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Riserva faunistica del Kalahari centrale

Coordinate: 21°53′22.2″S 23°45′23.4″E
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Riserva faunistica del Kalahari centrale
Central Kalahari Game Reserve
Codice WDPA7510
Class. internaz.Categoria IUCN Ib: area selvaggia
StatoBotswana (bandiera) Botswana
RegioniDistretto di Ghanzi
Superficie a terra52800 km²
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Botswana
Riserva faunistica del Kalahari centrale
Riserva faunistica del Kalahari centrale

La Riserva faunistica del Kalahari centrale è un'ampia area naturale protetta situata nel deserto del Kalahari, nel Botswana.[1]

Fondato nel 1961, si estende su una superficie di 52.800 km² diventando così la seconda riserva più grande del mondo. Il terreno presenta valli fluviali ricoperte da saline, ma in genere è pianeggiante o dolcemente ondulato, coperto da cespugli ed erbe, talvolta con aree alberate, ed ospita animali come giraffe, iene, zebre, facoceri, springbok, ghepardi, licaoni, sciacalli, leopardi, impala, leoni, orici, gnu, ecc.

I Boscimani, o San, hanno abitato e percorso queste terre per migliaia di anni. Tra il 1997 e il 2002, in tre diverse operazioni, il governo del Botswana sfrattò i Boscimani che vivevano nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR). Nel 2002 i Boscimani decisero di portare il governo in tribunale accusandolo di averli sfrattati illegalmente dalla loro terra ancestrale[2] e, nel 2006, dopo “il processo più lungo e più costoso nella storia del Botswana”, una sentenza della Corte Suprema riconobbe il loro diritto a vivere e cacciare nella CKGR, definendo gli sfratti “illegali e incostituzionali”[3].

Tuttavia, i Boscimani che da allora hanno fatto ritorno nella CKGR denunciano di essere oggetto di continue molestie e intimidazioni[4]. Oggi la maggior parte di loro è costretta a richiedere un permesso di un mese per entrare nella riserva, mentre molti hanno denunciato di essere stati arrestati, multati e alcuni persino torturati, per aver cacciato[5].

Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, ha più volte denunciato “le manovre messe in atto dal governo del Botswana per impedire ai Boscimani di vivere e cacciare liberamente nella loro terra ancestrale, distruggendo il loro stile di vita.” [6] Nel settembre 2013 Survival ha lanciato il boicottaggio del turismo in Botswana[7]. Una decisione drastica, ha spiegato il direttore generale dell'associazione, Stephen Corry, dovuta “alle continue persecuzioni messe in atto dal governo del Botswana nei confronti dei primi abitanti del paese”[8].

  1. ^ Central Kalahari Game Reserve, in World Database on Protected Areas. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  2. ^ Boscimani: processo per tornare a casa, in Nigrizia.it, 29 settembre 2006. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  3. ^ I Boscimani vincono il caso giudiziario, in Survival.it, 13 dicembre 2006. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  4. ^ Il Botswana perseguita i boscimani: ora i paramilitari arrestano anche i bambini, in Greenreport.it, 15 gennaio 2013. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  5. ^ Boscimani picchiati, soffocati e seppelliti nella sabbia per aver ucciso un’antilope, in Survival.it, 13 dicembre 2012. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  6. ^ La Corte Suprema del Botswana nega ai Boscimani l'accesso alla loro terra, in Adnkronos.com, 12 settembre 2013. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  7. ^ Turisti: boicottate il Botswana che perseguita i Boscimani!, in Survival.it, 26 settembre 2013. URL consultato il 10 ottobre 2013.
  8. ^ Holidaymakers urged to boycott Botswana, in Telegraph Travel, 26 settembre 2013. URL consultato il 10 ottobre 2013.

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