Scalogno di Romagna
Scalogno di Romagna IGP | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Zona di produzione | Appennino imolese (BO) e Appennino faentino (RA e FC) |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Riconoscimento | I.G.P. |
Settore | Ortofrutticoli e cereali |
Consorzio di tutela | Consorzio dello Scalogno di Romagna |
Provvedimento | Reg. CE n. 2325/97 |
Lo Scalogno di Romagna (ecotipo romagnolo di Allium ascalonicum) è una varietà di scalogno (un ortaggio simile alla cipolla) che si coltiva tipicamente in Romagna. Dal 1997 è un marchio IGP tutelato dall'Unione europea[1].
Si differenzia dalle altre tipologie di scalogno per le sue peculiari proprietà organolettiche: colore, aroma e sapore. Delicato, l'aroma si situa a metà strada fra aglio e cipolla.
Altra particolarità dello scalogno è che non dispone di alcun seme e, dunque, non ha né infiorescenza né impollinazione: per la sua riproduzione è necessario piantare i “bulbilli” (bulbi di dimensioni ridotte)[1] selezionati a mano dagli agricoltori fra i bulbi appena raccolti.
Origine e zona di produzione
[modifica | modifica wikitesto]Lo scalogno vanta una storia millenaria, infatti la sua coltivazione è nota da almeno 3 000 anni. Originario del Vicino Oriente, in particolare dalla città di Ascalona di Giudea, da cui trarrebbe il nome, lo scalogno è citato negli scritti del poeta romano Ovidio. A partire dal XIII secolo il suo uso è descritto in numerose produzioni gastronomiche[1].
Lo scalogno viene coltivato in terreni collinari, ben esposti e drenati. Ha un periodo di rotazione colturale di 5 anni. La zona di produzione è ben identificabile in un'area che comprende gli appennini imolese, faentino e forlivese, contigui tra loro[1].
Viene trapiantato a fine nei mesi di novembre e dicembre (anche gennaio se la stagione è avversa), e la raccolta avviene nell'estate successiva da metà giugno a fine luglio[2]
Uso gastronomico
[modifica | modifica wikitesto]Numerose ricette tradizionali romagnole utilizzano lo scalogno, soprattutto in sughi e soffritti[3].
Lo scalogno conservato sott’olio si usa come contorno, soprattutto per accompagnare i secondi di carne lessata. La conserva a base di olio extravergine d’oliva, aceto e sale è preparata secondo una ricetta tradizionale in uso nelle campagne fino agli anni Cinquanta[4], ed è tuttora diffusa.
Tutela e valorizzazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1997 lo scalogno di Romagna ha ottenuto il riconoscimento del marchio Indicazione geografica protetta (IGP).
Lo Scalogno IGP ha un areale di produzione ben definito che comprende: il territorio in destra del torrente Sillaro, la vallata del Santerno e la vallata del Senio con i suoi affluenti[5].
Il 27 giugno 2018 si è costituito il Consorzio dello Scalogno di Romagna allo scopo di indirizzare, regolamentare e qualificare la produzione dell'ortaggio. Presidente è Glenda Vignoli, vicepresidente Giordano Alpi (confermati nel 2024)[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Scalogno di Romagna IGP, su qualigeo.eu. URL consultato il 21 novembre 2020.
- ^ Prodotti tipici italiani: Scalogno di Romagna IGP, su agraria.org. URL consultato il 29 aprile 2016.
- ^ Le Ricette con lo Scalogno di Romagna IGP, su Consorzio Scalogno di Romagna Igp. URL consultato il 31 maggio 2024.
- ^ Scalogno di Romagnaq sott'olio, su stradavinisaporifc.it. URL consultato il 9 febbraio 2023.
- ^ Scalogno di Romagna IGP: in due anni produzione aumentata in maniera esponenziale, su qualivita.it. URL consultato il 13 luglio 2024. Elenco dei comuni: Castel del Rio, Borgo Tossignano, Fontanelice, Casalfiumanese, Castel Guelfo, Dozza, Imola e Mordano per la provincia di Bologna, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo per la provincia di Ravenna e i comuni di Modigliana e Tredozio per quella di Forlì.
- ^ Consorzio Scalogno Igp: Glenda Vignoli riconfermata, Giulia Franchini nuova consigliera, su winedharma.com. URL consultato il 13 luglio 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Scalogno di Romagna, su eAmbrosia, Commissione europea.
- Scalogno di Romagna IGP, su Qualigeo.eu, Fondazione Qualivita.
- Scalogno di Romagna IGP, in Dizionario dei prodotti DOP e IGP, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018.
- Disciplinare di produzione, su coldiretti.it. URL consultato il 19 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2007).
- Scalogno di Romagna Igp, su agricoltura.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 24 aprile 2023.
- Scalogno di Romagna Igp, su agraria.org. URL consultato il 24 aprile 2023.
- Consorzio dello Scalogno di Romagna, su consorzioscalognodiromagna.it. URL consultato il 13 luglio 2024.