Rossi X-ray Timing Explorer
Rossi X-ray Timing Explorer (RXTE) | |||||
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Immagine del veicolo | |||||
Una rappresentazione del satellite RXTE. | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | NASA\Goddard Space Flight Center | ||||
NSSDC ID | 1995-074A | ||||
SCN | 23757 | ||||
Vettore | Delta II 7920 | ||||
Lancio | 30 dicembre 1995 alle 13:48 UTC[1] | ||||
Luogo lancio | Complesso di lancio 17, base di lancio di Cape Canaveral, Florida, U.S.A | ||||
Fine operatività | 4 gennaio 2012 | ||||
Durata | 16 anni e 5 giorni | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Potenza | 800 W | ||||
Massa | 3.200 kg | ||||
Costruttore | NASA\GSFC MIT (All-Sky Monitor) | ||||
Strumentazione |
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Parametri orbitali | |||||
Orbita | Geocentrica | ||||
Apogeo | 323,1 km | ||||
Perigeo | 321,2 km | ||||
Periodo | 90,8 minuti[2] | ||||
Inclinazione | 23° | ||||
Eccentricità | 0,0002672 | ||||
Semiasse maggiore | 6.693 km | ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Explorer | |||||
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Il Rossi X-ray Timing Explorer (RXTE), a volte citato anche come Explorer 69, è un satellite NASA del programma Medium Explorer (facente parte del più vasto Programma Explorer) così battezzato in onore del fisico italiano Bruno Rossi. Il satellite è stato progettato e utilizzato per più di sedici anni per osservare la variazione nel tempo delle sorgenti astronomiche di raggi X. Per osservare tali raggi provenienti da buchi neri, stelle di neutroni, pulsar a raggi X e lampi X (questi ultimi provenienti da un particolare tipo di stelle binarie a raggi X), l'RXTE è dotato di tre particolari strumenti: l'All Sky Monitor (ASM), il Proportional Counter Array (PCA) e l'High-Energy X-ray Timing Experiment (HEXTE).
Lancio e operazioni
[modifica | modifica wikitesto]Realizzato da una collaborazione del Goddard Space Flight Center della NASA e del Massachusetts Institute of Technology, il Rossi X-ray Timing Explorer è stato lanciato dalla base di Cape Canaveral il 30 dicembre 1995 grazie a un razzo Delta II e posto in un'orbita terrestre bassa, a circa 600 km di altezza.
Negli anni grazie a RXTE sono state realizzate o confermate molte scoperte, tanto che, alla fine della sua operatività, nel gennaio 2012, erano stati pubblicati più di 2.200 articoli scientifici basati sulle osservazioni del satellite.[3] Per citare alcuni esempi: nel gennaio 2006 è stato annunciato che grazie all'RXTI era stato localizzato, nella galassia M82 quello che poteva essere un buco nero di massa intermedia, battezzato M82 X-1;[4] nel febbraio 2006, dati ricavati dalle osservazioni dell'RXTE sono stati utilizzati per dimostrare che l'emissione diffusa di fondo nei raggi X presente nella nostra galassia deriva da innumerevoli e mai identificate prima nane bianche e dalla corona di altre stelle;[5] nell'aprile 2008, le osservazioni di RXTE sono state utilizzate per dedurre le dimensioni del più piccolo buco nero fino ad allora conosciuto.[6]
Osservazioni svolte con il Rossi X-ray Timing Explorer sono state inoltre utilizzate per provare l'effetto di trascinamento previsto dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein.
L'RXTE ha terminato le sue operazioni il 4 gennaio 2012, dopo poco più di 16 anni di attività, con l'osservazione della sorgente X denominata Scorpius X-1.[3][7] Secondo i responsabili del progetto alla NASA, il rientro atmosferico del satellite è atteso "tra il 2014 e il 2023".[8]
Strumentazione
[modifica | modifica wikitesto]All-Sky Monitor (ASM)
[modifica | modifica wikitesto]Costruito dal Center of Space Reaserch, presso il MIT, l'ASM è formato da tre speciali fotocamere (chiamate Scanning Shadow Cameras) grandangolari equipaggiate con contatori proporzionali per un'area totale di 90 cm2 e poste su un braccio rotante.[9] L'ASM assicura un monitoraggio permanente della volta celeste fornendo dati costantemente aggiornati su sorgenti di raggi X variabili e spesso imprevedibili, osservando l'80% del cielo ogni 90 minuti. Lo strumento identifica le sorgenti di raggi X con un'energia compresa tra 2 e 10 keV, con una sensibilità di 30 millicrab, individuandole con una risoluzione spaziale di 3' × 15'.[10]
Proportional Counter Array (PCA)
[modifica | modifica wikitesto]Costruito dalla Exploration of the Universe Division, presso il GSFC, Il PCA è un insieme di cinque contatori proporzionali dall'area totale di 6500 cm² per raggi X a bassa energia, in particolare compresa tra 2 e 60 KeV. Il campo osservato dal PCA è di 1° e la sua sensibilità è di 0,1 millicrab mentre la risoluzione temporale è di 1 µs.[11][12]
The High Energy X-ray Timing Experiment (HEXTE)
[modifica | modifica wikitesto]Costruito dal Center for Astrophysics & Space Sciences (CASS) dell'Università della California a San Diego, l'HEXTE è formato da due gruppi di quattro rivelatori phoswich. Ognuno dei due gruppi può oscillare in modo da fornire anche misure, effettuate con una risoluzione temporale massima di 8 µs, ad una distanza di 1,5° o 3° dalla sorgente. L'HEXTE ha un campo visivo di 1° ed è riservato alla misura di raggi X ad alta energia, in particolare compresa tra 15 e 250 keV; la sua sensibilità è di 1 crab.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rossi X-Ray Timing Explorer (RXTE): December 1995 - January 2012, su heasarc.gsfc.nasa.gov, NASA, 22 febbraio 2002. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Live tracking of the RXTE, su n2yo.com, N2YO, 7 dicembre 2017. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ a b Marco Malaspina, RXTE, un addio in grande stile, su media.inaf.it, INAF, 11 gennaio 2012. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Dying Star Reveals More Evidence for New Kind of Black Hole, su scienceblog.com, ScienceBlog, 8 gennaio 2006. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2008).
- ^ Robert Naeye, Galactic Glow Gleaned, in Sky & Telescope, Sky & Telescope Media, 21 febbraio 2006. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Robert Naeye e Rob Gutro, NASA Scientists Identify Smallest Known Black Hole, su nasa.gov, NASA, 2 aprile 2008. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2017).
- ^ The RXTE Mission is Approaching the End of Science Operations, su heasarc.nasa.gov, NASA, 4 gennaio 2012. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2016).
- ^ Adam Smith, NASA's ageing black hole-stalking probe switched off, su theregister.co.uk, The Register, 11 gennaio 2012. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ H. V. Brandt et al., The X-Ray Timing Explorer - 6. The All-Sky Monitor (ASM), in Y. Kondo (a cura di), Observatories in Earth Orbit and Beyond: Proceedings of the 123RD Colloquium of the International Astronomical Union, Held in Greenbelt, Maryland, U.S.A., April 24—27,1990, Springer Science & Business Media, 6 dicembre 2012, p. 96. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ All-Sky Monitor (ASM), su heasarc.gsfc.nasa.gov, NASA, 4 febbraio 2002. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ H. V. Brandt et al., The X-Ray Timing Explorer - 5. The Proportional Counter Array (PCA), in Y. Kondo (a cura di), Observatories in Earth Orbit and Beyond: Proceedings of the 123RD Colloquium of the International Astronomical Union, Held in Greenbelt, Maryland, U.S.A., April 24—27,1990, Springer Science & Business Media, 6 dicembre 2012, p. 94. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Proportional Counter Array (PCA), su heasarc.gsfc.nasa.gov, NASA, 8 agosto 2006. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ High Energy X-ray Timing Experiment (HEXTE), su heasarc.gsfc.nasa.gov, NASA, 14 settembre 1999. URL consultato il 7 dicembre 2017.
Altri progetti
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