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Shibari

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Un'immagine di shibari dalla rivista Yomikiri Romance, gennaio 1953.

Lo shibari (縛り?)[1], o kinbaku (緊縛?)[2], è una disciplina bondage giapponese che consiste nel legare una persona in un contesto erotico. Si è evoluta dalle tecniche dell'hojōjutsu, un'arte marziale nata per immobilizzare i prigionieri di guerra. Pur essendo nata come pratica sessuale BDSM[1][3], oggi viene svolta da alcuni anche come forma di rilassamento o come forma artistica di scultura vivente.

La cultura dello shibari ha radici molto antiche. Nelle tradizionali cerimonie religiose giapponesi è sempre stato usuale includere corde e legamenti per simboleggiare il collegamento tra l'umano e il divino.[1] Lo hojojutsu si perfezionò nel XV secolo, utilizzato dalla polizia e dai samurai come forma di prigionia, e come tale rimase fino al XVIII secolo.[3] Allora le risorse di metalli scarseggiavano, mentre in compenso abbondavano le funi di canapa e iuta: così spesso i prigionieri non venivano rinchiusi in una prigione, bensì venivano semplicemente immobilizzati con una corda. La polizia giapponese continua a portare nei propri furgoni un fascio di corda di canapa.[1]

La legatura entrò nell'immaginario erotico giapponese nel periodo Edo[4] (1600-1860) attraverso le cosiddette seme-e, un particolare tipo di ukiyo-e, che rappresentavano scene di costrizione. Sul finire dell'epoca Edo, nacque Seiu Ito, considerato il "padre del kinbaku". La sua fotografia e la sua pittura, ispirate dalle scene di costrizione presenti nel teatro kabuki, e prodotte per la maggior parte negli anni '30 del XX secolo, influenzarono tutta la successiva generazione di kinbakushi. Il Kinbaku divenne molto popolare in Giappone negli anni 1950 grazie a riviste quali Kitan Club e Yomikiri Romance, che pubblicarono le prime foto nude di bondage.

  • kinbaku (緊縛? sostantivo), letteralmente, "legatura stretta".
  • kinbaku-bi (緊縛美? sostantivo), letteralmente, "bellezza della schiavitù".
  • kinbakushi (緊縛師? sostantivo), parola composta da "kinbaku", legatura stretta e "shi", maestro, esperto. Traduzione letterale: maestro della legatura stretta e può essere abbreviato a "bakushi".
  • shibari (縛り? sostantivo), letteralmente, "legare (o tessere)". Definizione estesa: "limitare, trattenere, fissare".
  • shibaru (縛る? verbo), "legare".
  • nawa-shibari (縄縛り? sostantivo), vuol dire "legatura con la corda" (termine tuttavia scorretto, perché non esiste nella lingua giapponese).[5]
  • nawashi (縄師? sostantivo), parola composta da "nawa", corda e "shi", maestro. Letteralmente "maestro di corda", contestualmente utilizzato col significato di "artista della corda" in quanto "colui (esperto), che lega".[1]
  1. ^ a b c d e Storia dello shibari, su hikarikesho.com. URL consultato il 10 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2011).
  2. ^ (EN) Storia del kinbaku, su kinbakudojo.com (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2011).
  3. ^ a b Massimo Lugli e Laura Serloni, Ragazza muore durante gioco erotico, un'altra giovane è grave, su roma.repubblica.it, la Repubblica, 10 settembre 2011. URL consultato il 10 settembre 2011.
  4. ^ Master "K", The Beauty of Kinbaku, Stati Uniti, dicembre 2008, p. 192, ISBN 978-0-615-24876-9.
  5. ^ (EN) Searching in Japanese – Like Ra's Naughty Blog, su likera.com, 25 dicembre 2006. URL consultato il 18 febbraio 2024.

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