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Società dei Carpofori

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Stemma della Fruchtbringende Gesellschaft: palma da cocco con il ritratto del principe Luigi di Anhalt-Köthen.

La Società dei Carpofori (tedesco: Fruchtbringende Gesellschaft; latino: Societas fructifera), che aveva adottato come propria insegna una palma da cocco indiana, fu una società culturale e letteraria tedesca che contò circa 890 membri, distinguendosi come la più grande associazione dell'epoca barocca.

In occasione del funerale della Duchessa Dorotea Maria di Sassonia-Weimar, alcuni principi tedeschi si ritrovarono al Castello di Hornstein (proprietà dei Sassonia-Weimar) per le esequie il 24 agosto 1617. Discutendo, si intavolarono questioni filosofiche e letterarie e il Feldmaresciallo Kaspar von Teutleben propose la fondazione di una società e spontaneamente il Principe Ludovico I di Anhalt-Köthen e suo figlio i tre Duchi che attorniavano il Sassonia-Weimar coi loro possedimenti (Federico, Giovanni Ernesto e Guglielmo), e i feldmarescialli Christoph von Krosigk e suo fratello Bernhard, aderirono a questa iniziativa: nacque così la società dei carpofori.

L'associazione si modellò sull'italiana Accademia della Crusca e il primo suo presidente fu per l'appunto il Principe Ludovico I di Anhalt-Köthen.

Scopi della società

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Lo scopo essenziale della Società dei Carpofori era quello di diffondere la cultura e la lingua tedesca, promuovendo la diffusione delle opere artistiche, letterarie, scientifiche, teatrali della terra di Germania. In questa organizzazione si può anche vedere uno sfondo patriottico di legame che sarà la base per gettare i primi spiriti unitari del paese.

Organizzazione

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Il capo della società veniva scelto con carica a vita e la sua casa veniva considerata la sede della società. La prima sede della società, dal 1617 al 1650 fu la residenza del principe Luigi a Köthen. I nuovi membri venivano ammessi di comune accordo tra i membri già ammessi ed il capo della società. Gran parte di loro proveniva dall'aristocrazia, ma altri erano indicati come non nobili. Per colmare queste differenze sociali, Luigi inventò l'utilizzo di nome fittizio e la proibizione di usare titoli nobiliari, di modo che tutti potessero sentirsi fratelli e sullo stesso piano. Tra gli 890 membri si trovavano solo due teologi protestanti (Johann Valentin Andreae e Johann Rist), dal momento che la società non era interessata a questioni religiose.

Tra i membri si trovavano numerosi stranieri come Axel Oxenstierna e Ottavio Piccolomini. Ufficialmente le donne non erano ammesse come membri, ma difatti in molti casi esse partecipavano alle riunioni della società con il nome d'arte dei mariti. In relazione a questo fatto venne fondata la Nobile Accademia dei Leali, che viene considerata la controparte della società dei carpofori, composta esclusivamente da donne e fondata per merito della Principessa Anna di Anhalt-Bernburg.

Ascesa e caduta

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La società crebbe velocemente e costantemente, continuando ad accogliere sempre più membri. Essa raggiunse il proprio azimuth nel 1650 alla morte del principe Luigi. La decadenza iniziò sotto il secondo capo della società, il Principe Guglielmo. Quando il 4 giugno 1680 il terzo duca morì la società perse il proprio vigore e la propria iniziativa in quanto venivano a meno i principi che volevano aderirvi: la Germania intera stava proiettando in vie diverse i propri interessi.

Capi della Società dei Carpofori

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Il principe Luigi rimase in carica dal 24 agosto 1617, sino alla propria morte nel 1650 e l'anno successivo, l'8 maggio 1651 venne eletto il suo successore. Alla morte di Guglielmo, il 17 maggio 1662 vi furono cinque anni di interregnum, dovuti alla minaccia turca. Solo il 15 luglio 1667 il Duca Augusto di Sassonia-Weissenfels poté essere eletto a capo della società.

Elenco dei membri della Società dei Carpofori

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Il 18 gennaio 2007 a Köthen la Società dei Carpofori venne rifondata ufficialmente, con crismi moderni, nel rispetto delle antiche tradizioni, ammettendo stavolta anche le donne, che svolgono ad oggi un ruolo preminente nell'organizzazione.

Di essa fanno parte oggi personaggi politici, filosofi, letterati e poeti come il tedesco Kunze ed è aperta a tutti coloro che, pur non essendo tedeschi di nascita, si sentano vicini agli ideali dell'associazione.

  • Friedrich W. Barthold: History of the fruitful society. Berlin 1848 (Digitalisat; Reprint: Olms, Hildesheim 1969)
  • Klaus Conermann: The fruitful society, in: Publications of the historical museum for central notion XXV, Köthen 2002, P. 26-56
  • Klaus Conermann: The members of the fruitful society 1617-1650. 527 biographies. Leipzig 1985

Gerhard thin head: Everything to use. The beginnings of the again-high-German language reform and the first German school book publishing house, in: Philobiblon 32 (1988), P. 175-185

  • Gottfried Fischer: The language companies: The fruitful society. In: Viennese of language sheets, magazine for good German. Hrsg.: Association „native language “, Vienna, number 2/2003, P. 40 f.
  • George Philipp Harsdörffer: Fortpflantzung of the high-commendable fruitful Geselschaft: That is/cure TZE Erzehlung of everything its/which bey Erwehlung and Antrettung of high-mentioned Geselschaft of head/Deß… tasty ones/… course-carry. Including some luck wishing/and a praise speech deß taste. Endter, Nuremberg 1651 (Digitalisat)
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  • Carl Gustav of Hille: The Teut Palmbaum. That is, praise writing of the high-commendable/fruitful society beginning/statutes/project/name/sayings/Gemählen, writings and unverwelklichem virtue fame/all lovers of the Teut language to helpful realigning, writes, by the undaunted servant the same. Endter, Nuremberg 1647 (Digitalisat)
  • August Heinrich Hoffmann von Fallersleben: Sex and coat of arms book of the fruitful society. In: Weimari yearbook for German language, Litteratur and art, Bd. III (1855), P. 119-25 (Digitalisat)
  • God-dear ruffle: The fruitful society of oldest Ertzschrein. Leipzig 1855 (Reprint: Olms, Hildesheim 1973)
  • George new Mark: That new branch end Teut Palmbaum. Nuremberg 1668 (Reprint: Kösel, Munich 1970)
  • Robert Schulze: A forgotten cultural center of Central Germany. Schettler, Köthen 1930
  • Christian OF Stoll: Language companies in the Germany 17. Century. Cunning, Munich 1973

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN146057658 · ISNI (EN0000 0001 2178 5829 · LCCN (ENnr88009901 · GND (DE2011193-9 · BNF (FRcb12165729q (data) · J9U (ENHE987007261316205171
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