Tra i suoi successi più importanti vi sono quattro edizioni della 8 ore di Suzuka nel 1997, 1998, 2006 e 2011 sempre in sella alla Honda, casa a cui è sempre rimasto pressoché fedele anche nelle sue partecipazioni alle varie edizioni del motomondiale.
Dal 1997 al 2001 partecipa al mondiale Superbike solo al gran premio stagionale in Giappone e sempre come wild card con la Honda. In quattro stagioni partecipa ad otto gare ottenendo come miglior piazzamento in gara un quarto posto nel 2001.[2]
La sua prima stagione intera è stata quella del motomondiale 1993 dove si è classificato al 7º posto finale; lo stesso piazzamento è stato raggiunto anche la stagione successiva. Quella del 1995 è la stagione migliore per Itō; grazie a due piazzamenti sul podio e ad altri buoni risultati, giunge al 5º posto finale della classifica.[3] L'anno successivo è l'ultimo in cui partecipa a tutto il campionato mondiale, giungendo al termine 12º. È nuovamente presente nella classifiche iridate in alcuni anni successivi, ma sempre con presenze sporadiche e quale wild card o pilota sostitutivo.
Per quanto riguarda la MotoGP, è stato collaudatore per la Bridgestone e la Ducati, cosa che gli ha permesso di partecipare al Gran Premio motociclistico di Turchia 2005 al posto del pilota titolare infortunato Loris Capirossi; l'esperienza in quella gara si è conclusa però con una squalifica per non aver scontato una penalità che gli era stata comminata per partenza anticipata.
Una seconda possibilità di guidare una Ducati gli è stata offerta anche nel motomondiale 2007 quando si è trattato di sostituire Alex Hofmann in seno al team Pramac Racing; in quest'occasione ha raggiunto il 15º posto nel GP del Giappone. Nel 2011 ha corso il Gran Premio del Giappone in qualità di wildcard a bordo di una Honda, chiudendo in tredicesima posizione.