Rancio (Lecco)
Rancio | |
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La parrocchiale dell’Assunta | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Città | Lecco |
Codice postale | 23900 |
Abitanti | 2 091 ab. |
Patrono | Santa Maria Assunta |
Rancio (Rancc in dialetto lecchese e Rancio di Lecco dal 1863 al 1923) è una parrocchia e un rione della città di Lecco posto nelle alture nordorientali dell'area urbana.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Si trova circa 1,5 chilometri a nord del centro comunale, ai piedi del Monte San Martino e della Corna di Medale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Probabilmente sorto nel medioevo, di Rancio con Castiglione ("Castiglione" è il nome della sua principale frazione) si sa che già nel 1373 esistevano citazioni scritte riguardo alla suddivisione in "superiore" e "inferiore"[1], distinzione che ancor oggi sussiste (in alternativa si sentono spesso nominare anche "Rancio alto" e "Rancio basso"). Grazie ai suoi pendii e prati soleggiati anche in pieno inverno, nel paese le attività agricole e di allevamento sono sempre state il principale mezzo di sostentamento della popolazione.[1]
Nella seconda metà del XVIII secolo, quando da tempo immemorabile era incluso nella pieve di Lecco, il comune contava 553 abitanti[2], i quali aumentarono a 620 unità all'inizio del XIX secolo[3] allorquando si ebbe la prima esperienza d'unione con Lecco su decreto di Napoleone, sebbene poi gli austriaci abbiano annullato il tutto. Raggiunte le 1 059 unità intorno al 1850[4], nel 1863 e poco dopo la costituzione del regno d'Italia assunse il nome Rancio di Lecco, mentre nel 1923, quando la popolazione era di 2 406 abitanti, venne definitivamente aggregato al comune di Lecco.[5]
Architetture
[modifica | modifica wikitesto]Nel rione sono presenti alcune architetture religiose, come la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente al 1883 e che custodisce un olio su tela settecentesco, o la chiesa barocca di San Carlo, con portico settecentesco, e l'antistante Fontana delle Tre Bocche, chiamata così per via dei suoi tre boccagli. Numerose sono anche le ville signorili[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Rancio, su scoprilecco.it. URL consultato il 27 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2014).
- ^ comune di Rancio 1757 - 1797, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 27 aprile 2013.
- ^ comune di Rancio 1798 - 1809, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 27 aprile 2013.
- ^ comune di Rancio 1816 - 1859, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 27 aprile 2013.
- ^ Regio Decreto 27 dicembre 1923, n. 3121
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rancio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rancio, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.