Vai al contenuto

Scuola degli arazzi di Esino Lario

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Scuola degli arazzi di Esino Lario
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione1936 a Esino Lario
Fondata daGiovanni Battista Rocca
Chiusura1961 (riaperta nel 1990-2004)
Sede principaleEsino Lario
SettoreTessile
ProdottiArazzi, arazzi su bozzetti originali di artisti

La Scuola degli Arazzi di Esino Lario era un'arazzeria italiana creata a Esino Lario da don Giovanni Battista Rocca; fu attiva dagli anni Trenta agli anni Sessanta. La scuola produceva arazzi su bozzetti originali di artisti italiani e venne premiata più volte con la Medaglia d'oro della Triennale di Milano.

La Scuola degli Arazzi di Esino Lario viene fondata nel 1936 da Don Gianbattista Rocca, proveniente da una famiglia di setaioli della Brianza[1] e all'epoca parroco di Esino Lario. L'arazzeria ottiene l'attenzione della Galleria del Fiore e della Triennale di Milano, dove viene premiata con Medaglia d'oro alle edizioni del 1940, 1951 e 1954 e dove, nel 1957, la galleria del Fiore di Milano, diretta da Luciano Cassuto e legata all'attività del gruppo MAC Movimento Arte Concreta, espone una serie di opere tessute su cartoni di Aymone, Bordoni, Chighine, Gianni Dova, Magnelli, Enrico Prampolini, Pino Reggiani, Atanasio Soldati e Ettore Sottsass jr[2]. L'arazzeria di Esino Lario crea inoltre un lavoro a partire da un cartone di Felice Casorati per il transatlantico Leonardo da Vinci (gli altri pannelli erano stati eseguiti dal laboratorio di Ugo Scassa). La scuola produce inoltre opere a partire da bozzetti di artisti quali Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Bruno Cassinari, Umberto Lilloni, Pietro Marussig, Piero Fornasetti, Filiberto Sbardella. Chiusa nel 1961, con l'intento di riattivare la produzione e mantenere viva la tecnica e la maestria artigianale, l'arazzeria viene riaperta nel 1990 creando la cooperativa "Arazzi Esino SCRL" con sede a Villa Clotilde. Con lo scioglimento della cooperativa, avvenuto il 4 febbraio 2004, l'arazzeria viene nuovamente chiusa. Arazzi della scuola di Esino sono conservati dalla Triennale di Milano e dalla Fondazione della Provincia di Lecco Onlus (arazzo realizzato nel 1958 su cartone di Franco Alquati, in deposito a Villa Locatelli)[3].

Caratteristiche della produzione di arazzi

[modifica | modifica wikitesto]

Le principali caratteristiche dell'arazzeria di Esino sono la grande varietà di colori, l'uso di fili di seta e la tessitura su telai brevettati. Gli arazzi sono fabbricati con fili di seta colorati a fuoco con coloranti solidi; la scuola ha una propria tintoria che permette di produrre le più svariate gamme di colore. La tessitura avviene con orditi di canapa 12/2 e l'uso dei fili di seta; la finezza della seta prolunga sensibilmente i tempi di produzione ma consente di ottenere realizzazioni di grande qualità e finezza, sia nella densità dei nodi sia nella varietà e nelle sfumature dei colori. I telai dell'arazzeria, che migliorando gli antichi telai a liccio permettono di ridurre i tempi di tessitura, sono brevettati dallo stesso Don Giovanni Battista Rocca[4].

Opere della Scuola degli arazzi di Esino Lario

[modifica | modifica wikitesto]

Tra le opere della Scuola degli arazzi di Esino Lario vi sono

  • La Tonnara, disegno di Aligi Sassu, 1951, cm 380 x 490, Medaglia d'oro alla Triennale di Milano, Collezione Xa Triennale di Milano[5].
  • La Vendemmia, disegno di Umberto Lilloni, 1951, cm 220 x 160[6].
  • Frutta, disegno di Piero Fornasetti, 1940, cm 95 x 80[7].
  • Casa Ideale, disegno di Piero Fornasetti, 1940, cm 75 x 225[8].
  • Composizione, disegno di Atanasio Soldati, 1952, cm 180 x 110[9].
  • Composizione, disegno di Alberto Magnelli, 1955, cm 180 x 155[10].
  • Composizione, disegno di Alberto Lardera, 1955, cm 190 x 140[11].
  • Composizione, disegno di Silvano Bozzolini, 1956, cm 174 x 160[12].
  • Composizione, disegno di Mauro Reggiani, 1955, cm 140 x 240[13].
  • Composizione, disegno di Enrico Bordoni, 1956, cm 160 x 125[14].
  • Laguna, disegno di Guido Marussig, 1956, cm 130 x 180[15].
  • Composizione, disegno di Jean Leppien, 1955, cm 210 x 140[16].
  • Pianeta classica in arazzo, disegno di Pietro Luzzani Rebay, 1951. Con stola, manipolo, velo e borsa, cm 180 x 110[17].
  • La Favola, disegno di Emanuele Lunati.
  • Sant'Antonio Abate con gli animali e Nascita di San Giovanni Battista, arazzi conservati nella chiesa di San Vittore di Esino Lario.
  • Barche, disegno di Filiberto Sbardella, 1940[18].
  1. ^ Valerio Ricciardelli, La figura e le opere di don Giovanni Battista Rocca Parroco di Esino dal 1927 al 1965 in "Quaderni di storia esinese", Esino Lario, 09/08/2010, p. 18.
  2. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 5.
  3. ^ La fotografia dell'opera con didascalia è nella homepage del sito della Fondazione della Provincia di Lecco Onlus http://www.fondprovlecco.org.
  4. ^ Brevetto del telaio n° 360.481.
  5. ^ In Domus, 1955 e Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 37.
  6. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 17.
  7. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 19.
  8. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 39.
  9. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 21.
  10. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 23.
  11. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 25.
  12. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 27.
  13. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 29.
  14. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 31.
  15. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 33.
  16. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 35.
  17. ^ Carlo De Carli e G.B. Rocca, Gli arazzi Esino Lario Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive., Editrice Guido Stefanoni, Lecco, 1957, p. 41.
  18. ^ Pagina 18 - La Scuola di arazzeria di Esino Lario 1936 - 1962, su quadernistoriaesinese.it. URL consultato il 6 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2018).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN4429153239465029450000