovesse attraversare il muro, e si precipita indietro per salvarla.
Nel frattempo, le strade di Uggiosa Sal (la fattucchiera che tiene prigioniera Una, la quale era stata creduta morta anche dai fratelli) e quella della strega cacciatrice Lamia s'incrociano davanti alla breccia nel muro che collega i due mondi, e quest'ultima la uccide; la strega regina porta Yvaine e Una nella propria dimora con l'intenzione di estirpare il cuore alla prima e di schiavizzare la seconda. Tristan, messo al corrente dell'accaduto, corre al palazzo di Lamia dove incontra Septimus, anch'egli sulle tracce della stella e giunto in ritardo sui tempi: i due, pur non fidandosi l'uno dell'altro, decidono di entrare nell'edificio insieme.
Una volta posta Yvaine sul tavolo sacrificale dalle due sorelle della strega, Empusa e Mormo, nel castello irrompono Tristan e Septimus, mentre Una resta chiusa fuori dalla dimora: Septimus uccide Empusa e Tristan giustizia Mormo. Lamia elimina Septimus con una bambola vudù e si scontra direttamente con Tristan, cercando però di non ucciderlo prima di aver estirpato il cuore alla stella poiché, se morisse, a Yvaine si spezzerebbe, rendendolo inutilizzabile. Quest'ultima allora, chiedendo a Tristan di stringerla e di chiudere gli occhi, avvertendo il reciproco amore, si illumina investendo con tutto il proprio bagliore la strega, uccidendola.
Ricongiuntosi con la madre, Tristan scopre di essere l'ultimo erede maschio del regno di Stormhold e, preso in consegna il topazio da Yvaine, viene incoronato sovrano (mentre i fantasmi dei principi scompaiono in quanto la pietra è stata ritrovata da un erede maschio); Una e Dunstan si ritrovano e si sposano anch'essi. Dopo ottant'anni di regno, Tristan e Yvaine usano la Candela di Babilonia per ascendere al cielo, dove vivono insieme sotto forma di stelle.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1999 Miramax opzionò il romanzo fantasy Stardust, dello scrittore Neil Gaiman, al fine di realizzarne una trasposizione cinematografica. Tuttavia, dopo alcuni ritardi della produzione, la cosa si risolse con nulla di fatto ed i diritti tornarono a Gaiman.[1][2]
Successivamente, Gaiman coinvolse il regista Terry Gilliam ed il produttore Matthew Vaughn. Dopo che Gilliam abbandonò il progetto in favore de I fratelli Grimm e l'incantevole strega, anche Vaughn lo seguì, preferendo dirigere The Pusher. Gaiman e Vaughn tornarono in trattative dopo che questi abbandonò la regia di X-Men - Conflitto finale e, nel gennaio 2005, Vaughn acquisì i diritti cinematografici dell'opera.[3] Ad ottobre 2005, accettò di dirigere e produrre Stardust per Paramount Pictures, con un budget di circa 70 milioni di dollari.[4]
Sceneggiatura
[modifica | modifica wikitesto]Durante la creazione dell'audiolibro di Stardust, Gaiman si rese conto che, anche se il film avesse cercato di essere quanto più possibile fedele al romanzo, avrebbe fallito nell'intento per via di una durata proibitiva (quasi 10 ore e mezza) e del tono serio del romanzo, i cui temi trattati lo rendevano praticamente una "favola per adulti". Ha dato quindi il beneplacito a Vaughn e Jane Goldman di accorciare la vicenda e di aggiungere tocchi di humor alla sceneggiatura.[1][5] Il regista ha descritto questa versione di Stardust come "La storia fantastica con lo spirito di Prima di mezzanotte".[6] Riguardo alle differenze tra il romanzo e il film, Gaiman ha dichiarato: "Ritengo che la mia esperienza nel campo dei fumetti sia stata veramente utile, perché ora, nella mia testa, credo che [il film] sia la versione Terra-Due di Stardust. È solamente un'altra versione di Stardust, un universo parallelo con Robert De Niro ed altri elementi. Ho anche incontrato delle persone che hanno amato il film ed erano scontente che nel libro non ci fossero delle cose che Vaughn aveva inventato".[7]
Per i nomi delle streghe, assenti nel libro, Vaughn e Goldman si sono ispirati alle altre opere di Gaiman, The Books of Magic (per Empusa) e Neverwhere (per Lamia).[8]
Casting
[modifica | modifica wikitesto]Nel marzo 2006, sono entrati nel cast Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Claire Danes, Charlie Cox e Sienna Miller. Vaughn ha scelto personalmente Danes, Cox e Pfeiffer, mentre le sue due scelte per il ruolo di Capitan Shakespeare erano De Niro e Jack Nicholson. Stephen Fry era entrato in trattative per il medesimo ruolo, ma Vaughn ha scelto De Niro al suo posto.[9]
Il ruolo di Yvaine è stato inizialmente offerto a Sarah Michelle Gellar.[10] Anche dopo che Cox aveva passato il provino per interpretare Tristan, Vaughn ha preferito non confermarlo nel ruolo finché non fosse comprovata la sua alchimia con l'interprete di Yvaine.[11]
Quintus avrebbe dovuto essere interpretato dal comico Noel Fielding, ma, in seguito ai problemi di salute di quest'ultimo, è stato rimpiazzato da Adam Buxton.[12]
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]La lavorazione del film è cominciata ad aprile del 2006 ai Pinewood Studios di Londra. Le riprese si sono svolte anche a Wester Ross, in Scozia[13], all'isola di Skye, ed in Islanda.[14]
Le riprese sono terminate il 13 luglio 2006.[15]
Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]Stardust (Original Motion Picture Soundtrack) colonna sonora | |
---|---|
Artista | Ilan Eshkeri |
Pubblicazione | 11 novembre 2007 |
Durata | 53:44 |
Genere | Colonna sonora |
Etichetta | Decca Records |
I titoli di coda del film sono accompagnati dalla canzone dei Take That Rule the World, assente nell'edizione CD.[16] Nei trailer americano e inglese è presente l'inizio strumentale di Eradication Instincts Defined, della band black metal norvegese Dimmu Borgir.[17]
Preludio 2 in do minore dal primo libro de Il clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach è stato adattato per la prima parte della scena riguardante la locanda di Lamia. L'Opus 46, No. 6 in Re maggiore dalle Danze slave di Antonín Dvořák è stato adattato per la scena di ballo a bordo del veliero volante. Galop Infernale (più comunemente noto come can-can) di Orfeo all'inferno di Jacques Offenbach è presente durante il combattimento tra gli uomini del capitano Shakespeare e quelli di Septimus.
- Prologue (Through the Wall) – 3:45
- Snowdrop – 2:46
- Tristan – 0:40
- Shooting Star – 3:26
- Three Witches – 2:42
- Yvaine – 2:48
- Septimus – 1:22
- Creating the Inn – 1:58
- Lamia's Inn – 8:04
- Cap'n' Shakespeare – 1:27
- Flying Vessel – 3:41
- Cap'n's At The Helm – 1:01
- Tristan & Yvaine – 2:05
- Pirate Fight – 2:03
- The Mouse – 2:25
- Lamia's Lair – 3:57
- Lamia's Doll – 1:41
- Zombie Fight – 1:08
- The Star Shines – 3:21
- Coronation – 2:32
- Epilogue – 0:52
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è uscito nelle sale statunitensi il 10 agosto 2007 (dopo un'anteprima a Los Angeles il 29 luglio). In Italia è stato distribuito il 12 ottobre 2007 da Universal Pictures; la direzione del doppiaggio è di Massimiliano Manfredi e l'adattamento dei dialoghi di Ruggero Busetti, per C.V.D.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]Su Rotten Tomatoes, il film è stato promosso dal 77% delle 197 recensioni professionali e dall'86% del pubblico; il consenso generale recita «Interpretazione fedele che cattura la giocosità, l'azione e l'umorismo eccentrico di Neil Gaiman, Stardust si destreggia tra più generi e toni per creare un'esperienza fantastica».[18] Su Metacritic, il film ha un punteggio di 66/100 basato su 33 recensioni professionali, e di 8,7/10 da parte di 358 recensioni del pubblico.[19]
Roger Ebert lo ha definito un film divertente e gli ha dato una valutazione di 2,5 stelle su 4, ma ne ha criticato il ritmo giudicandolo disordinato e dispersivo.[20] Bruce Diones di The New Yorker lo ha definito «più sorprendente ed efficace del tipico spettacolo per bambini».[21] John Anderson di Variety ha scritto: «Cosparso di umorismo ironico, battute abbastanza per adulti e alcuni volti noti che si comportano in modo molto sciocco, questa storia avventurosa dovrebbe avere un fascino particolare per i fan di La storia fantastica, ma in ogni caso non verrà mai scambiato per un film rigorosamente per bambini»; Anderson ha elogiato la Pfeiffer per il suo tempismo comico, e ha definito la performance di De Niro «avvincente come un incidente d'auto»; ha inoltre affermato che la storia d'amore è la parte meno avvincente del film, ma lo slancio della storia e l'umorismo lo tengono insieme.[22]
Stephen Holden del The New York Times ha scritto: «Michelle Pfeiffer è Lamia, una strega deliziosamente malvagia come mai prima d'ora» e ha suggerito dovrebbe essere al centro del film; Holden ha affermato il casting di Danes è stato sbagliato, e descrive la performance di De Niro come «un pezzo ispirato di folle divertimento, o un imbarazzante imbarazzo».[23] Michael Dwyer di The Irish Times descrive il film come «piacevole nel suo essere stravagante, ma gravato da eventi slegati, e avrebbe dovuto essere sottoposto a tagli più rigorosi nella camera di montaggio»; Dwyer critica i dissonanti camei di Gervais e De Niro, e come Holden afferma che Danes non è in parte, ma loda la Pfeiffer dicendo che dà al film «il bacio della vita».[24] Dan Jolin di Empire lo ha definito «irregolare ma molto divertente, che trasporta un sacco di umorismo nero in una storia fiabesca dolce se non sciocca».[25]
Glenn Kenny di Premiere l'ha definita «una fantasia strabiliante ed elaborata che viene attraversata dall'adrenalina e dall'atteggiamento del film d'azione».[26] Time Out ha paragonato il film a I banditi del tempo e La storia fantastica, affermando però che «manca dell'originalità del primo e del cuore di quest'ultimo».[27] Tim Robey di The Telegraph ha scritto: «C'è una spudorata vena romantica qui, abbastanza benvenuta in un genere mirato ai ragazzi che di solito punta sul fatto che le battaglie sono fantastiche e che l'amore è per i buoni a nulla».[28] Philip French di The Observer ha affermato che il film «fallisce su tutti i livelli», e riferendosi a una scena con De Niro ha dichiarato che «mette a nudo nuove profondità di imbarazzo nel campo».[29] Deborah Ross di The Spectator ha definito il film «un enorme e familiare mucchio di nulla che potrebbe piacere ai bambini di sei anni e ai nerd del fantasy, ma questo è tutto».[30] Al contrario, David Germain di Associated Press lo ha inserito alla posizione numero 7 tra i migliori film del 2007.[31]
Incassi
[modifica | modifica wikitesto]Stardust, costato circa 70000000 $, ha incassato in totale 137515140 $.[32]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2007 - Phoenix Film Critics Society Awards[33]
- Miglior film passato inosservato
- 2008 - Saturn Award[34]
- Candidatura per il Miglior film fantasy
- Candidatura per la Miglior attrice non protagonista a Michelle Pfeiffer
- Candidatura per i Migliori costumi a Sammy Sheldon
- 2008 - Empire Awards[35]
- Miglior sci-fi / fantasy
- 2008 - GLAAD Media Award[36]
- Miglior film della grande distribuzione
- 2008 - Premio Hugo[37]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Brooke Tarnoff, Neil Gaiman, Stardust Interview, su UGO: Underground Online. URL consultato il 29 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2007).
- ^ (EN) Sam Adams, All of a sudden, his fantasies are turning to reality, su Los Angeles Times, 5 agosto 2007.
- ^ (EN) Adam Dawtrey, Vaughn pushes ahead with 'U.N.C.L.E.' feature, su Variety, 16 gennaio 2005. URL consultato il 29 aprile 2007.
- ^ (EN) 'Stardust' Author Neil Gaiman Tells Why He Turns Down Most Adaptations – But Not This One, su MTV, 10 agosto 2007. URL consultato il 14 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2010).
- ^ (EN) Anthony Breznican, Storyteller Gaiman wishes upon a star, su USA Today, 30 luglio 2007. URL consultato il 27 settembre 2007.
- ^ (EN) Edward Douglas, Exclusive: Stardust Director Matthew Vaughn, su superherohype.com, 2 agosto 2007. URL consultato il 31 gennaio 2011.
- ^ (EN) Helen O'Hara, Six Seasons Planned For HBO's American Gods Adaptation, su empireonline.com, 28 giugno 2013. URL consultato il 30 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2013).
- ^ (EN) Neil Gaiman, Neil Gaiman's Journal: April 2006, su neilgaiman.com (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2006).
- ^ (EN) Damon Wise, Stardust is a fairytale like no other, Londra, The Times, 29 settembre 2007. URL consultato il 29 settembre 2007.
- ^ Sarah Michelle Gellar Turned Down 'Stardust' Role For Her Husband, su starpulse.com. URL consultato il 24 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2007).
- ^ (EN) Mark Olsen, 'Stardust' gave him the space to grow: a fanciful tale with a big-name cast offered a test for Charlie Cox, su Los Angeles Times, 5 agosto 2007.
- ^ (EN) Stardust Movie: Interview With Neal Gaiman, su stardustfamily.com. URL consultato il 29 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2016).
- ^ (EN) Highland films screened at Cannes, BBC.co.uk, 12 maggio 2006. URL consultato il 3 settembre 2007.
- ^ (EN) Michael Fleming, A sprinkling of 'Stardust', su Variety, 6 marzo 2006. URL consultato il 29 aprile 2007.
- ^ (EN) OLV INTERNATIONAL Road Trip: The Enchanting Locations of Stardust. URL consultato il 28 settembre 2007 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
- ^ (EN) Soundtrack: Stardust, su takethat.com. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Dimmu Borgir music featured in Stardust trailer; band to shoot video for "The Sacrilegious Scorn", su bravewords.com, 23 luglio 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Stardust, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 23 febbraio 2023.
- ^ (EN) Stardust, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Dust 'til dawn, su rogerebert.com, 9 agosto 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Bruce Davis, Stardust, The New Yorker, 20 agosto 2007. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2008).
- ^ (EN) John Anderson, Stardust, Variety, 1º agosto 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Stephen Holden, When Stars (Celestial) Fall, and Stars (Hollywood) Fly, The New York Times, 10 agosto 2007. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2011).
- ^ (EN) Michael Dwyer, Stardust, The Irish Times, 19 ottobre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2019).
- ^ (EN) Dan Jolin, Stardust Review, Empire, 28 settembre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Glenn Kenny, Stardust, Premiere, 8 settembre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
- ^ (EN) Stardust, Time Out, 16 ottobre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Tim Robey, Film reviews: Stardust, The Last Legion, The Dark is Rising, Nancy Drew, Daddy Day Camp and more..., The Telegraph, 19 ottobre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Philip French, Stardust, The Observer, 21 ottobre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Deborah Ross, Familiar fantasy, The Spectator, 17 ottobre 2020. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) David Germain, ‘No Country for Old Men’ earns nod from AP critics, Associated Press, 27 dicembre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2008).
- ^ (EN) Stardust, su Box Office Mojo, IMDb.com. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Erin Maxwell, Phoenix critics adore ‘Old Men’, Variety, 19 dicembre 2007. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) The 34th Saturn Awards Nomination, su saturnawards.org. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2013).
- ^ (EN) The Sony Ericcson Empire Awards 2008, su empireonline.com. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
- ^ (EN) Robert De Niro to be honored at 27th Annual GLAAD Media Awards in New York, su glaad.org. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) 2008 Hugo Award Results Announced, su thehugoawards.org, 9 agosto 2008. URL consultato il 29 giugno 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su stardustmovie.com.
- (EN) Stardust, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Stardust, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Stardust, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Stardust, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Stardust, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
- Stardust, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
- Stardust, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- Stardust, su Comingsoon.it, Anicaflash.
- (EN) Stardust, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Stardust, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Stardust, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Stardust, su FilmAffinity.
- (EN) Stardust, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Stardust, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Stardust, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Stardust, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 176477450 · LCCN (EN) no2007152743 · GND (DE) 1043128980 |
---|