Riforma agraria in Zimbabwe
La riforma agraria in Zimbabwe, iniziata ufficialmente nel 1979 con la firma degli accordi di Lancaster House, fu uno sforzo per distribuire più equamente la terra tra i neri, storicamente emarginati, e la minoranza dei bianchi che hanno governato lo Zimbabwe dal 1890 al 1979.
La distribuzione delle terre da parte del governo è forse la questione politica più importante e più aspramente contestata dello Zimbabwe contemporaneo. Può essere divisa in due periodi: dal 1979 al 2000 è stato applicato il percorso, più lento e graduale, fondato sul principio del "willing buyer, willing seller", con aiuti economici dalla Gran Bretagna; in un secondo tempo, a partire dal 2000, si è dato avvio a un programma brutale di riforma agraria, utilizzato da Robert Mugabe per colpire sia i suoi oppositori di colore sia i coltivatori bianchi.
Nel 2020 il governo ha annunciato che i coltivatori bianchi potranno richiedere la restituzione delle terre loro espropriate[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lo Zimbabwe restituirà le terre confiscate ai bianchi, in Il Post, 2 settembre 2020. URL consultato il 13 settembre 2020.