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Relativistic Heavy Ion Collider

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Il Relativistic Heavy Ion Collider (lett. "collisore di ioni pesanti relativistico" noto come RHIC, pronunciato /ˈrɪk/) è uno dei due collisori di ioni pesanti nel mondo e l'unico ad essere spin-polarizzato. Si trova presso il Brookhaven National Laboratory (BNL) di Long Island e vi lavora una squadra internazionale di ricercatori.[1][2][3]

Usando il RHIC per far collidere gli ioni che viaggiano a velocità relativistiche, i fisici studiano la forma primordiale della materia che è esistita nell'Universo subito dopo il Big Bang.[4][5] Negli esperimenti si esplora la struttura di spin del protone facendo collidere i protoni con spin polarizzato. Solo l'LHC del CERN è in grado di far collidere ioni pesanti con più alte energie.

Nel 2010, i fisici hanno pubblicato i risultati delle misure della temperatura raggiunta in un esperimento di collisione con ioni d'oro da cui si è concluso di aver ottenuto una temperatura di oltre 4.000 miliardi di kelvin, il che ha dato luogo alla formazione di un plasma di quark e gluoni fluido.[6]

Gli esperimenti fatti al RHIC sono conosciuti con gli acronimi STAR, PHENIX, PHOBOS, BRAHMS e PP2PP.

  1. ^ M. Harrison, T. Ludlam, S. Ozaki, RHIC Project Overview, in Nuclear Instruments and Methods in Physics Research A, vol. 499, 2–3, 2003, p. 235, DOI:10.1016/S0168-9002(02)01937-X.
  2. ^ M. Harrison, S. Peggs, T. Roser, The RHIC Accelerator, in Annual Review of Nuclear and Particle Science, vol. 52, 2002, p. 425, DOI:10.1146/annurev.nucl.52.050102.090650.
  3. ^ E.D. Courant, Accelerators, Colliders, and Snakes, in Annual Review of Nuclear and Particle Science, vol. 53, 2003, p. 1, DOI:10.1146/annurev.nucl.53.041002.110450.
  4. ^ M. Riordan, W.A. Zajc, The First Few Microseconds, in Scientific American, vol. 294, n. 5, 2006, p. 34, DOI:10.1038/scientificamerican0506-34A.
  5. ^ S. Mirsky, W.A Zajc, J. Chaplin, Early Universe, Benjamin Franklin Science, Evolution Education, in Science Talk, Scientific American, 26 aprile 2006. URL consultato il 16 febbraio 2010. (Listen Archiviato il 4 febbraio 2012 in Internet Archive.)
  6. ^ A. Trafton, Explained: Quark gluon plasma, su web.mit.edu, MITnews, 9 febbraio 2010.

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