Rougetius rougetii
Rallo di Rouget | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Gruiformes |
Famiglia | Rallidae |
Genere | Rougetius Bonaparte, 1856 |
Specie | R. rougetii |
Nomenclatura binomiale | |
Rougetius rougetii (Guérin-Méneville, 1843) |
Il rallo di Rouget (Rougetius rougetii Guérin-Méneville, 1843), unica specie del genere Rougetius Bonaparte, 1856, è un uccello della famiglia dei Rallidi originario di Etiopia ed Eritrea[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Così come altri ralli, il rallo di Rouget (lungo circa 30 cm) è un uccello riservato e terricolo; presenta le regioni superiori di colore marrone-oliva e quelle inferiori arancio-rossastro-cannella. La parte inferiore della coda, di colore bianco, risalta nettamente sul resto del piumaggio. Sebbene maschi e femmine siano simili nell'aspetto, gli esemplari immaturi hanno una colorazione più chiara di quella degli adulti, nonché occhi marroni e becco anch'esso marrone. Il richiamo stridulo di questo uccello, un wreee-creeeuw ripetuto più volte, si ode più spesso la mattina e la sera; l'uccello emette anche un richiamo di allarme, un acuto e pungente dideet o di-dii.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il rallo di Rouget si incontra sugli altopiani di Etiopia ed Eritrea[1].
Abita le zone paludose presenti nelle praterie e nelle brughiere montane, dove è facile incontrarlo tra l'erba folta, i canneti e le boscaglie nei pressi di stagni e torrenti, e nei pressi dei pantani, tra i 1500 e i 4100 m di quota. Si può incontrare, tuttavia, anche su terreni più aridi e in zone urbane, come parchi e giardini[1].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Il rallo di Rouget è un uccello monogamo, e depone una covata di quattro-cinque uova tra marzo e ottobre. Il nido è costituito da una struttura fatta di giunchi secchi, nascosta tra i giunchi sul terreno umido o nei pressi dell'acqua. Finora solo la femmina è stata vista covare le uova, ma si ritiene che anche il maschio partecipi a questa attività, ed entrambi i genitori si prendono cura dei pulcini finché non sono del tutto sviluppati. Una volta è stato visto un piccolo accompagnato da ben dieci adulti, il che lascia ipotizzare che in questa specie sia presente una sorta di riproduzione cooperativa[1].
Il rallo di Rouget ha una dieta abbastanza ricca e varia, che comprende semi, insetti acquatici, crostacei e piccole chiocciole, dei quali va in cerca tra l'erba, sul fango scoperto o nell'acqua bassa, dove si sposta saltellando da una roccia all'altra[1].
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene il rallo di Rouget non venga ancora classificato tra le specie a rischio, le sue popolazioni sono alquanto diminuite di numero. Ciò è dovuto ai rapidi cambiamenti che ha subito l'habitat nel quale vive: l'avanzata degli animali da pascolo nelle aree palustri, la conversione delle praterie in coltivazioni di cereali, e l'estrazione di materiali da impiegare nella costruzione delle abitazioni e delle strutture urbane dei densamente popolati altopiani etiopi ed eritrei. Inoltre, in anni recenti anche la siccità ha duramente colpito questa specie. Attualmente la popolazione viene stimata a poco meno di 10 000 esemplari[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) BirdLife International 2017, Rougetius rougetii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 maggio 2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rougetius rougetii
- Wikispecies contiene informazioni su Rougetius rougetii
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rougetius rougetii, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
- (EN) ITIS Standard Report Page: Rougetius rougetii, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 17 agosto 2012.