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Raffa (film)

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Raffa
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2023
Durata180 min
Generedocumentario
RegiaDaniele Luchetti
SoggettoRaffaella Carrà
SceneggiaturaCristiana Farina, Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino, Salvo Guercio
ProduttoreSilvia Bonanni, Gabriele Immirzi, Alessandro De Rita
Produttore esecutivoMarco Di Pasqua, Valeria Licurgo, Alessandro Saba
Casa di produzioneFremantle e Disney
FotografiaDebora Vrizzi
MontaggioLuca Manes, Chiara Ronchini, Emanuele Svezia
CostumiSonia Travaglia
TruccoNunzio Errico, Sonia Maione
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Raffa è un film documentario italiano del 2023 diretto da Daniele Luchetti per The Walt Disney Company Italia, basato sulla vita della soubrette, cantante, ballerina, attrice, conduttrice e autrice televisiva Raffaella Carrà.[1]

Il documentario è basato sulla vita di Raffaella Carrà, suddivisa in tre capitoli,[2] descritti e raccontati da numerose testimoni, tra cui principalmente la scrittrice Caterina Rita, curatrice di biografie sulla vita dell'artista.[3][4]

Con l'annuncio della morte della Carrà, avvenuta il 5 luglio 2021 nella propria abitazione a Roma per un tumore ai polmoni, vengono mostrate le notizie pubblicate da programmi televisivi e testate giornalistiche in Europa, America Latina e America del Nord. Le testimonianze dell'infanzia della Carrà presso il comune di Bellaria-Igea Marina, riportano alla luce il rapporto con la madre e l'abbandono del padre, attraverso la tata, parenti e amici.

Dopo i primi tentativi di entrare nel mondo della danza accademica, avviene il trasferimento a Roma, dove Carrà studia presso il Centro sperimentale di cinematografia, conoscendo Marco Bellocchio. Qui viene notata da Frank Sinatra che la porta sul set di Il colonnello Von Ryan prodotto dalla 20th Century Studios a Hollywood. Le testimonianze riportano di come l'artista abbia volontariamente abbandonato la carriera hollywoodiana, tornando in Italia dove ricomincia la propria carriera dal piccolo schermo. Con l'ingresso in Rai, dove viene scelta come soubrette nei programmi televisivi, portando scalpore con Tuca tuca nel programma Canzonissima 1971, sino all'incontro nel 1979 tra Carrà e Gianni Boncompagni, divenuto compagno della cantante e autore delle celebri canzoni dell'artista. La scelta di interrompere i progetti italiani, visti i clamori e dissensi dei conservatori, portano l'artista in Spagna, dove viene descritta dai narratori come un'innovatrice dopo la caduta del regime franchista, dandole ampia visibilità anche in America Latina.

Il ritorno nei palinsesti italiani negli anni '80, in cui Carrà si confronta con i nuovi volti della televisione italiana in Fantastico, tra cui Heather Parisi, Loretta Goggi, Lorella Cuccarini, segnano un cambio nella conduzione, con la scelta di dedicarsi a programmi televisivi nel day-time con Pronto Raffaella? e Domenica in e il programma serale Buonasera Raffaella. Con la conoscenza del compagno Sergio Japino, ottiene successo con Carràmba! Che sorpresa.

Successivamente alla morte di Raffaella Carrà, l'8 novembre 2022 The Walt Disney Company Italia e Disney hanno annunciato l'inizio della realizzazione di una docu serie per omaggiare l'artista.[5][6] La produzione del progetto è stata affidata a Fremantle.[7]

La regia viene affidata a Daniele Luchetti, mentre la sceneggiatura a Cristiana Farina, con la partecipazione di Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio.[8] In un comunicato stampa Luchetti ha parlato dell'importanza Carrà nella cultura italiana:[9]

«Di Raffaella ci si può solo innamorare, arrendendosi senza riserve alla sua grazia energetica, dichiarandola ufficialmente una innovatrice, che ha cambiato spesso identità senza mai tradire i propri desideri»

Il documentario raccoglie oltre 15000 filmati di archivio, la maggior parte provenienti dalla Rai,[10] e numerose testimonianze di collaboratori e amici della Carrà, tra cui di Marco Bellocchio, Renzo Arbore, Giovanni Benincasa, Barbara Boncompagni, Loretta Goggi, Emanuele Crialese, Tiziano Ferro, Fiorello, Luca Sabatelli oltre che celebrità spagnole, tra cui Loles León. La pellicola vede inoltre la presenza di Caterina Rita, curatrice di alcune biografie sull'artista. [3]

Il trailer del docufilm è stato reso disponibile il 15 giugno 2023.[11]

Distribuzione

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Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Nexo Digital dal 6 al 12 luglio 2023.[12] Il 27 dicembre seguente il film è entrato a far parte dei contenuti della piattaforma di streaming video Disney , venendo proposto come miniserie di tre episodi di un'ora ciascuno, riprendendo la suddivisione dei tre momenti del film.[13]

Il progetto è stato accolto in maniera perlopiù positiva dalla critica cinematografica italiana.[14]

Lorenzo Ciofani della Rivista del cinematografo scrive che la regia è stata in grado di narrare la vita della Carrà in modo «stratificato e mai agiografico» e «senza eludere i traumi e i misteri». Il critico sottolinea che «Raffa abbraccia con coraggio un’ambizione romanzesca» descrivendo coerentemente «una pragmatica e disciplinata self-made woman che è anche un’antieroina romantica e malinconica», mostrando al pubblico anche le caratteristiche negative, in quanto «lasciate in piena luce dalla stessa Carrà, sapiente e marziale amministratrice di sé».[15] Paola Jacobbi di Harper's Bazaar ha affermato che sebbene inizialmente temesse che «il film di Daniele Luchetti fosse solo una versione estesa di Techetechete'», nel prodotto finale «Luchetti e i suoi autori aprono uno spiraglio su una Raffa profondamente nevrotica, [...] che nascondeva le sue fragilità dietro e dentro il lavoro, il perfezionismo, il brillio della ribalta».[16]

Davide Turrini de Il Fatto Quotidiano afferma che Raffa «avvince e convince per il disegno vagamente inedito» della showgirl, in cui «la problematizzazione della carriera e della vita della diva a basculare in continuazione».[17] Rolling Stone Italia riporta che si tratta di «un film ricchissimo, pieno di cose bellissime, ma che volutamente non scioglie l’enigma sull’icona della tv italiana», lasciando il prodotto finale «volutamente aperto, incompiuto» poiché «la stessa Carrà non si è rivelata, fino alla fine, neanche agli affetti più prossimi».[10]

Paolo Scotti, recensendo il docufilm per Il Giornale, lo associa a «una faraonica full immersion nel mito Carrà» che si sviluppa intorno alla «dicotomia» tra «irripetibile Carrà nazionale» e «la volitiva ragazzina di Bellaria». Tuttavia il giornalista sottolinea che «Raffa pecca di compiacimento» con «l'inevitabile associazione Carrà-comunità gay, [...] e glissa sul fatto che la sua popolarità internazionale esplose nei Paesi di lingua spagnola».[18]

Meno entusiasta Elisa Giudici di Rockol scrive che il docufilm «scivola nel celebrativo» e sia stato realizzato «sull’onda della commozione» dopo la scomparsa dell'artista, poiché «manca la mente, un mistero che non sa proprio risolvere e nemmeno scalfire» rispetto alla presenza scenica dell'artista. La giornalista riporta inoltre che la sceneggiatura «glissa sugli insuccessi», come il Festival di Sanremo 2001 e il relativo controverso atteggiamento di Fiorello, il quale non dà spiegazioni nell'intervento, oltre che le accuse per «i cachet stellari» percepiti in Rai e la scarsa cura della madre nel corso del ricovero ospedaliero e alla manipolazione e strumentalizzazione del suo corpo a fini di lucro da parte dei produttori televisivi, nonché compagni di vita, della Carrà.[3]

  1. ^ Manuela Santacatterina, Raffa: il trailer del film di Daniele Luchetti dedicato alla Carrà, su The Hollywood Reporter Roma, 15 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  2. ^ Raffaella Carrà, Disney annuncia docuserie in 3 episodi, su Adnkronos, 8 novembre 2022. URL consultato il 6 luglio 2023.
  3. ^ a b c Elisa Giudici, “Raffa”, recensione: il corpo misterioso di Raffaella Carrà, su Rockol, 5 luglio 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  4. ^ Lucrezia Leombruni, Raffaella Carrà, l'italiana universale che continua a far 'rumore', su DIRE, 5 luglio 2023. URL consultato il 6 luglio 2023.
  5. ^ Cecilia Uzzo, "Raffa", la docu-serie dedicata a Raffaella Carrà, su TV Sorrisi e Canzoni, 8 novembre 2022. URL consultato il 6 luglio 2023.
  6. ^ Letizia Rogolino, Tutto quello che sappiamo su Raffa, la docu-serie Disney su Raffaella Carrà, su Elle, 9 novembre 2022. URL consultato il 5 luglio 2023.
  7. ^ Raffa, le immagini del film Disney sulla Carrà, su Ciak, 15 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  8. ^ 'Raffa', la Carrà di Luchetti in sala dal 6 al 12 luglio, su Adnkronos, 8 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  9. ^ Cinema, esce in sala 'Raffa' il doc di Luchetti sulla Carrà: "Di lei ci si poteva solo innamorare", su la Repubblica, 8 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  10. ^ a b Mattia Carzagina, ‘Raffa’, la recensione del documentario su Raffaella Carrà, su Rolling Stone Italia, 6 luglio 2023. URL consultato il 7 luglio 2023.
  11. ^ ‘Raffa’: guarda il trailer del film di Daniele Lucchetti che celebra la Carrà, su Rolling Stone Italia, 16 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  12. ^ Raffa, il film su Raffaella Carrà in sala dal 6 al 12 luglio. Trailer, su Sky TG24, 15 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  13. ^ 'Raffa' la serie tv che racconta Raffaella Carrà, su la Repubblica, 8 novembre 2022. URL consultato il 6 luglio 2023.
  14. ^ Mauro Donzelli, Raffa, l'icona e la paura dell'abbandono: recensione del documentario sulla Carrà, su Coming Soon, 5 luglio 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  15. ^ Lorenzo Ciofani, Raffa, la recensione del doc sulla Carrà: la storia dell'azdora romagnola che diventò icona mondiale, su Rivista del cinematografo, 5 luglio 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  16. ^ Paola Jacobbi, Il documentario da non perdere questa settimana: Raffa, su Harper's Bazaar, 4 luglio 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  17. ^ Davide Turrini, Raffaella Carrà non è come te l'aspetti (nel documentario di Daniele Luchetti): l'abbiamo visto per voi e ve lo raccontiamo, su Il Fatto Quotidiano, 5 luglio 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  18. ^ Paolo Scotti, Quel mito pop casalingo che ha cambiato la tv. Fra lustrini e rimpianti, su Il Giornale, 5 luglio 2023. URL consultato il 6 luglio 2023.

Collegamenti esterni

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