Sonja Henie
Sonja Henie | |||||||||||||||||||||
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Sonja Henie nel 1936 | |||||||||||||||||||||
Nazionalità | Norvegia | ||||||||||||||||||||
Altezza | 165 cm | ||||||||||||||||||||
Pattinaggio di figura | |||||||||||||||||||||
Specialità | Pattinaggio artistico su ghiaccio singolo | ||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1936 | ||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||
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Sonja Henie (Oslo, 8 aprile 1912 – Oslo, 12 ottobre 1969) è stata una pattinatrice artistica su ghiaccio, attrice e collezionista d'arte norvegese, vincitrice di tre ori olimpici e dieci titoli mondiali negli anni venti e anni trenta, considerata una delle più grandi campionesse di pattinaggio di figura di tutti i tempi. Dopo il ritiro dalle competizioni, intraprese la carriera di attrice cinematografica a Hollywood.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I successi sportivi
[modifica | modifica wikitesto]Sonja Henie partecipò ai I Giochi olimpici invernali nel 1924 non ancora dodicenne, accreditata come la più giovane partecipante ai Giochi. Nel concorso di pattinaggio individuale femminile fu ottava su otto partecipanti,[1] ma si fece notare per l'eccellente esecuzione del programma libero, anche se poco variato, al punto che il Rapporto Ufficiale di quell'edizione dei Giochi pronosticava per la giovane norvegese un grande avvenire. La previsione non tardò a realizzarsi. Nel 1927 la quindicenne Sonja Henie vinse il suo primo titolo mondiale. Ne avrebbe vinti dieci consecutivi, regina incontrastata dell'artistico femminile dal 1927 al 1936. Nello stesso periodo vinse consecutivamente sei campionati europei e tre titoli olimpici, nel 1928, nel 1932 e nel 1936. Nessun'altra pattinatrice è riuscita finora ad eguagliare tali risultati.
È tuttora una dei soli sei atleti che hanno vinto tre medaglie d'oro consecutive ai Giochi olimpici invernali, insieme con lo svedese Gillis Grafström (1920-28) nel pattinaggio di figura, il tedesco dell'est Ulrich Wehling (1972-80) nella combinata nordica, la statunitense Bonnie Blair (1988-94) nel pattinaggio di velocità, il tedesco Georg Hackl (1992-98) nello slittino e il norvegese Bjørn Dæhlie (1992-98) nello sci di fondo. A Sonja Henie viene attribuita la scelta di essere stata la prima ad indossare il gonnellino corto, diventato poi il costume tipico del pattinaggio artistico femminile, nonché la prima ad aver introdotto nel pattinaggio la coreografia della danza.
La carriera artistica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo le Olimpiadi del 1936 Sonja Henie abbandonò l'agonismo e lo status da dilettante per passare al professionismo. Si trasferì negli Stati Uniti, dove era già nota grazie alla partecipazione alle Olimpiadi di Lake Placid nel 1932, e intraprese la carriera artistica, come attrice cinematografica e interprete di spettacoli sul ghiaccio. Sonja Henie era già comparsa in un film norvegese del 1927, Syv dager for Elisabeth ("Sette giorni per Elisabeth"), nella parte di una pattinatrice, e nel documentario Se Norge ("Vedere la Norvegia") del 1927. Il suo debutto hollywoodiano avvenne nel 1936 con il film musicale Turbine bianco, la cui trama strizzava l'occhio alla sua vicenda personale: la protagonista, interpretata dalla Henie, è una pattinatrice svizzera che viene scoperta da un impresario teatrale e portata negli Stati Uniti, dove raggiunge il successo esibendosi al Madison Square Garden.
Il film fu uno dei più grandi successi al botteghino della stagione 1936-1937, piazzando Sonja Henie al settimo posto tra le star dell'anno (Shirley Temple, la piccola diva della Fox, era al secondo posto). Messa sotto contratto dalla 20th Century Fox, nel 1938, la pattinatrice norvegese raggiunse la terza posizione[2]. Sonja Henie lavorò per la Fox fino alla fine degli anni quaranta, realizzando una decina di film. Si trattava di commedie sentimentali e musicali molto gradite al pubblico, che fruttarono cospicui guadagni per la Fox e che fecero diventare la Henie una delle celebrità più amate.
Le coreografie di pattinaggio su ghiaccio erano un elemento ricorrente e distintivo dei suoi film, come qualche anno dopo sarebbe accaduto per Esther Williams e i suoi balletti acquatici. Concluso il contratto con la Fox, negli anni cinquanta Sonja Henie si dedicò agli spettacoli sul ghiaccio, sfruttando la popolarità ottenuta con il cinema. Fece numerose tournée negli Stati Uniti e all'estero, tornando ad esibirsi nella natia Norvegia nel 1953 e nel 1955. Pensò di rilanciare la sua carriera cinematografica con una serie di film realizzati nel corso delle sue tournée internazionali, ma la prima pellicola Hello London del 1958 fu un insuccesso, e non ebbe seguito.
La collezione d'arte
[modifica | modifica wikitesto]Sonja Henie si ritirò definitivamente dalle scene nel 1960. Poté così dedicarsi a tempo pieno al collezionismo d'arte, un interesse sorto dopo l'incontro con Niels Onstad, l'armatore norvegese che nel 1956 era diventato il suo terzo marito. Onstad vantava già una notevole collezione personale, in parte ereditata dalla famiglia, che continuò ad ampliare nel corso degli anni Cinquanta concentrandosi sulla pittura contemporanea europea, in particolare quella del gruppo COBRA. Sonja Henie contribuì alla collezione con acquisti indipendenti.
Nel 1959 i coniugi decisero di esporre la loro collezione al pubblico. Entrambi risiedevano da tempo negli Stati Uniti, e inizialmente presero contatti con vari musei statunitensi, ma alla fine scelsero la Norvegia come sede definitiva. Nel 1961 istituirono un'apposita fondazione a cui donarono la loro collezione. Fecero costruire a Høvikodden, nei pressi di Oslo, un centro d'arte destinato ad accogliere i loro dipinti. L'Henie-Onstad Kunstsenter, progettato da Jon Eikvar e Svein-Erik Engebretsen, venne inaugurato nel 1968.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Morì nel 1969 in seguito a un malore, causato dalla leucemia diagnosticatale poco tempo prima, mentre era in volo da Parigi a Oslo. [1] È sepolta, come il marito, nel parco del Henie-Onstad Kunstsenter.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- È ricordata dall'industria cinematografica con una stella nella Hollywood Walk of Fame.
- Nel 1976 fu inserita nella World Figure Skating Hall of Fame, la hall of fame internazionale del pattinaggio di figura.
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Individuale
[modifica | modifica wikitesto]Evento[3][4][5][6] | 1923 | 1924 | 1925 | 1926 | 1927 | 1928 | 1929 | 1930 | 1931 | 1932 | 1933 | 1934 | 1935 | 1936 |
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Giochi olimpici invernali | 8° | 1° | 1° | 1° | ||||||||||
Campionati mondiali | 5° | 2° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | ||
Campionati europei | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | ||||||||
Campionati norvegesi | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° | 1° |
Coppie
[modifica | modifica wikitesto](con Arne Lie)
Evento[7][8] | 1926 | 1927 | 1928 |
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Campionati mondiali | 5° | ||
Campionati norvegesi | 1° | 1° | 1° |
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Attrice
[modifica | modifica wikitesto]- Syv dager for Elisabeth, regia di Leif Sinding (1927)
- Turbine bianco (One in a Million), regia di Sidney Lanfield (1936)
- Scandalo al Grand Hotel (Thin Ice), regia di Sidney Lanfield (1937)
- Stella del Nord (Happy Landing), regia di Roy Del Ruth (1938)
- My Lucky Star, regia di Roy Del Ruth (1938)
- Ho trovato una stella (Second Fiddle), regia di Sidney Lanfield (1939)
- Everything Happens at Night, regia di Irving Cummings (1939)
- Serenata a Vallechiara (Sun Valley Serenade), regia di H. Bruce Humberstone (1941)
- Tra le nevi sarò tua (Iceland), regia di H. Bruce Humberstone (1942)
- Fior di neve (Wintertime), regia di John Brahm (1943)
- Amore sotto zero (It's a Pleasure), regia di William A. Seiter (1945)
- La contessa di Montecristo (The Countess of Monte Cristo), regia di Frederick de Cordova (1948)
Doppiatrici italiane
[modifica | modifica wikitesto]- Rosetta Calavetta in Tra le nevi sarò tua,
Film o documentari dove appare Sonja Henie (parziale)
[modifica | modifica wikitesto]- Se Norge, regia di Gustav Lund - (documentario) (1929)
- Alì Babà va in città (Ali Baba Goes to Town), regia di David Butler - sé stessa (1937)
- Til Vesterheimen - documentario (1939)
Produttrice
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Sonja Henie, su sports-reference.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2020).
- ^ Gomery, Douglas L'Age d'or des Studios, pag. 88
- ^ Olympic Games Figure Skating Ladies 1908-1928, su eskatefans.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).
- ^ Olympic Games Figure Skating Ladies 1932 e 1936, su eskatefans.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).
- ^ World Figure Skating Championship Ladies 1922-1929, su eskatefans.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).
- ^ World Figure Skating Championship Ladies 1930-1939, su eskatefans.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2007).
- ^ Olympic Games Figure Skating Pairs 1908-1928, su eskatefans.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).
- ^ World Figure Skating Championship Pairs 1922-1929, su eskatefans.com. URL consultato il 26 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Comitato Olimpico Francese, XVIIIme Olympiade, 1924 (versione digitalizzata)
- Comitato Olimpico Svizzero, St. Moritz 1928, 1928 (versione digitalizzata)
- Comitato Olimpico Svizzero, Résultats des concours des IImes Jeux Olympiques d'hiver, 1928 (versione digitalizzata)
- Comitato Organizzatore, III Olympic Winter Games Lake Placid 1932, 1932 (versione digitalizzata)
- Comitato Organizzatore, IV. Olympische Winterspiele 1936 Amtlicher Bericht, Reichssportverlag Berlin SW 68, 1936 (versione digitalizzata Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive.)
- Sonja Henie, Mitt livs eventyr (autobiografia), Gyldendal - Oslo, 1938
- Sonja Henie, Wings on My Feet, Prentice-Hall, 1940
- (FR) Douglas Gomery, L'Age d'or des Studios, ed. Cahiers du Cinéma, 1987 ISBN 2-86642-049-7 (versione francese di Hollywood Studio System BFI/Mac Millan 1986)
- Raymond Strait, Queen of Ice, Queen of Shadows : The Unsuspected Life of Sonja Henie, Scarborough House, 1990 ISBN 0-8128-8518-X
- Michael Kirby, Figure Skating to Fancy Skating-Memoirs of the Life of Sonja Henie, Pentland Press, 2000 ISBN 1-57197-220-X
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sonja Henie
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Henie, Sonja, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Sonja Henie, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Sonja Henie, su Open Library, Internet Archive.
- (EN, FR) Sonja Henie, su olympics.com, Comitato Olimpico Internazionale.
- (EN) Sonja Henie, su Olympedia.
- (EN) Sonja Henie, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN, ES, IT, FR, NL) Sonja Henie, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc.
- (EN) Sonja Henie, su Discogs, Zink Media.
- Sonja Henie, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Sonja Henie, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Sonja Henie, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Sonja Henie, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Sonja Henie, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Sonja Henie, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (EN, NO) Henie-Onstad Kunstsenter: Sonja Henie, su hok.no.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64269704 · ISNI (EN) 0000 0000 5521 7005 · LCCN (EN) n84165394 · GND (DE) 119172127 · BNE (ES) XX5578278 (data) · BNF (FR) cb14683362h (data) · J9U (EN, HE) 987007432463805171 |
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