Polidamante
Polidamante | |
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Polidamante con Ettore | |
Saga | Ciclo troiano |
Nome orig. | Πολυδάμας -αντος |
1ª app. in | Iliade di Omero |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Professione | Indovino, Guerriero |
Polidamante (in greco antico: Πολυδάμας -αντος?, Poludámas -antos) è un personaggio della mitologia greca. Fu un indovino, consigliere e valoroso guerriero che combatté nella guerra di Troia[1].
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Pantoo[2] e di Frontide[3] o di Pronoe (o Pronome)[4], fu padre di Leocrito.
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Polidamante fu un indovino troiano, amico e luogotenente di Ettore nella guerra di Troia, le cui gesta sono narrate soprattutto nell'Iliade.
Si dimostrò un valoroso guerriero uccidendo numerosi greci come Protoenore[5], Mecisteo, Oto,Eurimaco. Secondo il libro XVII egli trafisse il capitano Peneleo, trapassandogli la spalla con la lancia: Peneleo sopravvisse, benché rimasto seriamente ferito. In precedenza, come narrato nel dodicesimo libro dell'Iliade, Polidamante trovò il modo corretto di attraversare il largo e pericoloso fossato che faceva parte della difesa al porto acheo e inoltre interpretò il segno inviato da Zeus (un'aquila vola con un serpente tra gli artigli, ma questo le si ritorce contro e la morde) come un presagio funesto, per cui consigliò a Ettore di non continuare l'assedio.
L'ultima apparizione di Polidamante nel poema omerico è nel XVIII libro, dove si dice che dopo la morte di Patroclo egli esortò Ettore a non impegnare le truppe troiane nella battaglia presso le navi, non venendo però ascoltato.
La morte dell'eroe è descritta dagli autori successivi. Fu ucciso da Aiace Telamonio, con un colpo di lancia che gli trapassò l'inguine[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Omero, Iliade XII, su it.m.wikisource.org. URL consultato il 10 giugno 2019.
- ^ (EN) Omero, Iliade XIV, 440, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
- ^ (EN) Omero, Iliade XVII, 33, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
- ^ Scoli a Omero, Ilide 12.211
- ^ Omero, Iliade, libro XIV, versi 449-452
- ^ Ditti Cretese, Ephemeris Belli Troiani IV, 7
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