Rabarbaro Zucca
Rabarbaro Zucca | |
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Categoria | Bevanda alcolica |
Tipo | Amaro |
Marca | ILLVA |
Anno di creazione | 1845 |
Nazione | Italia |
Slogan | Il Rabarbaro Zucca si trova nel bar come il bar si trova nel RaBARbaro |
Ingredienti | rabarbaro |
Alcolico | |
Gradazione alcolica | 16 |
Il Rabarbaro Zucca è un amaro italiano a base di rabarbaro e altri aromi naturali. La sua storia è legata, in particolare, alla città di Milano.
Nome e marchio
[modifica | modifica wikitesto]Mentre la prima parte del nome commerciale allude all'ingrediente caratterizzante, il rabarbaro, la seconda parte, Zucca, non ha nulla a che vedere con l'omonimo ortaggio, ma trae origine dal cognome del suo ideatore, Ettore Zucca, che creò il liquore nel 1845 a Milano.
Il marchio è oggi di proprietà del gruppo industriale ILLVA Saronno[1].
Può essere accostato ad altri amari e aperitivi italiani, come Rabarbaro Bergia, Punt e Mes, Cynar, e Campari.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L'amaro prende il gusto del suo ingrediente principale a seguito di infusione alcolica, per 10 giorni, dei rizomi della pianta, che gli conferiscono un sapore dolceamaro.
L'infusione prevede la presenza di altri ingredienti: bucce d'arancia amara, grani di cardamomo, del chinino, e, come gli altri amari, una mescolanza di erbe aromatiche.
Dotato di un titolo alcolometrico di 16°, è in genere consumato come aperitivo, liscio o allungato con acqua gasata e cubetti di ghiaccio, fresco o, più di rado, leggermente riscaldato. Può entrare anche come ingrediente di vari cocktail[2][3].
Pubblicità
[modifica | modifica wikitesto]Diverse pubblicità e oggetti derivati mostrano, a partire dagli anni sessanta del Novecento, una ragazza dai tratti asiatici vestita per intero di rosso e inginocchiata con le braccia tese in avanti in modo da formare la Z di Zucca, volendo evocarne l'origine geografica e l'utilizzo officinale nella medicina cinese della pianta del rabarbaro.
Famoso è anche uno slogan pubblicitario che, al pari di altri (come il celeberrimo "Metti un tigre nel motore"[4], o la "Milano da bere" dell'amaro Ramazzotti), faceva leva su un gioco di parole o su un'anomalia linguistica[4][5]:
- «Il Rabarbaro Zucca si trova nel bar come il bar si trova nel RaBARbaro»[4] ("si trova nei bar", secondo Giuseppe Aldo Rossi[5]).
Al prodotto è dedicato, dal 2011, un concorso letterario, il "Premio Zucca - Spirito Noir", dedicato al genere noir, la cui prima edizione si è tenuta al Courmayeur Noir in festival[1].
Per oltre un quindicennio, dal 1996 fino a gennaio 2012[6] il nome del rabarbaro ha sostituito quello di "Camparino" sulle insegne dello storico locale milanese il Caffè Camparino, in Galleria Vittorio Emanuele II.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Premio Zucca - Spirito Noir, dal sito ufficiale dell'ILLVA Saronno
- ^ Trecentouno cocktail. Classici e nuovi, Giunti Editore, p. pp. 108-111, ISBN 88-440-1081-X.
- ^ Federico Mastellari, I Cocktail mondiali. Tutti i Cocktail approvati dall'IBA, Hoepli editore, 2013, p. 43, ISBN 978-88-203-5785-6.
- ^ a b c (EN) Arturo Tosi, Language and Society in a Changing Italy, Multilingual Matters, 2001, p. 169, ISBN 1-85359-501-2.
- ^ a b Giuseppe Aldo Rossi, Le parole: vita, morte e miracoli, Arnoldo Mondadori Editore, 1993, p. 204.
- ^ Laura Fugnoli, Il bitter ha vinto sul rabarbaro. Il bar Zucca ridiventa Campari, su la Repubblica, 29 settembre 2011. URL consultato il 1º maggio 2015.
Altri progetti
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