Sede direzionale AEM
Sede direzionale AEM | |
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Veduta dall'angolo fra corso di Porta Vittoria e largo Augusto. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Milano |
Indirizzo | corso di Porta Vittoria, 4 |
Coordinate | 45°27′45″N 9°11′50.64″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1947-1948 |
Uso | uffici |
Piani | 5 |
Realizzazione | |
Architetto | Antonio Cassi Ramelli |
Committente | Azienda Elettrica Municipale |
La sede direzionale AEM è un edificio storico di Milano che ospita gli uffici dell'ex Azienda Elettrica Municipale (AEM, ora A2A), sito nel centro della città in corso di Porta Vittoria al civico 4.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio venne progettato nell'immediato dopoguerra dall'architetto Antonio Cassi Ramelli, come sede dell'Azienda Elettrica Municipale (AEM)[1].
Il nuovo edificio inglobò alcune parti dell'antico Luogo Pio Trivulzio, semidistrutto dai bombardamenti del 1943, che già dal 1910 ospitava gli uffici dell'AEM[1].
La costruzione iniziò nel 1947 e si concluse l'anno successivo[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il complesso occupa un intero isolato, delimitato da corso di Porta Vittoria e dalle vie Francesco Sforza, San Giovanni in Conca e della Signora.
L'ingresso principale prospetta sul corso di Porta Vittoria, sull'ala dell'edificio costruita ex novo; le parti restanti, al contrario, inglobano alcuni frammenti della costruzione preesistente, sopravvissuti agli eventi bellici[1].
L'ala di nuova costruzione ha pianta in forma di “L”, che delimita un piccolo spazio verde, struttura portante in calcestruzzo armato, e conta cinque piani fuori terra[1].
Le facciate sono bipartite fra un basamento rivestito in marmo e il volume superiore, in intonaco tinteggiato in colore giallo-ocra, analogamente all'adiacente palazzo Sormani. Le finestre dei piani superiori sono inquadrate in una griglia rivestita in pietra, secondo un disegno che denuncia influenze perretiane[1].
I corpi laterali presentano facciate di disegno più semplice, per la necessità di integrare i frammenti sopravvissuti della costruzione preesistente, ma anche perché la sezione ristretta delle strade su cui prospettano obbliga ad una visione di scorcio[1].
Gli interni vennero progettati con spazi ampi, suddivisibili a piacere mediante pareti mobili; sul tetto fu prevista una terrazza panoramica con vista sulle guglie del Duomo, che tuttavia venne chiusa al pubblico dopo pochi anni[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elisabetta Susani (a cura di), Cassi Ramelli. L’eclettismo della ragione, Milano, Jaca Book, 2005, ISBN 88-16-60339-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla sede direzionale AEM
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo direzionale sede dell’AEM, su lombardiabeniculturali.it.